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Le vitamine agiscono come dei veri e propri catalizzatori organici con funzioni bio-regolatrici. Agiscono quindi da coen...
14/02/2024

Le vitamine agiscono come dei veri e propri catalizzatori organici con funzioni bio-regolatrici. Agiscono quindi da coenzimi, cioè in appoggio all'azione degli enzimi per catalizzare le reazioni chimiche necessarie alla vita.10 set 2020

Vitamine: Cosa Sono e Quali Sono? Quali sono le loro Funzioni? Quanti Tipi ne Esistono? Tipologie di Vitamine e loro Classificazione. Vitamina = ammina della vita; con questo nome lo scienziato polacco Casimir Funk identificò, nel 1912, un nuovo composto organico essenziale alla vita dell'uomo.

L’equilibrio acido-base è il risultato di una serie di reazioni chimico-fisiche che avvengono all’interno dell’organismo...
14/02/2024

L’equilibrio acido-base è il risultato di una serie di reazioni chimico-fisiche che avvengono all’interno dell’organismo e che sono influenzate da fattori esterni ed interni. L'equilibrio è mantenuto da alcune sostanze organiche che aiutano a mantenere il ph costante ,un ruolo centrale gioca la matrice extra cellulare che agisce come una sorta di spugna ciclica . Per trasformare gli alimenti e l’ossigeno in nutrizione ed energia, l’organismo produce scorie metaboliche acide che vengono progressivamente eliminate. Questo tipo di alimentazione è ricco di cibi dalle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, inoltre esso, grazie all'assunzione di una notevole quantità di liquidi, mira ad aumentare il drenaggio e a depurare l’organismo dalle tossine in eccesso ed aiuta a mantenere l'equilibrio acido base nel nostro organismo .
L'Equilibrio Acido Base assicura un buon funzionamento del metabolismo e previene l'accumulo di sostanze tossiche per il nostro organismo . I Motivi di alterazione di questo equilibrio sono numerosi : Stress , inquinamento, Respirazione disarmonica ,abuso di farmaci , alimentazione scorretta .
Un acidosi cronica può avere ricadute sull'intero organismo : Cefalea, aggressività , insonnia , depressione , acidità gastrica, difficoltà digestive, artrosi , osteoporosi , crampi , alitosi , carie , paradontosi, problemi immunitari e metabolici .
Uno stile di vita sano , alimentazione sana ed equilibrata , movimento , idratazione ed integrazione possono aiutare a ripristinare l'equilibrio acido base .

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La digestione è un processo naturale e fisiologico del quale, per la maggior parte delle volte, non ci accorgiamo. La di...
14/02/2024

