Emmaus - Casa di preghiera

Emmaus - Casa di preghiera Accoglie tutti! Giovani e adulti, laici e religiosi, da soli o in gruppi, credenti o non credenti.

Emmaus accoglie tutti: giovani e adulti, laici e religiosi, da soli o in gruppi, credenti o no in un luogo di pace per riscoprire la bellezza del silenzio, della riflessione e della condivisione fraterna. Emmaus permette una sosta di silenzio, nella preghiera, nella riflessione, nella condivisione fraterna per riscoprire o approfondire i valori fondamentali del Vangelo. Emmaus è aperta ad ogni per

sone che, nelle inevitabili difficoltà o nei momenti di stanchezza o di indecisione, si è allontanata dall'ideale di vita cristiana e vuole riscoprire l'Amore misericordioso di Dio e la dignità a cui è chiamata. La comunità propone incontri di formazione, preghiera, approfondimento, riflessione...
La comunità è sempre a disposizione di tutte quelle persone che desiderano essere aiutate nel proprio cammino di fede. Riceve gruppi o persone singole che lo richiedono per un'esperienza di preghiera, approfondimento spirituale, esercizi, ritiri...

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.Entrata nella casa di Zac...
15/08/2025

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

12/08/2025

Così recita il Salmo 130

"
Io sono tranquillo e sereno †
come bimbo svezzato in braccio a sua madre, *
come un bimbo svezzato è l'anima mia"

I bambini tra di loro litigano?
Si
Perdonano?
Si, subito o quasi ma perdonano

I bambini si fidano dei propri genitori?
Si

I bambini, quando sono tristi, quando si fanno male, quando non sanno come fare qualcosa, chiedono aiuto?
Si

I bambini si fanno vincere dall'invidia, dalla gelosia, dal rancore?
No
Provano questi stati d'animo?
Si, ma li superano perché a modo loro amano incondizionatamente e si lasciano amare senza riserve

Ora capisci perché Gesù ci chiede di diventare come bambini per vivere nel Regno dei Cieli?

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».Allora chiamò...
12/08/2025

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».

Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:

«In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.

Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.

Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

11/08/2025

Il Figlio di Dio paga le tasse per entrare nel tempio per adorare Dio...

Letta così sembra quasi una barzelletta eppure è il brano odierno del Vangelo dove accogliamo un altro insegnamento incredibile di Gesù.
La vera rivoluzione non è fatta andando contro la legge, contro i "poteri forti", in modo anarchico e sovversivo (e spesso violento).

La vera rivoluzione si fa stando dentro le situazioni, senza criticare, mormorare o calunniare.

La vera rivoluzione si fa partendo dal basso, o ancora meglio, da dentro di noi. Nel momento in cui ci viene chiesto di convertire il nostro cuore e la nostra vita spesso ci si aspettano fuochi d'artificio e mirabolanti segni dal Cielo.
No... la conversione avviene giorno per giorno, goccia dopo goccia, avviene mentre paghi le tasse, mentre prepari da mangiare, mentre esci con gli amici, mentre inizi una nuova relazione, mentre finisce una vecchia, mentre lavoriamo, mentre siamo tristi o gioiosi.. in sostanza, mentre viviamo la nostra vita di tutti i giorni, silenziosa ma incisiva.

Chiediamo a Dio di spezzare le nostre catene del passato e di darci la forza e un cuore nuovo per accogliere i cambiamenti che ha pensato per la nostra felicità.

In quel giorno, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato ...
11/08/2025

In quel giorno, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei».
E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».

10/08/2025
Commento di don Luigi Maria Epicoco al Vangelo del giorno 9 agosto 2025 - festa di Santa Teresa Benedetta della Croce (E...
09/08/2025

Commento di don Luigi Maria Epicoco al Vangelo del giorno 9 agosto 2025 - festa di Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein)

