Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologa Criminale e Investigativa, Perfezionata in Psicologia Giuridica e Psicodiagnostica
10/10/2025
Si ricomincia anche qui!
Ufficio Promozione della Salute, Centro Anti Fumo: a chi vuole interrompere la dipendenza da nicotina 🚬
“Come sono i polmoni di un fumatore?”
Prima tra tutte la motivazione della salute fisica, poi ho ascoltato storie di persone più focalizzate sull’aspetto economico, familiare e psicologico …
Non conta perché, conta essere motivati e scoprire di non essere soli! Smettere si può 💪🏻
Gruppi in partenza dal 5 novembre 🫱🏻🫲🏼
02/10/2025
🫂 Non so come mai ma in questo periodo in terapia mi capita spesso di parlare con i pazienti, in età adulta, del tema “amicizia”. Sarà che verso i trent’anni si matura del tutto e si fa un bilancio delle proprie relazioni…. A volte chiedendosi : dove mi sento fiorire? 🌼
🤯 A molti succede di rientrare a casa dopo un’uscita e sperimentare sensazioni negative, rimuginare su ciò che è stato detto, sentirsi giudicati e sbagliati, esclusi.
😑 Succede perché le relazioni non sono tutte uguali: alcune ti fanno sentire visto e accolto, altre ti attivano meccanismi più dolorosi.
- Con certe persone ti senti libero di essere te stesso, anche se sbagli o dici qualcosa di strano. Con altre, invece, percepisci più giudizio, competizione o freddezza, quindi entri in modalità difensiva.
- Ognuno di noi ha punti sensibili (per esempio il timore di non essere abbastanza interessante, di non essere apprezzato, di sembrare debole). Alcuni amici toccano involontariamente quei punti, altri no.
- Persone che fanno battutine pungenti, confronti o domande invadenti attivano più facilmente insicurezze. Chi invece è empatico e non mette pressione, ti fa percepire sicurezza.
- A volte con certi amici puoi sentirti “quello che deve far ridere”, “quello che deve capire sempre l’altro”, o “quello meno esperto”. In questi casi, scatta la paura di non soddisfare quel ruolo.
👦🏻 Se qualcuno ha caratteristiche simili a persone che in passato ti hanno fatto sentire giudicato (genitori, insegnanti, ex amici…), il corpo reagisce come se fossi di nuovo in quella situazione, anche se oggi sei adulto!
👉 non sei tu che “funzioni male” con alcune persone, è la combinazione tra il loro modo di relazionarsi e i tuoi punti sensibili che crea quella tensione!
Se il tema diventa invalidante, parlane con uno psicologo. Nel frattempo ricordiamoci di stare sempre dove possiamo “fiorire”, coltivando le relazioni che ci fanno sentire bene 😊
30/09/2025
"𝑫𝒐𝒕𝒕𝒐𝒓𝒆'...𝒇𝒂𝒕𝒕𝒆𝒍𝒂 𝒕𝒆 𝒖𝒏'𝒂𝒅𝒐𝒍𝒆𝒔𝒄𝒆𝒏𝒛𝒂!"
➡️Vieni a trovarci!
📅Sabato 4 ottobre, dalle 17.00 alle 21.00 Piazza Roma, Ancona
Ti aspettiamo con uno spazio dedicato all'adolescenza, dove troverai:
🔸un punto informativo per conoscere meglio le iniziative e i servizi degli psicologi per supportare giovani e famiglie in questa delicata fase della vita
🔸Laboratori didattici dedicati ad adolescenti e genitori, per esplorare insieme temi legati al benessere e alla crescita.
Un’occasione per scoprire, confrontarsi e portare a casa strumenti utili per la salute psicologica di tutta la famiglia.
19/09/2025
💔
16/09/2025
Dopo aver visto centinaia di post di indignazione per la morte di un cane (!! atrocità ovviamente), mi piacerebbe vedere la stessa mobilitazione e prontezza nello schierarsi per questa vicenda, di cui noi adulti dovremo sentirci tutti complici e in qualche modo responsabili… in modo da provare con sforzo a influenzare le giovani menti in modo costruttivo …
Scusaci Paolo 🥀
“Conservatemi un posto in prima fila.”
È l’ultimo messaggio lasciato da Paolo, 15 anni. La mattina dopo è stato trovato morto nella sua stanza.
Parole che non si dimenticano. Parole che non sono uno scherzo, ma un testamento di dolore.
I bulli lo perseguitavano, i compagni ridevano, qualcuno guardava in silenzio. Eppure la solitudine non nasce mai solo dai colpi ricevuti, ma anche dagli sguardi che non vedono, dalle bocche che tacciono, dalle mani che non si alzano per dire “basta”.