La digestione è un processo naturale e fisiologico del quale, per la maggior parte delle volte, non ci accorgiamo. La digestione lenta e difficile, definita anche dispepsia, è un disturbo molto diffuso che coinvolge il processo digestivo. I primi sintomi che ti avvisano della possibile presenza di questo problema sono: un’eccessiva pesantezza, spesso associata a gonfiore addominale, e un’inusuale sonnolenza subito dopo i pasti, anche se leggeri. Dispepsia è il termine medico per indicare una digestione difficile, o digestione lenta.
Dispepsia primitiva, o funzionale: disturbo cronico caratterizzato da dolore addominale. La causa è più spesso da ritrovare in uno stile di vita poco sano (abuso di alcol, fumo, vita sedentaria), ma può essere dovuta anche ad altri fattori che vedremo in seguito.
Dispepsia secondaria, o organica: è un disturbo cronico secondario, ovvero derivante da altre patologie. In primis quelle legate al tratto digestivo superiore (esofagite, gastrite, duodenite, pancreatite, epatite e malattie della via biliare).
Quali sono le cause di una digestione lenta e difficile ?
tra i fattori che possono scatenare una digestione lenta e difficile ci sono l’assunzione di cibi particolarmente pesanti (l’aglio per esempio, ma anche il latte o i fritti) o ricette elaborate (la parmigiana di melanzane può essere un valido esempio, per quanto squisita possa essere!). Anche un’errata masticazione, troppo veloce per esempio, o uno stato di ansia possono contribuire ad una digestione difficoltosa. Condizioni di sovrappeso, obesità, o sindrome metabolica, sono spesso associate a dispepsia (e malnutrizione secondaria dovuta dalla cattiva digestione). Così come molte persone intolleranti ad alcuni alimenti (glutine, lattosio) o con allergie.
Dieta sbagliata: tra le cause più comuni, una dieta ricca di grassi e pasti abbondanti rallenta la digestione.
Allergie e intolleranze: queste condizioni generano infiammazione intestinale che di per sé ostacola i processi digestivi.
Sovrappeso e obesità: in particolare l’accumulo di grasso a livello addominale.
Alcol e fumo di sigaretta: l’alcol ritarda i tempi di svuotamento gastrico, mentre il fumo aumenta la secrezione acida nello stomaco; insieme questi due elementi sono la combinazione perfetta per una cattiva digestione.
Cambiamenti ormonali: in momenti quali gravidanza, ciclo mestruale e menopausa si verificano squilibri ormonali (estrogeni e progesterone) che alterano la motilità intestinale e possono causare difficoltà digestive.
Patologie del tratto digerente: gastrite, ulcera duodenale, epatite, diabete, sindrome del colon irritabile, calcoli della colecisti, che causano disfunzioni della motilità gastro-intestinale.
Farmaci: molti farmaci di uso comune, come i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), sono particolarmente aggressivi sulle mucose del nostro sistema digerente e di conseguenza compromettere la digestione. Ecco perché i medici consigliano sempre di assumerli a stomaco pieno!
Stress e disturbi psicologici: stress, ansia, depressione e turbamenti emotivi sono spesso associati a difficoltà digestive. Che la “testa” influenzi il “corpo” è ormai noto dalle connessioni tra intestino e cervello (asse cerebro-intestinale). In più la serotonina, ormone della felicità, controlla molte funzioni intestinali, tra cui la motilità e le secrezioni.
Come capire se si tratta di digestione lenta? Tra i principali sintomi ci sono:
Crampi addominali.
Sensazione di costrizione dai vestiti che indossi.
Pancia gonfia.
Eruttazioni.
Nausea.
Sapore amaro in bocca.
Sonnolenza.
Meteorismo.
un valido aiuto per regolarizzare, e se necessario velocizzare, la digestione:
non mangiare di fretta! A volte dimentichiamo che la digestione inizia in bocca. E’ importante quindi masticare bene ogni boccone affinché gli step successivi di questo processo non ne risentano;
evitare la sedentarietà. L’attività fisica, fatta con criterio in relazione al proprio stato di salute, è un ottimo strumento per prendersi cura in modo globale del proprio benessere, anche per stimolare la digestione;
uno stile di vita sano, con una buona dose di regolare attività fisica e un corretto piano alimentare possono aiutare a ritrovare il benessere intestinale.
attenzione a fumo, alcol e caffè, fattori che possono irritare e peggiorare i sintomi legati ad una cattiva digestione;
L’alimentazione riveste un ruolo importante nella regolarizzazione del processo digestivo. È utile l’assunzione di probiotici sia attraverso la dieta sia eventualmente attraverso un’integrazione
L’aumento di peso potrebbe avere tra le sue cause una digestione lenta con un conseguente accumulo di tossine.
Cosa mangiare in caso di digestione lenta? Ecco quali cibi possono aiutarti:
Cibi semplici da digerire e poco lavorati.
Carni bianche magre e pesce, uova, formaggi magri.
Cereali non raffinati come il riso integrale, la quinoa, il miglio, il grano saraceno e l’amaranto.
Frutta e verdura di stagione, in particolare kiwi, pompelmo, mirtilli, ananas, ravanelli, carote, sedano, carciofi, finocchi.
l'uso di determinati integratori può aiutare anche a migliorare la situazione
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Colon irritabile e rimedi naturali Dolore all’addome, gonfiore, disturbi nell’evacuazione, debolezza: potrebbe trattarsi...
05/02/2024

Colon irritabile e rimedi naturali

Dolore all’addome, gonfiore, disturbi nell’evacuazione, debolezza: potrebbe trattarsi di colon irritabile,La sintomatologia del colon irritabile si divide tra sintomi addominali e sintomi extra intestinali. La manifestazione addominale principale di questo disturbo è il gonfiore e dolore addominale, che nei casi meno severi può manifestarsi anche come un semplice fastidio. Abitualmente il dolore migliora dopo aver evacuato, nonostante anche questo aspetto presenti delle problematiche poiché la patologia porta ad alternare diarrea e stipsi.