La parabola delle dieci vergini accompagna la festa di Santa Teresa Benedetta della Croce, Dottore della chiesa e patrona d’Europa. La storia di questa donna vissuta in tempi relativamente recenti ai nostri, ebrea convertita divenuta monaca Carmelitana, e morta nei campi di Auschwitz, mette davanti ai nostri occhi una strada che conduce a Cristo e che passa attraverso una strana esperienza di Sapienza, che è quella della Croce. Tante cose ci sarebbero da dire per cercare di spiegare il sentiero che questa donna con la sua vita e il suo pensiero traccia, e che la Chiesa riconosce come una strada sicura per potersi santificare. Ma scelgo di dire un’unica cosa, prendendo spunto proprio dal Vangelo. Il valore di una persona, la sua vera verità, la si vede solo e soltanto quando deve affrontare una cosa difficile. Solo la Croce rivela la verità di noi stessi, perché capita a tutti di trovarsi in una notte, di non avere le forze, di addormentarsi, ma è proprio in quel momento che si vede come abbiamo vissuto e che cosa abbiamo messo da parte dentro il nostro cuore. La vita cristiana è cercare di fare tesoro di piccole cose ogni giorno, come dei piccoli contenitori di olio che teniamo da parte dentro di noi e che risultano utili quando tutto intorno a noi, e forse anche dentro la nostra testa non trova altre forze, e altre energie. È il lento lavorio delle formiche d’estate che pazientemente fanno scorta di cibo per l’inverno perché prima o poi l’inverno arriva e solo se siamo preparati abbastanza possiamo affrontarlo. L’eroismo del cristianesimo è tutto nascosto nella semplicità delle cose di ogni giorno vissute con fedeltà. Chi ha veramente una vita spirituale non ha grandi fenomeni mistici, ma un umile fedeltà a piccole pratiche quotidiane di ascolto, di dialogo, di affidamento. Sono esse il segreto di tutto. Sono esse che salvano la vita quando fuori c’è l’orrore.

Prima LetturaTi farò mia sposa per sempre.Dal libro del profeta OsèaOs 2,16.17.21-22Così dice il Signore:«Ecco, la condu...
09/08/2025

Prima Lettura

Ti farò mia sposa per sempre.

Dal libro del profeta Osèa
Os 2,16.17.21-22

Così dice il Signore:

«Ecco, la condurrò nel deserto
e parlerò al suo cuore.
Là mi risponderà
come nei giorni della sua giovinezza,
come quando uscì dal paese d’Egitto.

Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa
nella giustizia e nel diritto,
nell’amore e nella benevolenza,
ti farò mia sposa nella fedeltà
e tu conoscerai il Signore».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale
Dal Sal 44 (45)

℟. Ecco lo sposo: andate incontro a Cristo Signore.

Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio. ℟.

Entra la figlia del re: è tutta splendore,
tessuto d’oro è il suo vestito.
È condotta al re in broccati preziosi;
dietro a lei le vergini, sue compagne,
a te sono presentate. ℟.

Condotte in gioia ed esultanza,
sono presentate nel palazzo del re.
Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli;
li farai prìncipi di tutta la terra. ℟.

Canto al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Vieni, sposa di Cristo, ricevi la corona,
che il Signore ti ha preparato per la vita eterna.

Alleluia.

Vangelo

Ecco lo sposo! Andategli incontro!

✠ Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 25,1-13

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:

«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.

A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.

Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.

Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Oggi è particolarmente interessante collegare la prima lettura con il brano evangelico. In particolare nella prima lettu...
04/08/2025

Oggi è particolarmente interessante collegare la prima lettura con il brano evangelico.

In particolare nella prima lettura troviamo gli israeliti, liberati dalla schiavitù degli egiziani, che si lamentano costantemente ripensando al passato. Ora si lamentano del cibo, ieri del cammino, domani chissà.. del tempo!

Ecco un atteggiamento costante verso il Dio della nostra liberazione. Si preferisce tornare alla schiavitù precedente anche se si stava male o comunque non bene, piuttosto che camminare coraggiosamente verso la libertà, la strada tracciata da quel Dio che ti ha liberata e che ti promette (e mantiene) la vera e autentica felicità.
No, loro rimpiangono il passato e ci tornerebbero volentieri.

Poi passando al Vangelo, questo dei pani e dei pesci oggi lo possiamo leggere in questo modo. Tutte quelle persone che stavano ad ascoltare Gesù.. e i discepoli, così incredibilmente comprensivi (è un eufemismo chiaramente), li vogliono rimandare a casa perché così "non vengano meno durante il viaggio".
O forse, se proviamo a vedere queste persone come i nostri problemi da affrontare, è meglio mandarli via e far finta di niente? Cosa che ci riesce benissimo fare così evitiamo di assumerci responsabilità?

E invece no, perché quando c'è Gesù di mezzo sei chiamata ad affrontarli questi problemi. Anzi, sei chiamata a dare te stessa da mangiare loro. Cioè ad immergerti e non avere paura perché quando c'è Gesù non si può avere paura.

Quindi, così come gli israeliti della prima lettura, finiamola di scappare, rimpiangere soprattutto quando di fronte ti è stata tracciata la strada verso la reale felicità.
Te la prendi tanto con Dio... ma poi, quando Lui ti vuole rendere felice tu scappi, mormori, ripensi, ti lamenti, rimpiangi la tua schiavitù... pensaci, pensaci bene a cosa è più opportuno fare.

