04/10/2025
Se imparo a fare attenzione al mio braccio destro, per esempio, nei momenti in cui il mio spirito è attratto da altri oggetti, coltiverò la mia attenzione e questo mi sarà molto utile.
Per tenere presente in me la sensazione del mio braccio destro, devo rifiutarmi di identificarmi con l'articolo che leggo, con le conversazioni che ascolto, il mio umore del momento, con i rumori, gli odori, i movimenti.
Devo subito capire che mi trovo in uno stato di identificazione, che sono costantemente immerso e inghiottito dalle mie associazioni di idee, dalle mie sensazioni, dai miei sentimenti, da ciò che mi circonda.
Quando cedo a questo perdo il braccio.
Ora, per non perderlo, non basta che io pieghi il giornale e immagini di essere solo, in una stanza buia e silenziosa.
Devo cavarmela nella situazione attuale.
E cavarmela nella situazione attuale significa, per esempio, conservare la sensazione del mio braccio anche quando arriva un forte desiderio che mi attrae.
Allora non rifiuto quel desiderio, ma mi sforzo di non lasciare che mi assorba neppure per un secondo.
Lo tengo a distanza e allora mi appare nella sua nudità, nella sua grandezza e nella sua povertà di funzione.
Ho sacrificato questo desiderio al mio braccio: l'ho ripulito da tutto ciò che non era in lui, e ciò che era rigorosamente lui io l'ho trasformato in uno strumento supplementare di controllo di me stesso, di possesso di me stesso.
Nello sforzo che compio per conservare la sensazione del mio braccio destro vi è lo sforzo di tenermi a distanza dal mondo esterno e da me stesso, e da questa distanza io vedo oggettivamente ciò che avviene in me e fuori di me e restituisco questo spettacolo alla realtà pura, e questo spettacolo mi viene offerto come una materia per un sacrificio che mi rinnova all'infinito.
Louis Pauwels