Ad accompagnare il colon irritabile è una sensazione di generale debolezza e manifestazioni come:

emicrania
difficoltà nella concentrazione
irritabilità
depressione
ansia
fibromialgia
cistite
problematiche della sfera sessuale.

In caso di colon irritabile è possibile avvalersi dell’aiuto di rimedi naturali potenzialmente capaci di aiutare a ridurre i sintomi e riequlibrarli

importantissima Alimentazione integrare con il latte di cocco , miglio anziché avena , togliere totalmente il glutine e gli zuccheri raffinati ed inserire il miele biologico di quello buono.

Fermenti lattici, prebiotici, probiotici

sono sostanze che se assunte nelle quantità corrette e nei modi giusti possono andare a migliorare la composizione della flora batterica residente

In caso di colon irritabile è assai probabile la presenza di una cosiddetta disbiosi, ossia un’alterazione della composizione ottimale del microbiota,

Inulina e L-glutammina In caso di colon irritabile è possibile sospettare la presenza di un’alterazione della permeabilità intestinale (“Leaky gut syndrome”), su cui gli studi in proposito stanno iniziando ad aumentare. Per questo motivo, oltre a mirare a ricolonizzare l’intestino con una flora eubiotica oppure prima di procedere a questo, è fondamentale sostenere ed eventualmente provare a trattare con rimedi naturali

Semi di fi*****io e aloe I semi di fi*****io risultano benefici per l’intestino infiammato in quanto contengono oli essenziali, vitamine e fibre; facilitano la digestione, prevengono la pancia gonfia e hanno proprietà antinfiammatorie, oltre ad aiutare nella funzione cardiovascolare. L’aloe vera possiede proprietà antinfiammatorie e sostiene la digestione e le funzioni epatiche.

La camomilla è nota per le sue proprietà calmanti, inoltre potrebbe aiutare a ridurre i livelli di glucosio nel sangue. Anche il tiglio ha un’azione calmante ed è consigliabile soprattutto in caso di dolori addominali ricorrenti. La melissa rilassa la muscolatura migliorando la peristalsi intestinale e aiuta l’eliminazione dei gas intestinali. La valeriana è ricca in flavonoidi ed ha anch’essa azione sedativa, trovando ampio utilizzo in caso di colon irritabile. Anche la menta piperita trova indicazioni in questa sindrome, eventualmente anche sotto forma di olio essenziale, date le sue proprietà modulanti sul dolore intestinale.

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Secondo i ricercatori, la curcumina potrebbe essere utile almeno in 8 tumori:polmoni, bocca, colon, fegato, esofago, pro...
02/02/2024

Secondo i ricercatori, la curcumina potrebbe essere utile almeno in 8 tumori:
polmoni, bocca, colon, fegato, esofago, prostata, rene, pelle (melanoma), mammella e leucemia.
Sono stati descritti numerosi meccanismi d’azione per l’attività antitumorale della Curcumina.
✅Inibizione della proliferazione delle cellule tumorali, induzione di apoptosi (una modalità di morte cellulare),
✅inibizione della trasformazione delle cellule da normali a tumorali,
✅inibizione del la formazione dei vasi che alimentano il tumore (effetto anti-angiogenetico),
✅inibizione dell’invasività e delle metastasi
e la soppressione dell’infiammazione sono stati collegati con l’attività antitumorale della Curcumina.
✅L’inibizione di COX-2 e 5-LOX, le molecole di adesione, le citochine infiammatorie, i recettori del fattore di crescita, il fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF),
ed i fattori di trascrizione della Curcumina sono strettamente legati alla sua attività antitumorale.

