10/02/2024
Sto pensando e piango per la dipartita del cugino Peppino Leone invalido di polio che fino al 1950, scoperta del vaccino, era la paralisi infantile di centinaia di migliaia di bambini che causava la loro morte.
Lui è nato il 1948, due anni prima della scoperta del vaccino e quindi lo abbiamo visto vittima di questo morbo e invalido fino agli anni 60, e quando si è dovuto recare nel Trentino per le ricerche nei vari ospedali, veniva aiutato e portato in braccio dal cugino Domenico Di Santo.
Quando tornavo dagli Stati Uniti o Canada mi si stringeva il cuore al vedere e salutare la sua famiglia, con zia Iolanda afflitta da parkinson, Maria non cresciuta, ma che in tali condizioni, accudiva a tutte le responsabilità della casa fino alla sua morte, con Gesualdo che dagli anni 12 portava avanti la campagna, con zio Ettore con effetti di incidente, e con Amalia e Gemma che negli Stati Uniti e Canada cercavano del meglio per aiutare la famiglia, e che aiutarono Peppino a visitare il Canada e Stati Uniti dove erano presenti in Toronto 400 paesani 300 a Montreal quattro cento in Australia.
Il 51 io parto per gli Stati Uniti con un visto da studente dove nel 56 ottengo la laurea in farmacia e nel 67 entro in Canada dove era emigrata la mia famiglia.
Durante questi anni Peppino aveva la cooperazione dei suoi coetanei che giocavano a carte, però l'emigrazione toglieva dal paese 30 a 40 giovani l'anno, fino al punto che Peppino non aveva più compagnia di amici e il cugino Walter Di Nardo, medico, gli trovò un ospizio a Teramo dove ricoverarlo, ma Peppino incontra la sua compagna romena Anna, e forma famiglia, ha figlie e resta in paese.
Dalla Regione ottiene una sedia per invalidi, quindi sempre accompagnato da amici.
Torna in vacanza da Cleveland il cognato Ezio Leone che gli compra una carrozza elettrica e Peppino partecipa con più facilità alla vita del paese fino alla data del malore di questi giorni che ha causato la sua morte che domani ci saranno i funerali che purtroppo io non potrò partecipare per le mie condizioni fisiche.
Potrò seguire il corteo funebre dal balcone e saluterò il mio cugino con la preghiera che il Signore lo accetti nel Regno dei Giustl RIP caro Peppino e prega per la tua famiglia e per tutti noi.