28/07/2025
Se si è in ascolto, la mente ci mostra i nostri limiti, il corpo ce li fa rispettare, il dolore ce li fa comprendere, e il cuore, fuso con tutto il resto, tante, tantissime volte, ci aiuta a superarli.
Sono partita per un trekking impegnativo con uno zaino troppo pesante; è stato alleggerito dopo il primo giorno, ma si poteva fare di meglio, Gretuzza.
L’idea era di fare tutto in tenda, ma un tempo infame ci ha fatto fare esperienza di TUTTO: bivacchi militari e CAI, rifugio e tenda. (In posti dove notoriamente è difficile trovare rifugi.)
Il secondo giorno, un tempo terribile ci ha inondato da capo a piedi, comprese le scarpe, che sono diventate terreno fertile per infiammazioni e vesciche non troppo simpatiche. La mia caviglia, gonfia come un panettone, ogni volta che sfregava contro lo scarpone, mi mandava dritta all’inferno, e le stigmati sull’altro piede non erano da meno.
Il terzo e quarto giorno, il tempo ci ha regalato grandine, pioggia e nebbia.
Il quinto giorno, la dose giornaliera di disagio prevedeva fortissime raffiche di vento, ma almeno il sole c’era. Con la natura, non si scherza, e con le montagne ancora meno.
Ho camminato dal secondo giorno con quella caviglia in lievitazione che ad ogni passo, doloroso e scorretto, mi mandava all’inferno. Il mio ritmo era più lento, più sofferente e pesante, ma sudato, esperito e voluto.
Qualche volta bisogna fermarsi, ma altre volte basta ascoltare quell’orchestra di mente, corpo e cuore, per dialogare con il proprio sentire e superare quel guado parlando con le paure. Nessun limite, come limite. E prendere per mano la paura, che poi passa e viene con te, trasformata.
Ho avuto compagni Favolosi e due guide: due boss. Uno di loro ha avuto un ruolo speciale, sopportandomi, supportandomi sempre, sempre, sempre—che cuore.
Un grazie speciale, davvero, a , e alle presenze impagabili di Ginevra Margiotta e Lorenzo.
Mi sono spaccata, anche e soprattutto di bellezza, divertimento e meraviglia.
Le foto tutte di autori diversi: Grazie! 🤩