CURCUMA LONGA pubblicato dal profilo del dr Claudio Sauro Botanicamente la Curcuma Longa, appartiene alla famiglia delle Zingiberacee, cui fanno parte anche lo zenzero e il cardamomo. La droga, che è di un bel colore dorato, si ricava dal rizoma (parte del fusto sotterraneo della pianta Curcuma lo

La digestione è un processo naturale e fisiologico del quale, per la maggior parte delle volte, non ci accorgiamo. La di...
01/02/2024

La digestione è un processo naturale e fisiologico del quale, per la maggior parte delle volte, non ci accorgiamo. La digestione lenta e difficile, definita anche dispepsia, è un disturbo molto diffuso che coinvolge il processo digestivo. I primi sintomi che ti avvisano della possibile presenza di questo problema sono: un’eccessiva pesantezza, spesso associata a gonfiore addominale, e un’inusuale sonnolenza subito dopo i pasti, anche se leggeri. Dispepsia è il termine medico per indicare una digestione difficile, o digestione lenta.

Dispepsia primitiva, o funzionale: disturbo cronico caratterizzato da dolore addominale. La causa è più spesso da ritrovare in uno stile di vita poco sano (abuso di alcol, fumo, vita sedentaria), ma può essere dovuta anche ad altri fattori che vedremo in seguito.
Dispepsia secondaria, o organica: è un disturbo cronico secondario, ovvero derivante da altre patologie. In primis quelle legate al tratto digestivo superiore (esofagite, gastrite, duodenite, pancreatite, epatite e malattie della via biliare).

Quali sono le cause di una digestione lenta e difficile ?

tra i fattori che possono scatenare una digestione lenta e difficile ci sono l’assunzione di cibi particolarmente pesanti (l’aglio per esempio, ma anche il latte o i fritti) o ricette elaborate (la parmigiana di melanzane può essere un valido esempio, per quanto squisita possa essere!). Anche un’errata masticazione, troppo veloce per esempio, o uno stato di ansia possono contribuire ad una digestione difficoltosa. Condizioni di sovrappeso, obesità, o sindrome metabolica, sono spesso associate a dispepsia (e malnutrizione secondaria dovuta dalla cattiva digestione). Così come molte persone intolleranti ad alcuni alimenti (glutine, lattosio) o con allergie.
Dieta sbagliata: tra le cause più comuni, una dieta ricca di grassi e pasti abbondanti rallenta la digestione.
Allergie e intolleranze: queste condizioni generano infiammazione intestinale che di per sé ostacola i processi digestivi.
Sovrappeso e obesità: in particolare l’accumulo di grasso a livello addominale.
Alcol e fumo di sigaretta: l’alcol ritarda i tempi di svuotamento gastrico, mentre il fumo aumenta la secrezione acida nello stomaco; insieme questi due elementi sono la combinazione perfetta per una cattiva digestione.
Cambiamenti ormonali: in momenti quali gravidanza, ciclo mestruale e menopausa si verificano squilibri ormonali (estrogeni e progesterone) che alterano la motilità intestinale e possono causare difficoltà digestive.
Patologie del tratto digerente: gastrite, ulcera duodenale, epatite, diabete, sindrome del colon irritabile, calcoli della colecisti, che causano disfunzioni della motilità gastro-intestinale.
Farmaci: molti farmaci di uso comune, come i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), sono particolarmente aggressivi sulle mucose del nostro sistema digerente e di conseguenza compromettere la digestione. Ecco perché i medici consigliano sempre di assumerli a stomaco pieno!
Stress e disturbi psicologici: stress, ansia, depressione e turbamenti emotivi sono spesso associati a difficoltà digestive. Che la “testa” influenzi il “corpo” è ormai noto dalle connessioni tra intestino e cervello (asse cerebro-intestinale). In più la serotonina, ormone della felicità, controlla molte funzioni intestinali, tra cui la motilità e le secrezioni.

Come capire se si tratta di digestione lenta? Tra i principali sintomi ci sono:

Crampi addominali.
Sensazione di costrizione dai vestiti che indossi.
Pancia gonfia.
Eruttazioni.
Nausea.
Sapore amaro in bocca.
Sonnolenza.
Meteorismo.

un valido aiuto per regolarizzare, e se necessario velocizzare, la digestione:

non mangiare di fretta! A volte dimentichiamo che la digestione inizia in bocca. E’ importante quindi masticare bene ogni boccone affinché gli step successivi di questo processo non ne risentano;

evitare la sedentarietà. L’attività fisica, fatta con criterio in relazione al proprio stato di salute, è un ottimo strumento per prendersi cura in modo globale del proprio benessere, anche per stimolare la digestione;

uno stile di vita sano, con una buona dose di regolare attività fisica e un corretto piano alimentare possono aiutare a ritrovare il benessere intestinale.

attenzione a fumo, alcol e caffè, fattori che possono irritare e peggiorare i sintomi legati ad una cattiva digestione;

L’alimentazione riveste un ruolo importante nella regolarizzazione del processo digestivo. È utile l’assunzione di probiotici sia attraverso la dieta sia eventualmente attraverso un’integrazione

L’aumento di peso potrebbe avere tra le sue cause una digestione lenta con un conseguente accumulo di tossine.

