29/07/2025
SI STAI ANDANDO A FUOCO PROPRIO LÌ...! LE PELVI
Il bacino è un tempio, sì. Ma diciamolo, per molti è diventato una palude sacra.
Un luogo in cui si accumulano colpe mai viste in faccia, desideri sepolti vivi, vergogne che si stratificano come muffa sulle pareti.
E poi vi lamentate se iniziano a spuntare cisti, dolori, rigidità, disfunzioni.
Non vi chiedete perché?
Pensate davvero che siano solo “problemi ormonali” o “casualità genetiche”? Davvero pensate che il vostro corpo sbagli da solo?
La zona pelvica è la sede della vita, ma anche della morte emotiva.
È il crocevia in cui si incontrano il potere personale, la creatività, l’identità più profonda.
Ma quando si preferisce il controllo alla vulnerabilità, quando si sceglie la vergogna al posto della verità, quando si mette la testa davanti al corpo… allora lì sotto comincia a bruciare. E non è un fuoco sacro ma come una maledizione autoimposta.
Le Cisti.
Non compaiono per caso. Sono sogni non vissuti, idee mai partorite, progetti abortiti a forza. Ogni volta che hai detto “Non posso”, ogni volta che hai rinunciato a creare per paura di fallire, per paura di deludere… lì qualcosa si è formato.
L’Endometriosi.
È rabbia trattenuta come lava nel ventre. È il grido silenzioso di una femminilità ferita, che ha imparato a difendersi attaccando sé stessa.
Non vuoi più essere vulnerabile, ma il prezzo è che ti stai divorando da dentro.
I Fibromi.
Sono come mattoni densi costruiti per proteggerti da ciò che ti ha spezzata.
Da una maternità negata, da un amore che ti ha lasciata a pezzi, da relazioni vissute come gabbie.
E intanto il tuo corpo si chiude, si indurisce, si allontana dalla vita.
La Prostatite.
Nell’uomo è la voce strozzata del maschile umiliato.
Il fuoco virile che invece di ardere si infiamma e brucia perché non si sente più utile, né potente, né rispettato.
È un uomo che si è dimenticato chi è. Che si sente piccolo davanti a una vita troppo grande, o davanti a una donna che lo ha fatto sentire inutile.
E poi ci sono le disfunzioni sessuali.
L’impotenza, l’anorgasmia, la frigidità emotiva, non sono malattie... sono contratti interiori.:
“Non voglio più sentire.”
“Non voglio più cedere.”
“Mi vergogno del mio piacere.”
Ma quanto pensi ancora di punirti così?
Ma soprattutto: quanto pensi che il tuo corpo e spirito possa reggere questa prigione mentale?
Dietro tutto questo ci sono esperienze che hai seppellito ma che respirano ancora nel tuo sangue.
Sessualità subite o vissute con paura. Religioni interiorizzate che ti hanno fatto odiare il piacere.
Rotture profonde con l’altro sesso che hai preferito ignorare.
Traumi della nascita, sensazioni mai dette come: “Non dovevo nascere”, “Sono stato un errore”.
Non sono solo parole... sono schegge vive!
E ora sono lì, nei tuoi tessuti, nel tuo ciclo doloroso, nella tua infertilità, nella tua disfunzione, nel tuo bisogno di controllo continuo.
Sì, ti sto facendo sentire in colpa, lo faccio apposta, perché serve.
Perché finché non ti prendi la responsabilità di ciò che il tuo corpo sta gridando, continuerai a cercare soluzioni fuori. Farmaci, diagnosi, scuse e qualcuno che ti compatisca...
Ma il corpo non mente.
E quello che ti sta dicendo è semplice:
“Fammi vivere! Ridammi il diritto di GODERE!!!
Smettila di punirmi per cose che non ho scelto.
Smettila di trattarmi come una parte sporca.
Io sono il tuo potere, e tu mi hai rinnegato.”
Guarire il bacino non si fa da fuori... non basta una terapia o un trattamento.
Si guarisce entrandoci dentro.
Sprofondando nel dolore che hai evitato per anni.
Respirando, tremando, urlando, danzando. E soprattutto… lasciando andare la vergogna, perché finché ti vergognerai del tuo corpo, della tua sessualità, della tua storia… continuerai a marcire dentro.
Il fuoco che senti non va spento. Va ascoltato. Va trasformato.
O lo fai tu… o lo farà la malattia.
Buona Pratica