15/09/2025
Oggetto: La Newsletter della Fondazione: Salute e Scienza a portata di mano
Cari amici,
La nostra newsletter mensile è finalmente arrivata! Uno spazio dedicato a salute, nutrizione di precisione e scienze omiche, pensato per offrirvi informazioni scientifiche chiare e strumenti pratici da usare subito.
Ogni mese troverete approfondimenti chiari e concreti, pronti per essere applicati nella vita di tutti i giorni. Nessuna pubblicità o promozione commerciale: il nostro obiettivo è creare un punto di riferimento scientifico indipendente.
Vogliamo anche ascoltare voi: tutti possono inviarci case report o risultati clinici da condividere, diffondere e discutere. I lavori più significativi saranno sottoposti al Comitato Scientifico e successivamente pubblicati su riviste specializzate e concorreranno per un premio dedicato nel corso del 2026.
Chi volesse protocolli terapeutici specifici potrà richiederli separatamente.
Unitevi a noi in questo viaggio alla scoperta di salute, prevenzione e innovazione scientifica, passo dopo passo, numero dopo numero.
La Direzione della Fondazione DD Clinic
Newsletter DD Clinic Foundation ETS
📅 Ottobre 2025
Dieta, PFAS nell’acqua potabile: un rischio sottovalutato.
Protezione dai danni tossici
Un nuovo studio della Keck School of Medicine (USC) ha evidenziato come la contaminazione dell’acqua da Pfas (sostanze perfluoroalchiliche, presenti in imballaggi e tessuti) sia associata a un aumento dell’incidenza di diversi tumori.
📊 Tra il 2016 e il 2021, le contee statunitensi con livelli elevati di Pfas hanno registrato:
• +33% tumori della bocca e gola,
• maggiore incidenza di leucemie e tumori del sistema urinario negli uomini,
• più casi di tumori tiroidei e dei tessuti molli nelle donne.
Secondo i ricercatori, i Pfas nell’acqua potabile potrebbero contribuire a 6.800 nuovi casi di tumore ogni anno negli Stati Uniti.
Intossicazione da PFAS: Cosa Fare?
Strategie Allo Studio
In caso di elevata esposizione a PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche), è fondamentale rivolgersi in primo luogo al proprio medico o a centri specializzati. Attualmente, non esiste un protocollo medico standard approvato per la "disintossicazione" da PFAS, ma la ricerca sta esplorando diverse strategie con risultati variabili.
Terapie di supporto: Alcalinizzazione (Selenio, Molibdeno, Boro) e Sostegno ai fisiologici sistemi di detossificazione (Cardo Mariano, Tarassaco ecc..). Il fatto che i PFAS si presentino principalmente come anioni (ioni negativi) spiega la loro capacità di legarsi alle proteine plasmatiche (in particolare all’albumina sierica) e alle proteine tissutali, favorendo così fenomeni di bioaccumulo. Tuttavia, questa stessa caratteristica può essere sfruttata a nostro vantaggio: infatti, attraverso l’integrazione di sali alcalinizzanti, è possibile favorirne gradualmente l’eliminazione, contribuendo sia alla riduzione della loro permanenza nell’organismo, sia al miglioramento dell’equilibrio acido-base.
Tab 1
• Le barre azzurre rappresentano i PFAS carbossilici (acidi deboli).
• Le barre rosse rappresentano i PFAS sulfonici (acidi forti).
• La linea tratteggiata indica il pKa neutro (pKa 7) come riferimento.
Si vede chiaramente che i carbossilici hanno pKa intorno a 3, mentre i sulfonici sono molto più forti, praticamente completamente dissociati in acqua.
La regola generale è che quando il pH di una soluzione è significativamente più alto del pKa di un acido, l'acido esisterà quasi interamente nella sua forma dissociata (anionica).
TAB 2 MINERALI ALCALINIZZANTI
1. Selenio (Se)
• Ruolo principale: antiossidante (glutatione perossidasi, tioredossina reduttasi), protezione da stress ossidativo e immunotossicità.
• Fonti alimentari: pesce azzurro, tonno, noci del Brasile, cereali integrali, uova.
• Dosaggio di riferimento:
o Fabbisogno giornaliero: 55–70 µg/die (EFSA/NIH).
o Integrazione clinica: 100–200 µg/die in contesti di stress ossidativo (attenzione al limite di sicurezza: 400 µg/die).