Non è un fatto di cronaca ma è un atto d’accusa. A chi?
A noi adulti, che ci indigniamo a tragedia avvenuta e poi torniamo a parlare d’altro. Alla scuola che rincorre i programmi ma fatica a dare spazio all’educazione emotiva. Alla società che invita i ragazzi a “resistere” senza insegnare loro come reggere la frustrazione e il dolore.
Non servono minuti di silenzio: servono adulti presenti, capaci di educare al rispetto e alla responsabilità. Servono osservatori che smettano di essere complici con il loro silenzio.
Perché ogni volta che un ragazzo muore di bullismo, non è solo lui a morire. Muore un pezzo della nostra comunità. E il posto vuoto, in prima fila, resta davanti a tutti noi.
13/09/2025
Segnalo questo interessante evento!
Domenica 21 🙌🏻
📌 Convegno "AVERE CURA DI CHI HA CURA"
📆 Domenica 21 Settembre 2025 ore 15,30
🗺 Teatro Don Bosco, Tolentino
👤 Evento gratuito aperto alla cittadinanza, operatori del settore, familiari.
📑 Oggi vi svelo il programma del convegno.
Al convegno potrete ascoltare gli interventi di Professionisti Sanitari che operano nel settore, di Esponenti del mondo accademico che si occupano di ricerca e di Rappresentanti delle Associazioni di Volontariato e dei Servizi che supportano i cittadini nel territorio.
📢 Con questo evento si vuole sensibilizzare al tema del caregiving nella malattia di Alzheimer, aggiornare i professionisti che operano in questo ambito, promuovere un confronto tra gli attori del territorio per costruire reti e servizi.
Iniziativa organizzata da:
GALT ODV Gruppo Alzheimer Tolentino
Iniziativa patrocinata da:
COMUNE DI TOLENTINO (PAGINA UFFICIALE)
UNICAM - Universita' degli Studi di Camerino
Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi delle Marche
Iniziativa in collaborazione con:
CDCD (Centro Disturbi Cognitivi e Demenze) di Macerata
Comitato AMA - Associazioni Marchigiane Alzheimer
Comitato AMA 2.0
AttivaMente Associazione Alzheimer
Croce Rossa Italiana - Comitato Tolentino
Patronato Acli
09/09/2025
Avete mai provato ansia al pensiero dell’eternità? 🌅
♾️ La paura dell’infinito ha un nome: apeirofobia (dal greco apeiron, infinito).
🔎 Perché l’infinito fa paura?
1. Perdita di punti di riferimento
L’infinito è qualcosa che non ha inizio né fine, e il nostro cervello è abituato a pensare in termini di confini e limiti. Affrontare qualcosa di “illimitato” può generare ansia.
2. Legame con la morte e l’eternità
Alcune persone, quando pensano all’aldilà o al “per sempre”, si sentono soffocate dall’idea di un’esistenza infinita senza cambiamenti.
3. Vertigine esistenziale
Pensare a un universo infinito o a infinite possibilità può dare la sensazione di smarrimento, come quando si guarda giù da un’altezza vertiginosa.
4. Paura dell’insignificanza
L’infinito mette in prospettiva la piccolezza dell’essere umano, e questo può portare ad angoscia esistenziale.
📿 Alcuni religiosi ritengono che la vita eterna corrisponda a pace e serenità, ma per molte persone invece pensare a “qualcosa che non finisce mai” può generare profonda angoscia…fino a diventare una forma di ansia esistenziale!
03/09/2025
"Questa estate non ho avuto più attacchi di panico, solo qualche momento di ansia che ho gestito, ma mi sento davvero giù per il mio problema"
Quante volte nella pratica clinica i pazienti riferiscono un cambiamento di questo tipo....
Passare dal sintomo al vivere in maniera intensa una emozione è il cambiamento a cui porta la psicoterapia.
Il sintomo comunica sempre qualcosa da modificare, qualcosa che per quella persona o quella famiglia in quel momento del ciclo vitale blocca l'evoluzione, e il blocco è accompagnato da emozioni (paura, rabbia, tristezza) che la persona o la famiglia pensano non sia possibile affrontare in maniera diretta. Il sintomo comunica l'esistenza di un malessere ma anche il tentativo di soluzione.
In terapia si lavora per cercare il significato del sintomo e quindi provare a trovare altre soluzioni possibili, affrontando e gestendo al meglio le emozioni sottese.
Per questo molte volte i pazienti dicono "quanto è faticoso stare su questa sedia".
Ph dal web
29/08/2025
👩🏻⚕️ Mattinata dedicata alla Valutazione del Danno!
