
01/06/2022
- Personalità Narcisista -
In un post precedente, abbiamo già considerato il significato di "stile di personalità" e abbiamo visto che questa rappresenta un modo unico per ognuno di noi di stare nel mondo e relazionarsi con esso.
Nella pratica clinica osserviamo diversi tipi di personalità che caratterizzano gli individui e che si manifestano a vari livelli di intensità (cioè lungo il continuum tra sano e psicotico), oggi voglio condividere con voi lo stile di Personalità Narcisista.
Nel mito di Narciso si racconta - così come si vede nell'immagine "Narciso" di Caravaggio - di un bellissimo giovane il quale, rifiutando ogni uomo o donna che si innamora di lui, si innamora della sua stessa immagine riflessa in uno stagno.
Le interpretazioni di questa favola sono molte, tra queste quella secondo cui Narciso non si innamora propriamente di se stesso, bensì dell'Immagine "che riflette il suo stesso desiderio" (G. Stanghellini, M. Mancini, 2018); da ciò si evince che l'Altro è assente, e se presente lo è solo in termini dispregiativi in una duplice direzione: sia rispetto all'amore che l'Altro prova per il soggetto narcisista poiché non sarà mai abbastanza, sia rispetto all'amore che questi individui possono provare per l'Altro, poiché l'Altro non potrà mai rappresentare la proiezione di quell'Immagine riflessa raffigurante solo il proprio desiderio di amare ed essere amato. Quindi non può mai esistere un autentico incontro con l'Altro, il quale diviene mero oggetto del desiderio del soggetto narcisista di trovare quell'Immagine di se stesso, quel riflesso nello stagno, desiderio che si rivelerà sempre fallimentare e impossibile.
Lo stile Narcisistico di Personalità dunque rende i soggetti che ne soffrono solo apparentemente in relazione con il mondo esterno, spesso attraverso caratteristiche specifiche quali egocentrismo, bisogno di ammirazione e successo, rapporti con gli altri finalizzati ad esaltare il proprio Sé, mancanza di empatia e sensibilità verso l'emotività degli altri, aggressività e intolleranza di fronte alle critiche e alle frustrazioni, fascinazione, seduzione, persuasione, grandiosità. Tali modalità permettono a questi soggetti di farsi spazio nella realtà esterna, cercando conferme sociali del loro esistere ed "essere qualcuno", compensando "l'esperienza soggettiva di vuoto interiore e mancanza di significato" (PDM-2, 2018) e l'estrema difficoltà introspettiva ed introiettiva che essi hanno, tanto che inconsciamente si difendono dalla possibilità di osservarsi autenticamente. Osservare se stessi, infatti, e non una propria riproduzione immaginale, significherebbe guardare non più l'Immagine di se stessi riflessa e viziata dal bisogno di essere ammirata, ma piuttosto la propria interiorità così com'è, con tutte le fragilità che questa può mostrare, in particolare riguardo il costrutto dell'autostima che negli individui narcisisti presenta sempre criticità importanti.
Tale enorme difficoltà nell'incontro con se stessi, e dunque con l'altro, benché manifestata attraverso affetti quali grandiosità vergogna/rabbia, umiliazione, disprezzo, invidia, idealizzazione/svalutazione, è fonte per i soggetti narcisisti di confusione, isolamento, angoscia, vuoto, terrore, dispersione e ne denota la profonda vulnerabilità; l'analista ha il compito di vedere, comprendere ed accogliere tale vulnerabilità, di mostrarla al paziente, aiutandolo così a riconoscere se stesso con accettazione e senza vergogna, indipendentemente dallo sguardo (fintamente) ammirevole e ammaliato del mondo esterno.
In definitiva tali individui mascherano, attraverso l'Immagine, il proprio Sé, il quale spesso diventa l'Immagine stessa e così è sempre più difficile, per loro stessi e per gli altri, distinguere l'originale dalla sua riproduzione.
* Il delitto di Narciso è di preferire, alla fine, la sua immagine a se stesso.* L. Lavelle