• Possibili benefici sui PFAS: riduzione danno epatico e immunitario da inquinanti persistenti.
• Controindicazioni: eccesso → selenosi (fragilità unghie, alopecia, disturbi gastrointestinali).
2. Molibdeno (Mo)
• Ruolo principale: cofattore di enzimi (xantina ossidasi, aldeide ossidasi, solfito ossidasi), supporto alla detossificazione epatica.
• Fonti alimentari: legumi (lenticchie, fagioli), cereali integrali, noci, fegato.
• Dosaggio di riferimento:
o Fabbisogno giornaliero: 65–100 µg/die (EFSA/NIH).
o Integrazione clinica: fino a 300–500 µg/die in supporto metabolico (limite massimo tollerabile: 2000 µg/die).
• Possibili benefici sui PFAS: nessuna evidenza diretta → possibile miglioramento della capacità del fegato di gestire xenobiotici.
• Controindicazioni: dosi elevate → alterazioni del metabolismo del rame.
3. Boro (B)
• Ruolo principale: modulazione ormonale (vitamina D, estrogeni, testosterone), metabolismo osseo, potenziamento dello stato antiossidante.
• Fonti alimentari: frutta secca, legumi, mele, pere, avocado, vino.
• Dosaggio di riferimento:
o Non esiste un fabbisogno definito ufficialmente.
o Benefici osservati a 1–3 mg/die.
o Sicurezza: fino a 10–20 mg/die per adulti.
• Possibili benefici sui PFAS: dati limitati → potenziale riduzione infiammazione e supporto antiossidante.
• Controindicazioni: dosi molto elevate → effetti gastrointestinali e possibili alterazioni endocrine.
• Avvertenza: Le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e non sostituiscono in alcun modo il parere di un medico. Qualsiasi iniziativa terapeutica deve essere intrapresa solo dopo aver consultato un professionista sanitario qualificato che possa valutare il quadro clinico individuale.
📌 Sintesi operativa
• Selenio: più indicato per mitigare effetti tossici dei PFAS → valido integratore clinico.
• Molibdeno: supporto alla detossificazione, utile in protocolli mirati.
• Boro: dati preliminari, può completare un approccio antiossidante e ormonale.
• Nota: nessuno elimina i PFAS, ma possono ridurre il danno biologico secondario.
Dal 2029 l’EPA introdurrà limiti su sei tipi di Pfas, ma vorremmo sottolineare la necessità di una regolamentazione più ampia e severa per tutelare la salute pubblica.
Terapie Non Efficaci o Prive di Evidenze Scientifiche: Chelazione con complessanti per metalli.
STRATEGIE FARMACOLOGICHE E TERAPEUTICHE IN FASE DI STUDIO
La ricerca si sta concentrando su metodi per interrompere il ricircolo enteroepatico dei PFAS. Queste sostanze, infatti, vengono escrete dal fegato nella bile, ma poi parzialmente riassorbite dall'intestino, rimanendo così intrappolate nel corpo per anni.
FARMACI (RESINE A SCAMBIO ANIONICO): L'APPROCCIO PIÙ STUDIATO
Alcuni farmaci utilizzati per abbassare il colesterolo hanno mostrato risultati promettenti in studi clinici, anche se il loro uso per i PFAS rimane sperimentale e off-label (al di fuori delle indicazioni approvate).
DONAZIONE DI SANGUE: UN METODO EFFICACE
Poiché i PFAS circolano nel sangue legati a proteine plasmatiche (come l'albumina), la loro rimozione fisica dal corpo si è dimostrata efficace. Studi condotti su popolazioni altamente esposte hanno evidenziato che la donazione regolare di sangue o plasma può ridurre significativamente e più rapidamente il carico corporeo di PFAS rispetto alla lentissima eliminazione naturale. Questa opzione va discussa con un medico per valutarne l'idoneità.
La Direzione della Fondazione DD Clinic
Bibliografia
Shiwen Li, et al. Associations between per-and polyfluoroalkyl substances (Pfas) and county-level cancer incidence between 2016 and 2021 and incident cancer burden attributable to Pfas in drinking water in the United States, Journal of Exposure Science & Environmental Epidemiology 2025. DOI: 10.1038/s41370-024-00742-2