04/08/2025

In quei giorni, gli Israeliti ripresero a piangere e dissero: «Chi ci darà carne da mangiare? Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo in Egitto gratuitamente, dei cetrioli, dei cocomeri, dei porri, delle cipolle e dell'aglio. Ora la nostra gola inaridisce; non c'è più nulla, i nostri occhi non vedono altro che questa manna».
La manna era come il seme di coriandolo e aveva l'aspetto della resina odorosa. Il popolo andava attorno a raccoglierla, poi la riduceva in farina con la macina o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere nelle pentole o ne faceva focacce; aveva il sapore di pasta con l'olio. Quando di notte cadeva la rugiada sull'accampamento, cadeva anche la manna.
Mosè udì il popolo che piangeva in tutte le famiglie, ognuno all'ingresso della propria tenda; l'ira del Signore si accese e la cosa dispiacque agli occhi di Mosè.
Mosè disse al Signore: «Perché hai fatto del male al tuo servo? Perché non ho trovato grazia ai tuoi occhi, al punto di impormi il peso di tutto questo popolo? L'ho forse concepito io tutto questo popolo? O l'ho forse messo al mondo io perché tu mi dica: "Portalo in grembo", come la nutrice porta il lattante, fino al suolo che tu hai promesso con giuramento ai suoi padri? Da dove prenderò la carne da dare a tutto questo popolo? Essi infatti si lamentano dietro a me, dicendo: "Dacci da mangiare carne!". Non posso io da solo portare il peso di tutto questo popolo; è troppo pesante per me. Se mi devi trattare così, fammi morire piuttosto, fammi morire, se ho trovato grazia ai tuoi occhi; che io non veda più la mia sventura!».

In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.
Ma le f***e, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui».
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

I giovani, la vera speranza di questa umanità ferita. Preghiamo per loro e per il nostro Pontefice Leone XIV
03/08/2025

I giovani, la vera speranza di questa umanità ferita.
Preghiamo per loro e per il nostro Pontefice Leone XIV

Commento di P. Curtaz al Vangelo della domenica 3 agosto 2025Stai attento e stai lontano dalla bramosia, che è il deside...
03/08/2025

Commento di P. Curtaz al Vangelo della domenica 3 agosto 2025

Stai attento e stai lontano dalla bramosia, che è il desiderio che non si sazia mai, perché la tua vita non dipende da ciò che possiedi.

No, non è la frase appiccicosa e buonista della predica del solito moralista. Ma è l’esperienza stessa di Gesù. Che oggi aggiungerebbe: stai attento perché la tua felicità non dipende dal giudizio degli altri, dai like, dalla notorietà, dal tuo aspetto…

Stai attento perché la tua felicità dipende dallo scoprirti amato, dallo scegliere di amare.

E no, il Vangelo (scomodo) di oggi non è il solito pi******to vetero-cattolico di chi sputa sulla ricchezza perché, nella Bibbia, la ricchezza è sempre dono di Dio. Ma la povertà è sempre responsabilità del ricco che non usa i suoi beni per aiutare gli altri a vivere con dignità.

E no, l’uomo ricco della parabola non viene condannato e nemmeno giudicato, ma ammonito perché si preoccupa di gestire bene la sua ricchezza e i suoi affari (e fa benissimo) ma non investe un briciolo di tempo e di intelligenza per occuparsi della sua anima.

E no, Gesù non ci ha spiegato nel dettaglio come costruire un mondo equo e solidale, di cui la Chiesa (sospiro) dovrebbe (potrebbe) essere profezia. Si rifiuta di entrare nelle beghe dei due fratelli che si scontrano ferocemente per questioni di eredità.

Ecco, così il Vangelo ci scuote dall’afa estiva per aiutarci a vivere al meglio la nostra estate.

A fare attenzione, a ragionare nella giusta direzione.

⚪️Dì a mio fratello

Ne sa qualcosa il simpatico discepolo che, ovviamente sperando che Gesù gli dia ragione, lo coinvolge per convincere il fratello a dargli la sua parte di eredità. Lo capisco, povero. Ho visto famiglie sbranarsi per questioni di eredità. Togliersi le maschere davanti a qualche migliaia di euro. Allora vince il prepotente, cede il debole e il conciliante. Per questioni nobili e di principio, ovviamente, mica per quei quattro spiccioli.

Ma Gesù non si lascia ti**re in ballo.

Siamo capaci da soli a capire cosa è giusto.

Vabbè.

⚪️No, grazie

Gesù declina l’invito a schierarsi.

