Circolo Giovanile Europa Popolare

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23/02/2016

Da una conversazione con Ortensio Zecchino, Dino Cofrancesco, professore emerito di Storia delle dottrine politiche nell’Università di Genova, ha appreso dell’attuale destinazione della storica sede irpina della Democrazia Cristiana. Ne è nato questo articolo pubblicato sul suo Blog e poi sul “Quotidiano del Sud”, edizione Irpinia, di sabato 20 febbraio 2016, con il titolo “Che c’entra De Gasperi con la storia del PCI?”

XIV. In un’amena cittadina del Sud, la locale sezione del PD conserva mobili e simboli dell’inquilina di un tempo, la DC. I democristiani di sinistra (morotei e altri), unificandosi con i post-comunisti, hanno portato in dote la sede storica del partito di Alcide De Gasperi. E appunto una maxi foto del comizio tenuto dallo statista trentino ai suoi elettori campani continua a troneggiare nell’ambiente. L’episodio porta ad amarissime, ma non moralistiche, considerazioni. Che riguardano la nostra political culture, la fibra etica del nostro paese, la natura e la funzione dei partiti politici, il senso (e l’orgoglio) delle tradizioni.
Innanzitutto, ci si chiede: cos’è un partito? E ‘un’accolita di individui che si associano in vista di determinati e circoscritti obiettivi-- ad es., federare tutte le forze che si oppongono al disegno politico ambizioso di un leader sospettato di voler cambiare la Costituzione per trasformare una democrazia parlamentare in un una dittatura personale, più o meno mascherata (v. la vasta coalizione contro Craxi e Berlusconi); bloccare una proposta di legge ritenuta liberticida in quanto volta a limitare, col premio di maggioranza, il diritto di tutti i cittadini elettori di essere rappresentati (v. l’insurrezione contro la cosiddetta ‘legge Truffa’).? O è qualcosa di più: il depositario di una tradizione, l’erede di una storia piena di luci e di ombre ma costitutiva di una forte identità etico-sociale, un soggetto politico impegnato a tradurre (ovviamente aggiornandoli) valori, interessi, idealità del passato in programmi d’azione, in proposte legislative, in ‘stili di confronto’?
Che i post della sinistra DC (tra i quali conto amici onesti e competenti) e del PCI si ritrovino accomunati dalle stesse battaglie non è motivo di scandalo, specie in considerazione dei contenuti sociali delle rispettive dottrine. A far riflettere, invece, è la leggerezza con cui convergenze politiche più o meno durature e giustificate (e le giustificazioni, ripeto, possono essere fondate, soggettivamente e oggettivamente) diano luogo a un matrimonio vero e proprio, per cui si ritrovano in uno stesso partito quanti avevano creduto in Stalin—anche se poi se ne erano dissociati pur continuando a vedere, con Enrico Berlinguer, nella rivoluzione d’ottobre l’evento epocale del Novecento—e quanti avevano piegato la fronte davanti a Pio XII, che, com’è, noto non vedeva male Giuseppe Dossetti (e, forse, lo preferiva a De Gasperi).
Se un partito è anche una ‘cultura’ (per non dire una ’fede’) i principi che ne sono a fondamento dovrebbero precludere non un’alleanza utile bensì una tra diversi ‘credenti’. Al di là dei comuni limitati, obiettivi di lotta dovrebbero esserci riferimenti filosofici prioritari rispetto a qualsiasi battaglia specifica.
Personalmente non so cosa siano i , ai quali si richiamano, nel duro confronto sulle unioni civili e la step child adoption, sia i cattolici—moderati e tradizionalisti-- che gli ultras del laicismo. Nella società aperta a definire e a riconoscere i diritti è l’opinione pubblica che elegge i rappresentanti che ne interpretano le sensibilità morali e le mutate visioni del mondo. Nel nostro paese, invece, ,--penso alle dichiarazioni del suo Presidente, Laura Boldrini, ma altresì alle centinaia di articoli letti su ‘Repubblica’, sul ‘Manifesto’, sul ‘Fatto quotidiano’ etc.—il Parlamento, viene considerato dai residuati bellici del ’68, riciclati oggi in libertari alla stregua di un notaio tenuto a registrare quanto i benpensanti della sinistra (e le legislazioni ‘più avanzate’ del Nord Europa) ritengono ormai senso comune: che l’unione civile vada assimilato al matrimonio ( senza le ipocrisie linguistiche denunciate da Michele Ainis tempo fa in un editoriale sul ‘Corriere della Sera’). Dall’altra parte della barricata, i cattolici (dentro e fuori il PD ma anche non pochi laici) considerano il vecchio istituto della famiglia fondato in natura sicché ogni alterazione sostanziale diventa il segno inequivocabile del nichilismo del nostro tempo.
