11/11/2019
ATTIVITÀ FISICA PER LA SALUTE CEREBRALE 💪🏼🧠
NE PARLA IL MIO COLLEGA Dott. Fabio D'Antuono - Chinesiologo ✅
ATTIVITA’ FISICA E NEUROGENESI
🧠
Notizia risaputa è che i neuroni sono cellule perenni e di conseguenza una volta danneggiate non si possono riparare né rigenerare. Ma alcuni studi hanno dimostrato l’esistenza in particolare di due zone neurogeniche ovvero la zona Subventricolare (SVZ, SubVentricular Zone,al disotto dei ventricoli laterali )e la zona Subgranulare (SGZ, SubGranular Zone, ippocampale).
L’attività fisica può essere un’arma potente per prevenire la neurodegenerazione in quanto stimola la neurogenesi e la plasticità sinaptica (ovvero la formazione di nuove sinapsi) inoltre può migliorare funzioni cognitive come memoria e apprendimento. Questo è reso possibile grazie all’esercizio fisico e alle modifiche vascolari e proinfiammatorie indotte da diverse citochine, tra cui L’ IL-6 che provoca il rilascio di neurotrofine come il BDNF che è un fattore neurotrofico che non solo stimola la neurogenesi ma anche la protezione delle cellule neurali. Durante e post esercizio è stato visto che le quantità di queste sostanze quasi raddoppiano in confronto a soggetti sedentari. L’aumento di BDNF (Brain-derived neurotrophic factor) è mediato inoltre anche da altri meccanismi e pathways tra cui:
•IGF1
•Pathway atp-amp-ampk-sirt1 calcio-dipendente , che si attua nel muscolo. Entrambi interagiscono con PGC-1α che è coinvolto nella trascrizione della biogenesi mitocondriale oltre ad indurre una proteina chiamata FNDC5 che è il precursore dell’Irisina. Quest’ultima oltre ad indurre l’espressione della termogenina nelle cellule adipose, sembra aumentare anche i livelli di BDNF. L’esercizio fisico gioca un ruolo fondamentale nell’espressione di fattori trofici: BDNF, IGF-1, VEGF, NT3, FGF-2, GDNF, EGF e NGF, promuovendo così la neurogenesi, l’angiogenesi e la sinaptogenesi. Questi fattori neurotrofici una volta sintetizzati nel muscolo vengono riversati nel torrente ematico, attraversando poi la barriera emato-encefalica. Pertanto da una produzione a livello periferico, agiscono direttamente sul tessuto cerebrale a livello centrale. La sedentarietà diminuisce la densità dei neurotrasmettitori cerebrali e fattori neurotrofici. Quindi l’esercizio può essere un’arma per prevenire decadimento cognitivo, ansia, depressione, parkinson, alzheimer e stimolare la neurogenesi che invece viene ad essere ostacolata da sedentarietà,riposo inadeguato, alimentazione scorretta e abuso di alcool. Quando si dice che l’attività fisica agisce come un farmaco non è un caso😉