No, grazie: possiamo benissimo capire da noi cosa è giusto fare.

No, grazie: Dio ci ha creati sufficientemente intelligenti per risolvere ogni questione pratica.

No, grazie: smettiamola di chiedere a Dio di fare ciò che potremmo fare benissimo da soli.

No, grazie: Dio ci tratta da adulti, evitiamo di considerarlo come un preside che ci risolve i guai.

No, grazie: Dio non ci allaccia le scarpe, né ci soffia il naso come con i bambini piccoli, né ci risolve i problemi che riusciamo a risolvere benissimo da noi stessi.

Il mondo ha una sua armonia, una sua logica, delle leggi che – in ultima analisi – dipendono da Dio, ma che funzionano da sé.

Dio non si alza al mattino per dare un giro di manovella perché il mondo si metta in moto, lo ha creato pieno di intelligenza e di bellezza, a noi di scoprirne le leggi intrinseche.

L’atteggiamento della Bibbia, a questo proposito, è adulto e maturo: riconosce in Dio l’origine di ogni cosa, ma lascia all’uomo la capacità di gestire il creato. Non occorre sfogliare la Scrittura per sapere cosa è bene per l’economia, la giustizia, la pace, la solidarietà, è sufficiente ascoltare il nostro cuore, la nostra coscienza illuminata.

⚪️Bramosia

Gesù approfitta della domanda per richiamare i due fratelli, e noi, ad una scomoda verità: la bramosia ci domina. Il desiderio di possedere, di controllare, di contenere. Un desiderio senza argine, f***e, bulimico.

Possedere denari, oggetti preziosi, cose di cui vantarsi, farsi notare, farsi vedere, suscitare interesse, invidia.

Ma, anche, possedere e controllare persone. Mogli, mariti, figli, genitori.

La cupidigia rischia di infettare la nostra visione del mondo. Di sprofondarci nell’ansia, nell’insonnia, come fa notare sagacemente il Qoelet, nella preoccupazione.

Meccanismo subdolo, quello del possedere.

Non ho mai incontrato nessuno né mai incontrerò, che mi dicesse esplicitamente di vivere per accumulare. Abbiamo sempre mille giustificazioni: uno standard di vita più elevato, la vecchiaia, gli imprevisti…

E va bene, ci sta.

Gesù non è un pauperista, non ce l’ha con i ricchi, non è invidioso.

Ci ammonisce: attento, discepolo, la ricchezza promette ciò che non può mantenere: la felicità.

Dio solo colma il nostro cuore. Dio solo.

Gesù, paradossalmente, è molto libero a tal proposito: non dice che la ricchezza è una cosa sporca.

Dice solo che è pericolosa. Perché il nostro cuore è forgiato per l’infinito e solo l’infinito, infine, può soddisfarlo.

Svegliamoci, amici.

⚪️Il povero ricco

Guardate al pover’uomo della parabola: un gran lavoratore, non ci viene descritto come un disonesto, né come un avido, anzi, fa tenerezza la sua preoccupazione di far fruttare bene i suoi guadagni per poi goderseli in pace… La sua morte non è una punizione, ma un evento possibile, sempre nell’ordine delle autonomie delle cose di cui sopra.

Chissà: forse troppo stress, troppo lavoro, troppe si*****te sono all’origine della sua morte improvvisa, non certo l’azione di Dio.

Gesù ci ammonisce: la ricchezza ci illude che possedere servirà a colmare il nostro cuore.

Come leggiamo nell’acida riflessione del Qoelet, anche noi constatiamo come sia inutile affannarsi ad accumulare ricchezze di cui altri godranno. Accogliendo l’invito di Paolo, se davvero abbiamo incontrato Cristo, l’ordine delle nostre priorità è cambiato nel profondo.



La Parola ci propone un grande esame di coscienza collettivo, senza farci inutili sensi di colpa, proponendoci essenzialità nel gestire le cose della terra, assoluta correttezza per chi, nelle comunità, deve gestire il denaro a servizio dell’annuncio del Regno.

Andiamo all’essenziale, come il Signore ci chiede, lasciamo che siano le cose importanti a guidare la nostra vita, le nostre scelte.

Non di soldi, ma di ben altre ricchezze ha bisogno il nostro cuore, di beni immensi, di tesori infiniti. Della tenerezza di Dio.

Dello scoprirci agapetoi, amati dal Signore, e resi capaci di amare.

Il Vangelo della XVIII domenica C commentato da Paolo Curtaz.In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’er...

Indirizzo

Viale Alfonso E Giovanni Agosti, 12
Bagnoregio
01022

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