Che abbiano ragione gli uni piuttosto che gli altri è irrilevante, in questa sede. Ciò che va sottolineato, invece, è che ci troviamo in presenza di Weltanschuungen irreconciliabili, giacché riguardano dimensioni fondamentali dell’antropologia e dell’etica sociale.
Per un cattolico impegnato nel civile, la famiglia tradizionale è—o dovrebbe essere—quella di cui parla Agostino ne La dignità del matrimonio: < Ciascun uomo è parte del genere umano; la sua natura è qualcosa di sociale e anche la forza dell'amicizia è un grande bene che egli possiede come innato. Per questa ragione Dio volle dare origine a tutti gli uomini da un unico individuo, in modo che nella loro società fossero stretti non solo dall'appartenenza al medesimo genere, ma anche dal vincolo della parentela. Pertanto il primo naturale legame della società umana è quello fra uomo e donna. E Dio non produsse neppure ciascuno dei due separatamente, congiungendoli poi come stranieri, ma creò l'una dall'altro, e il fianco dell'uomo, da cui la donna fu estratta e formata, sta ad indicare la forza della loro congiunzione. Fianco a fianco infatti si uniscono coloro che camminano insieme e che insieme guardano alla stessa meta. Conseguenza è che la società si continua nei figli che sono l'unico frutto onesto non del legame tra l'uomo e la donna, ma della relazione sessuale. Infatti anche senza un simile rapporto vi sarebbe potuta essere nei due sessi una forma di amichevole e fraterna congiunzione, fungendo l'uomo da guida e la donna da compagna>. Si tratta di un istituto, quindi, che (per il credente) dovrebbe essere la colonna portante dell’edificio sociale. Come è possibile, allora, convivere con quanti hanno, in materia, idee opposte? Ci si può ba***re insieme contro l’Italicum o a favore di Schengen ma ritenere che queste battaglie concrete siano motivi per unirsi in matrimonio più importanti delle leggi che riguardano la natura dei rapporti familiari e che la votazione su queste ultime sia un problema de gustibus (morali), significa che simboli e ispirazioni ideali vanno retrocessi a privacy, per non disturbare i manovratori che debbono pensare a cose più importanti degli ‘affari di coscienza’…(per i quali si lascia, nel migliore dei casi, ‘piena libertà!)
Se per un cattolico la famiglia è il pilastro del vivere civile, se, come scriveva Luigi Sturzo ne La società, sua natura e leggi (1935):, militare in uno stesso partito con quanti hanno, per così dire, una visione materialistica e illuministica dei rapporti sociali costituisce l’ennesima riprova di quella ‘leggerezza’, di quella che tanto spiaceva a Piero Gobetti, quando lanciava la parola d’ordine dell’antifascismo .
In questa nostra, ineffabile, Italia potrebbe persino capitare di entrare in una sezione di ‘Fratelli d’Italia’ e vedervi una gigantografia di Giacomo Matteotti! A diradare ogni equivoco, a me non dispiacerebbe affatto se Giorgia Meloni e i suoi camerati (absit iniuria verbis) si riconciliassero con il simbolo del più deciso oppositore del regime e della political culture da cui discendono—in fondo tutta la produzione scientifica del compianto Renzo de Felice avrebbe dovuto portare a un ripensamento delle ragioni e dei torti dei fascisti e degli antifascisti e a ricollocare gli uni e gli altri nella storia del loro tempo—ma se arrivassero a farne una loro icona sarebbero la riprova di un trasformismo corrosivo di qualsiasi valore rispettabile.
Non ho mai condiviso rimpianti e nostalgie per il Regno delle Due Sicilie, la cui realtà è stata descritta assai bene da storici e sociologi meridionali come Rosario Romeo, Giustino Fortunato, Gaetano Salvemini—una realtà fatta di sottosviluppo programmato, di paesi all’80% non collegati da strade, di grandi proprietari assenteisti, di analfabetismo da terzo mondo etc. E tuttavia, col tempo, mi capita di pensare che tra i peccati di origini dello stato unitario, sia da annoverarsi la mancanza di un serio legittimismo borbonico (quello immortalato da L’Alfiere di Carlo Alianello). Generali, alti funzionari e persino congiunti stretti del mite Franceschiello diventarono sabaudi e cavouriani con la stessa disinvoltura con la quale prodi e intemerati fascisti sarebbero diventati, meno di un secolo dopo, eroi della Resistenza. Sul piano pratico queste conversioni risparmiarono al paese spargimenti di sangue—e per questo è stato meglio così…—ma sul piano del ‘carattere degli Italiani’ non inducono a rallegrarsi. La coerenza morale, la fedeltà a una bandiera, il rifiuto di passare dall’altra parte col mutare del vento della storia, sono indicatori di un deposito etico che fa grandi i popoli anche quando i vinti sono portatori di modelli politici condannati dal progresso civile (o almeno da quello che riteniamo tale).

