20/01/2021
Effetti della deprivazione di sonno 😴 sul nostro cervello 🧠
A seguito di una perdita di sonno significativa, le nostre capacità cognitive ed emotive vengono notevolmente ridotte.
Quali sono i principali effetti riscontrati❓
✅ Riduzione dell'attenzione e della memoria di lavoro (Fig 1, A.J. Krause et al, 2017) ➡ I circuiti cerebrali deputati a svolgere queste funzioni sono particolarmente suscettibili alla deprivazione di sonno. Nello specifico, le reti della corteccia dorsolaterale prefrontale (DLPFC) e del solco intraparietale (IPS), utili per mantenere una attenzione perdurata nel tempo, vengono intaccate. Si registra anche un'anomalia del funzionamento del Default Mode Network (DMN), un circuito fondamentale per analizzare e porre attenzione ai nostri stati interni. Questo circuito, a seguito di una deprivazione di sonno, rimane costantemente attivo anche quando dovrebbe essere silente, ovvero, nei casi in cui poniamo attenzione agli stimoli esterni e, quindi, all'ambiente. Il risultato complessivo di queste alterazioni è una perdita della capacità di mantenere l'attenzione nel tempo e di processare le informazioni che ci arrivano dall'ambiente esterno.
✅ Incremento dell' impulsività e dei comportamenti rischiosi (Fig 2, A.J. Krause et al, 2017) ➡ A seguito della deprivazione di sonno vi è un aumento della adenosina, neurotrasmettitore implicato nel ciclo sonno veglia, il quale provoca un effetto a cascata sul rilascio della dopamina, molecola che invece regola la nostra motivazione e la ricerca alla ricompensa. Nello specifico l'aumento di adenosina porta a una sottoregolazione (down regolation) delle molecole di dopamina D2/3R e questo fenomeno a sua volta porta a una sovrastimolazione della dopamina D1. Il risultato è che la persona attua comportamenti per ottenere ricompense in maniera più frequente, attraverso anche comportamenti rischiosi, dato che questa sovrastimolazione di D1 condiziona anche la nostra capacità di giudizio alterando il circuito orbito frontale (OFC), l'insula e la corteccia prefrontale mediale (mPFC).
✅Si favorisce ansia, irritabilità e calo dell'umore e si riduce la capacità di riconoscere le emozioni degli altri (Fig 3, A.J. Krause et al, 2017) ➡ Ciò avviene perchè la deprivazione di sonno rende più reattiva l'amigdala, struttura sottocorticale deputata a rispondere alle minacce. Oltre all'amigdala viene intaccata anche la rete cerebrale che comprende la corteccia cingolata anteriore (ACC) e l'insula anteriore, che giocano invece un ruolo importante nel farci riconoscere la salienza degli stimoli che ci vengono presentati nella vita di tutti i giorni (persone, animali, eventi di vita, ecc.) e giudicarli di conseguenza. Le alterazioni di questi circuiti cerebrali portano, dunque, nella persona a essere più incline a vedere ogni situazione come più minacciosa o comunque con una accezione negativa, compromettendo quindi la propria accuratezza nel classificare e giudicare i vari stimoli che gli vengono presentati, compreso le espressioni facciali.
✅ Si riduce la capacità di apprendimento (Fig 4, A.J. Krause et al, 2017) ➡ La deprivazione di sonno intacca il lobo temporale del nostro cervello, nello specifico l'ippocampo, struttura deputata all'apprendimento. Ciò è dovuto principalmente alla bassa qualità del sonno NREM (fase del sonno in cui avviene il consolidamento delle informazioni apprese durante la giornata). Le informazioni intaccate maggiormente a seguito della deprivazione di sonno sono quelle a contenuto visivo, questo perchè oltre l'ippocampo vengono alterate le funzionalità anche delle reti cerebrali del solco intraparietale (IPS), della corteccia visiva primaria (V1) e corteccia cingolata posteriore (PCC), che sono appunto tutte strutture adibite nella codifica di contenuto visivo.
Infine è interessante notare che in concomitanza a questi cali di attivazione avviene una iperattivazione tra la rete ippocampale e quella del talamo, struttura implicata nella regolazione sonno-veglia e nella coscienza. Ciò riflette uno sforzo compensativo del nostro cervello che mobilita le reti di eccitazione per riuscire comunque a salvare le nostre prestazioni comportamentali, anche se tale risorsa rimane insufficiente per rispondere con qualità alle molteplici richieste a cui ogni giorno l'ambiente ci sottopone.
🧐 Per chi volesse approfondire su come si può intervenire sui disturbi del sonno lascio nei commenti un post utile allo scopo...