Cosa mangiare in caso di digestione lenta? Ecco quali cibi possono aiutarti:

Cibi semplici da digerire e poco lavorati.
Carni bianche magre e pesce, uova, formaggi magri.
Cereali non raffinati come il riso integrale, la quinoa, il miglio, il grano saraceno e l’amaranto.
Frutta e verdura di stagione, in particolare kiwi, pompelmo, mirtilli, ananas, ravanelli, carote, sedano, carciofi, finocchi.

l'uso di determinati integratori può aiutare anche a migliorare la situazione

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Il sistema immunitario è il sistema di difesa e monitoraggio del nostro corpo, che consiste in una rete molto complessa ...
31/01/2024

Il sistema immunitario è il sistema di difesa e monitoraggio del nostro corpo, che consiste in una rete molto complessa di organi e tessuti. Gli organi e i tessuti più importanti sono il sistema linfatico, il timo, il midollo osseo, la milza, l'intestino, la pelle, le mucose, le cellule immunitarie e messaggeri specializzati. Il compito principale del sistema immunitario è quello di difendersi da agenti patogeni e altre sostanze estranee.Il sistema immunitario si basa su una risposta immunitaria innata e una risposta immunitaria acquisita. La risposta immunitaria innata - nota anche come sistema di difesa naturale o risposta immunitaria aspecifica - presenta barriere anatomiche come la pelle, le mucose, le ciglia, il liquido lacrimale, la saliva, l'acido gastrico e le urine, che impediscono l'ingresso o la diffusione di agenti patogeni o sostanze estranee. D'altra parte, le cellule immunitarie come i globuli bianchi (leucociti) e i macrofagi rendono innocui gli agenti patogeni racchiudendoli e successivamente digerendoli. Mentre il sistema immunitario innato combatte tutti gli agenti patogeni esogeni, la risposta immunitaria specifica prende di mira gli agenti patogeni già "conosciuti". Grazie ai cosiddetti linfociti B e T (linfociti; sottogruppo di globuli bianchi), il sistema di difesa specifico è in grado di "ricordare" gli antigeni ricorrenti (patogeni) e di reagire rapidamente ed efficacemente ad una nuova infezione utilizzando gli anticorpi formati. Per questo motivo viene anche chiamata difesa "intelligente" o sistema immunitario acquisito.

Le cause di indebolimento del sistema immunitario:
Lo stress cronico colpisce il sistema immunitario nel suo complesso. In situazioni di affatticamento il nostro corpo rilascia più ormoni dello stress (adrenalina, noradrenalina, cortisolo). Allo stesso tempo, il sistema immunitario crea più cellule immunitarie per proteggerci dalle malattie e dalle infezioni. Se il nostro corpo non riesce a riprendersi a sufficienza dopo un periodo di stress, e ad un continuo sforzo dell’organismo, ciò porta ad un aumento sporporzionato dei livelli degli ormoni dello stress e ad una diminuzione del numero e dell’attività delle cellule immunitarie. Lo stress cronico porta quindi ad un indebolimento continuo del nostro sistema immunitario e ad una maggiore sensibilità agli agenti patogeni.[1] Scopri come diventare più resistenti allo stress con l'allenamento mentale nel nostro articolo.
La mancanza di esercizio fisico e lo sforzo eccessivo possono indebolire il sistema immunitario, per cui un equilibrio sano tra sport e relax è fondamentale per un forte sistema immunitario. Un allenamento fisico moderato migliora la formazione e l'attivazione delle cellule immunitarie, invece la mancanza di esercizio fisico limita la funzionalità del sistema immunitario.[2] Mentre un sovrallenamento e un tempo di rigenerazione insufficiente, porta al nostro sistema immunitario a un rilascio permanente di ormoni dello stress, causando un aumento del rischio di infezione.[3]
La mancanza di sonno (meno di sei ore a notte) favorisce il rilascio di ormoni dello stress, che a loro volta indeboliscono il sistema immunitario.
La mancanza di idratazione significa che le nostre membrane mucose non sono protette da una pellicola fluida e ciò comporta una penetrazione degli agenti patogeni più facilmente. Allo stesso tempo, l'eliminazione delle sostanze tossiche non è sufficientemente garantita.
Il consumo di alcol provoca la disattivazione di una parte importante del sistema immunitario per almeno 24 ore.[4]
Il fumo indebolisce il funzionamento del nostro sistema immunitario riducendo il numero di cellule immunitarie e di anticorpi nel sangue.[5]
L'aria secca asciuga le mucose del naso e della gola, rendendo più facile l'ingresso degli agenti patogeni nel corpo.
Una carenza di sostanze nutritive significa che il nostro corpo non è sufficientemente rifornito di vitamine e minerali. Questi sostengono importanti processi nel sistema immunitario.