Presentazione del Libro "Alle origini del dualismo italiano", Castello Normanno di Ar**no Irpino.Venerdì 26 giugno, ore ...
15/06/2015

Presentazione del Libro "Alle origini del dualismo italiano", Castello Normanno di Ar**no Irpino.
Venerdì 26 giugno, ore 18.00.
La S.V. è invitata a partecipare.

30/04/2015
30/04/2015
Conferenza sul tema: "Quali regole per i partiti politici? Esperienze europee a confronto". Sabato 29 giugno alle ore 17...
30/04/2015

Conferenza sul tema: "Quali regole per i partiti politici? Esperienze europee a confronto".
Sabato 29 giugno alle ore 17:30.

Quali regole per i partiti politici? Esperienze europee a confronto
30/04/2015

Quali regole per i partiti politici? Esperienze europee a confronto

Biblioteca comunale Mancini
30/04/2015

Biblioteca comunale Mancini

"Il liberalismo in Italia e la tazzina di casa Cupiello"

Non mancate al prossimo interessante incontro!
30/04/2015

Non mancate al prossimo interessante incontro!

30/04/2015
Vi invitiamo a partecipare ad una interessante iniziativa religioso-culturale che si svolgerà presso la Chiesa di San Gi...
30/04/2015

Vi invitiamo a partecipare ad una interessante iniziativa religioso-culturale che si svolgerà presso la Chiesa di San Giovanni Battista di Ar**no Irpino a cura del Prof. Gerardo Donnarumma e di Don Raffaele Iorizzo:

"LETTURA DELLA DIVINA COMMEDIA
nella Chiesa di San Giovanni Battista

Nel quadro di un percorso formativo religioso-culturale, Vi informo che in questa chiesa di S. Giovanni, ogni mese, secondo le date del programma sotto riportato, con inizio il 23 novembre e termine il 10 maggio, alle ore 19.00, ci sarà la lettura della Divina Commedia di Dante Alighieri, a cura del prof. Gerardo Donnarumma.
Attraverso la lettura, con l’incontro di personaggi famosi, si farà una straordinaria esperienza del mondo ultraterreno: i dannati dell’Inferno, le anime penitenti del Purgatorio, i beati del Paradiso.
Siete invitati a partecipare.
Il Parroco
Don Raffaele