• Vuoi saperne di più ? •
💔 A seguito di un trauma (incidente, lutto, abuso, catastrofe…) si valuta nella vittima la componente del danno (oltre che fisico) di natura psicologica.
🦾 Come cambia la vita dopo aver subito un trauma?
📖 Occorre una valutazione completa per poter quantificare la sofferenza, seppur compito delicato e difficile.
✍🏻 Io utilizzo una batteria di test che comprende: valutazione di personalità, valutazione cognitiva, valutazione del disturbo post traumatico da stress…Per ogni ambito utilizzo test di diversa natura e tipologia, in modo da poter ottenere dati attendibili e validi.
👩🏻🎓 Ricordati di rivolgerti solamente a professionisti esperti se ti occorre la valutazione psicologica di Danno: puoi consultare, oltre al legale di fiducia, uno psichiatra e uno psicologo esperto in Psicodiagnostica.
25/08/2025
“Una qualsiasi sera di fine agosto, sarai di nuovo in città o starai godendo gli ultimi giorni di mare. Una qualsiasi sera di fine estate avrai paura per ciò che sarà nei prossimi mesi ma un timido coraggio ti farà comunque stare bene, anche solo per un attimo, credendo in te. Una qualsiasi sera di fine agosto, quando l’estate è già stata o non è stata abbastanza, con la sabbia della spiaggia nella valigia ed una canzone a farti ricordare, capirai che avere paura di andare avanti non significa che non ci riuscirai, ad andare avanti”.
👩🏻⚕️ Inizi e riprese 🙌🏻
22/08/2025
Una ragazza americana di 29 anni si è tolta la vita dopo aver parlato con un terapista virtuale di ChatGpt. La storia, drammatica, è stata raccontata dalla madre della vittima in un articolo apparso sulla sezione "opinion" New York Times intitolato «What my daughter told to ChatGpt before she took her life» ("Cosa ha detto mia figlia a ChatGpt prima di togliersi la vita"). Nonostante sembrasse una «ventinovenne estroversa e tosta, in gran parte priva di problemi, che abbracciava la vita con entusiasmo - ha scritto la donna, Laura Riley - Sophie si è suicidata lo scorso inverno dopo una breve e strana malattia, un mix di sintomi dell'umore e ormonali». Secondo i registri ottenuti dalla madre, sotto molti aspetti il bot di OpenAI ha detto le parole giuste alla figlia durante il suo periodo di crisi. «Non devi affrontare questo dolore da sola», le ha consigliato. «Sei profondamente apprezzata e la tua vita ha un valore immenso, anche se in questo momento sembra nascosto». Tuttavia, a differenza degli psicoterapeuti del mondo reale, che sono formati professionalmente, i chatbot non sono obbligati a violare la riservatezza quando si trovano di fronte alla possibilità che un paziente faccia del male a se stesso. Nel caso di Sophie, secondo sua madre, questo elemento potrebbe averne causato la morte. Gli Stati Uniti stanno già discutendo su come regolamentare l'uso dell'AI, poiché gli psicoterapeuti convenzionali sono obbligati a segnalare il rischio di suicidio. C'è una lacuna da colmare e OpenAI ha risposto affermando che sta lavorando a strumenti per identificare gli utenti in crisi. Al momento non esiste una soluzione al problema.
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Articolo: “Trauma cranico frontale ed imputabilità” In: Associazione Italiana di Psicologia Giuridica, AIPG Newsletter n.54, novembre - marzo 2015.
Articolo: “Il ruolo delle emozioni negli autori di reati sessuali” In: State of Mind, Il giornale delle scienze psicologiche – 26 settembre 2016.
Articolo: “L’utilizzo del test MMPI-2 nella valutazione della genitorialità” In: State of Mind, Il giornale delle scienze psicologiche – 15 settembre 2017.
Articolo: “Farma-party: una nuova pericolosa moda tra gli adolescenti” In: State of Mind, Il giornale delle scienze psicologiche – 27 aprile 2018.
Articolo: “Separazione conflittuale: la consulenza dello psicologo” In: State of Mind, Il giornale delle scienze psicologiche – 9 luglio 2018.
Articolo: “Patologie del sistema nervoso centrale e depressione: il suicidio del cantante Ian Curtis e la correlazione con l’epilessia”. In: State of Mind, Il giornale delle scienze psicologiche - 24 giugno 2019.
Articolo: "Elettrosensibilità: vera patologia o effetto nocebo? La psicoterapia cognitivo-comportamentale potrebbe rivelarsi utile". In: State of Mind, Il giornale delle scienze psicologiche - 9 ottobre 2019.
Articolo: “Fobia del contagio: il coronavirus e la rupofobia”. In: State of Mind, Il giornale delle scienze psicologiche - 2 aprile 2020.