
19/07/2025
Ci sono estrazioni che lasciano un vuoto… più grande del dente che si perde.
Lorena è arrivata in studio per la prima volta qualche anno fa.
Aveva la parodontite, fumava molto, e non faceva una seduta di igiene da almeno 6 anni.
Un dente le dava fastidio. Si muoveva tanto.
Ma non era solo quel dente.
Durante la prima visita, ci rendiamo conto che ci sono altri denti mobili.
Prima di procedere con l’estrazione, decidiamo insieme di iniziare da me, per lavorare in un ambiente pulito.
Quel giorno, mentre ci prepariamo alla seduta, mi dice una frase che non dimenticherò:
“Mi vergogno della mia bocca. Mi sono trascurata tanto. Dopo la morte di mio padre, la mia famiglia stava cadendo a pezzi.”
Le rispondo che non ha nulla di cui vergognarsi.
Che oggi è il giorno zero. E che sarà sempre il giorno zero, anche se ci vedremo più volte l’anno.
Facciamo la seduta. Nessun dolore. È contenta.
Torna per l’estrazione.
Quel dentino era mobile, troppo mobile… eppure era sano.
Purtroppo, la parodontite può far perdere anche denti non cariati.
Non ha sentito dolore durante l’estrazione.
Ma ha pianto in sala d’attesa, poco dopo.
Non per il male, ma per il dispiacere.
Quel dente rappresentava qualcosa di più: un dazio pagato per gli anni in cui si era trascurata.
Ce l’ha detto lei.
“Adesso basta. Voglio tornare a curarmi.”
E così è stato.
A distanza di mesi, i denti che si muovevano si sono stabilizzati.
Lorena viene regolarmente ai controlli.
Ha ridotto le si*****te e vuole smettere.
Sorride. E si prende cura di sé.
Perché a volte serve una scelta.
Decidere che ci vogliamo bene. Anche dopo anni di trascuratezza, di fatica, di dolore.
Perché non è mai troppo tardi per ripartire.
Perché il giorno zero… possiamo sceglierlo anche oggi.