26/05/2025
“Calorie vuote": l’etichetta che inganna
Gli zuccheri, che si tratti di saccarosio (zucchero da tavola), fruttosio (della frutta) o glucosio, sono definite “calorie vuote” perché non apportano nutrienti ma solo calorie! L’industria alimentare usa il termine “vuote” per dare un'accezione positiva allo zucchero, come se fosse energia pura, quando invece è una delle cause principali dell’accumulo di grasso corporeo.
Un esempio? Una lattina di coca-cola o pepsi contiene oltre 8 cucchiai di zucchero (in 33 cl) ed è carente di nutrienti fondamentali come fibre, acidi grassi essenziali, vitamine e minerali.
Nella stessa categoria troviamo anche: farine raffinate, dolciumi, snack, gelatine, merendine, pane bianco, riso brillato, bibite zuccherate, alimenti ricchi di grassi animali e margarine. Anche il pane integrale per hamburger, di marche considerate “salutari”, contiene spesso zucchero.
Nei paesi occidentali è difficile trovare alimenti confezionati che non contengano zucchero in quantità elevate. A prescindere dalla fonte di derivazione dello zucchero, se si accompagna a poche o zero fibre, il nostro organismo lo assimilerà sempre allo stesso modo!
Una dieta salutare dev’essere ricca di carboidrati complessi (cereali integrali, pane integrale, legumi, verdure) e povera di zuccheri semplici (succhi di frutta, pasta, pane e riso non integrali).
È opportuno evitare cibi preconfezionati dove lo zucchero è tra i primi ingredienti.
Attenzione ai sinonimi: glucosio, destrosio, sciroppo di glucosio, fruttosio, maltosio, sciroppo d’agave, di mais, ecc. Anche i prodotti “senza zucchero” spesso contengono dolcificanti calorici come maltitolo, xilitolo, sorbitolo, che si trasformano in zucchero nel corpo.
Il fruttosio va consumato solo all’interno della frutta fresca: aggiunto ai prodotti industriali, aumenta il grasso viscerale, riduce la sensibilità insulinica ed il senso di sazietà.
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