PROGRAMMA 2014/2015

DALL’INFERNO

23 novembre
La porta dell’Inferno - Gli Ignavi - Il Papa Celestino V

7 dicembre
La tragica storia dei due amanti Paolo e Francesca

18 gennaio
Il f***e volo di Ulisse

15 febbraio
Il conte Ugolino e i figli fatti morire di fame

DAL PURGATORIO

15 marzo
Il Re Manfredi e la scomunica

19 aprile
Ahi serva Italia, di dolore ostello…

10 maggio
Il Paradiso terrestre

N.B.: La lettura della Divina Commedia riprenderà dopo la pausa estiva
con la tematica del Paradiso".

Sabato 20 dicembre appuntamento con lo psicologo Nunzio Lucarelli presso la biblioteca comunale di Ar**no Irpino. Non ma...
30/04/2015

Sabato 20 dicembre appuntamento con lo psicologo Nunzio Lucarelli presso la biblioteca comunale di Ar**no Irpino. Non mancate!

Mercoledì 6 Agosto 2014 alle ore 18:30 presso il Chioschetto della Villa Comunale di Ar**no Irpino. La cittadinanza è in...
30/04/2015

Mercoledì 6 Agosto 2014 alle ore 18:30 presso il Chioschetto della Villa Comunale di Ar**no Irpino. La cittadinanza è invitata a partecipare
Europa Popolare (circolo giovanile di Ar**no Irpino) Giusy Di Paola Stefano Albanese Mario Zecchino Michele Farisco Amedeo Feriero Circolo Giovanile Europa Popolare Pina Gambacorta Gianluca Tucci Ar**no Ar**no ForumGioventù Di Ar**no Irpino Vincenzo Di Furia Rina Grasso Enzo Grasso Alessandro Ciasullo Giuseppe Ciasullo La Bella Ar**no Irpino Infogiovani Ar**no Irpino Oto Tortorella Ar**no Irpino Tutti Gli Arianesi Amici Di Ar**no Irpino Il Portale Arianese Ar**no Irpino Ar**nonews Notizie Movimento Harambee Antonio Santosuosso Filomena Gambacorta Raffaele Li Pizzi Liceo Guido Dorso Marika Luparella Liceo Pietro Paolo Parzanese Edoardo Sirignano AssociazioneCulturale Pandora Marco Cerino Veronica Tarantino Maria Teresa Ciccarelli Raffaela Manduzio Mario Manganiello Giovanni Puopolo Domenico Gambacorta Michele Caso - Candidato Sindaco Ar**no Irpino 2014 Patrizia Savino Antonio Volpe Città di Ar**no Canale 58 Sara Pannese Sandro Addivinola Crescenzo Pratola Marco Ciano Eugenio Molinario Pasquale Scrima Marco La Ca**tà Stefano De Pasquale Fabio Gambacorta Nicola Prebenna Irpinia Eventi Eventi Ar**no Ianus Assoc Antonia J. Tortorella

30/04/2015
Chioschetto Villa Comunale Ar**no Irpino - 06.08.2014
30/04/2015

Chioschetto Villa Comunale Ar**no Irpino - 06.08.2014

Sabato 29 giugno, alle ore 17:30, presso la biblioteca P. S. Mancini di Ar**no Irpino, conferenza sul tema: "Quali regol...
30/04/2015

Sabato 29 giugno, alle ore 17:30, presso la biblioteca P. S. Mancini di Ar**no Irpino, conferenza sul tema: "Quali regole per i partiti politici? Esperienze europee a confronto". La cittadinanza è invitata a partecipare

Indirizzo

Via D'Afflitto
Ariano Irpino
83031

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