27/05/2024
"Se osservate una mosca quando sbatte contro il vetro di una finestra, noterete che l'insetto continua furiosamente a sb****re contro il vetro, come se cercasse di sfondarlo per volare fuori. Quest' azione può continuare per vari minuti e molte volte porta alla morte dell'insetto. La cosa più sconvolgente è che a tre metri di distanza c'è una porta aperta, che permetterebbe alla mosca di uscire facilmente, ma essa, impegnata nella sua azione di forza contro il vetro, non è in grado di vederla"
Questa metafora illustra chiaramente l'atteggiamento che spesso abbiamo davanti alle difficoltà e ai problemi che ci si presentano davanti nel corso della nostra vita.
Pensaci un attimo: cosa fai quando ti trovi a vivere un momento difficile?
Ti attivi subito per fare in modo di poter superare le difficoltà o ti lasci abbattere facilmente da ciò che sta succedendo?
Le difficoltà fanno parte della vita, incontrare ostacoli e problemi è assolutamente normale, persino per coloro i quali sembra che tutto scorra senza alcun intoppo.
Il fatto è che quando siamo preoccupati tendiamo a vedere poche vie d'uscita, di solito si tende a pensare alla soluzione della situazione difficile come "o faccio questo o faccio quello", bloccandosi così in una logorante indecisione che raramente conduce ad una visione accurata del problema.
Rimuginare sul problema infatti non serve a nulla, bensì è più utile concentrarsi sulle possibili soluzioni domandandosi invece "come posso fare per superare questo momento?"
Le domande che ci poniamo hanno un grande potere perché permettono di focalizzare la nostra attenzione sulla ricerca di possibili soluzioni e la capacità di immaginare le possibili alternative.
Infatti, ciò che ostacola la soluzione dei problemi è la cosiddetta "fissità funzionale", studiata dallo psicologo Karl Dunker, uno dei maggiori esponenti della Teoria della Gestalt.
La fissità funzionale consiste nell'inerzia, in abitudini troppo radicate e automatizzate, nella tendenza ad applicare rigidamente lo stesso schema a problemi che richiederebbero invece un approccio diverso.
Proprio come la mosca che sbatte continuamente contro il vetro cercando di sfondarlo.
A questo proposito, Dunker ha condotto un esperimento proponendo a delle persone di fissare una candela alla parete avendo a disposizione solo una scatola di puntine da disegno.
Solo la metà di quelle persone comprese che la scatola, svuotata dalle puntine, poteva essere fissata alla parete e utilizzata come porta-candela. Soltanto se la scatola veniva presentata vuota, con le puntine sparse sul tavolo, la soluzione diventava più facile.
Dunker ha così scoperto che il risultato cambiava quando si davano alla persona esattamente gli stessi oggetti, ma in modo diverso.
Il motivo è che, se la persona pensa che la funzione della scatola sia quella di contenere le puntine, non la può vedere come parte della soluzione, ovvero come porta-candela, perchè mentalmente le ha già assegnato una funzione.
Nel secondo caso invece, vedendo la scatola vuota, la interpreta come un elemento che svolge un compito diverso per la risoluzione del problema.
La fissità funzionale è dunque un atteggiamento mentale che ci obbliga a vedere solo quelle soluzioni che implicano l'impiego di oggetti nel modo consueto.
E' una mentalità troppo rigida che ci impedisce di pensare a soluzioni alternative ai problemi, chiudendo le porte a possibilità che potrebbero condurci verso una soluzione più creativa al problema che ci affligge.
E' la mosca che continua a sb****re contro il vetro senza accorgersi della porta aperta.
Per trovare la soluzione ai nostri problemi, occorre uscire dai consueti schemi ed esplorare percorsi nuovi.
Ciò che si può imparare è l'attitudine alla flessibilità mentale, per non rimanere prigionieri di schemi prestabiliti, perchè come diceva Einstein, "non possiamo risolvere i problemi con lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato quando li abbiamo creati".
Fonte: danielagrossi.it