Alimenti ed integrazioni che aiutano il nostro sistema immunitario :

Alimenti Ricchi di Vitamina C

La vitamina C è un potente antiossidante che può rafforzare il sistema immunitario.

Alimenti Ricchi di Vitamina D
La vitamina D è essenziale per un sistema immunitario sano.

Alimenti Ricchi di Probiotici
I probiotici sono batteri benefici per il nostro intestino e possono svolgere un ruolo nel supportare il sistema immunitario.

Alimenti Ricchi di Antiossidanti
Gli antiossidanti, presenti in molti alimenti, possono aiutare a proteggere le cellule immunitarie dai danni causati dai radicali liberi.

Vitamina B9 (Acido folico)
La vitamina B9, è fondamentale per la sintesi delle proteine e del DNA e per la formazione dell’emoglobina. La sua giusta presenza nell’organismo contribuisce anche a prevenire molti rischi alla nostra salute di natura cardiovascolare e contribuisce alla salute del sistema immunitario.

Zinco
Lo zinco è un microelemento necessario per la produzione di nuove cellule del sistema immunitario.

Vitamina E
Come la vitamina C, la vitamina E, grazie alla sua capacità antiossidante, è in grado di rafforzare il sistema immunitario.

La vitamina A è una vitamina liposolubile che svolge un ruolo importante nel processo di specializzazione delle cellule. Coinvolta nella sintesi dei pigmenti oculari, contribuisce al mantenimento di una vista normale. Partecipa anche al mantenimento della pelle e delle mucose.

Vitamina A e immunità
La vitamina A, invece, è nota per partecipare alla regolazione delle risposte immunitarie cellulari e dei processi immunitari umorali (1) L'EFSA riconosce quindi che contribuisce direttamente al normale funzionamento del sistema immunitario .

La vitamina B12
La vitamina B12, o cobalamina, è una vitamina idrosolubile che appartiene al gruppo delle 8 vitamine del gruppo B. Essenziale per il rinnovamento cellulare, contribuisce alla formazione dei globuli rossi, partecipa al normale metabolismo dell'omocisteina e aiuta a ridurre l'affaticamento.

Vitamina B12 e immunità
La B12 agirebbe come un immunomodulatore dell'immunità cellulare, in particolare agendo sulla quantità di linfociti (5). Pertanto, l'EFSA riconosce che questa vitamina contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario .

La vitamina B6 è una vitamina idrosolubile disponibile in 6 diverse forme (piridossale, pirodossina, ecc.) All'interno dell'organismo, la vitamina B6 finisce sempre per trasformarsi in una forma attiva chiamata piridossale 5-fosfato. La vitamina B6 partecipa al normale metabolismo delle proteine e del glicogeno, alla riduzione dell'affaticamento, al normale funzionamento del sistema nervoso...

Vitamina B6 e immunità
Diversi studi hanno mostrato che la carenza di vitamina B6 ha un impatto sulle risposte immunitarie umorali e cellulo-mediate (9). L'EFSA ritiene pertanto che la vitamina B6 contribuisca al normale funzionamento del sistema immunitario

Una nuova ricerca ha evidenziato come il magnesio influisce sulla funzionalità del sistema immunitario e nella lotta al cancro

Questo prezioso minerale gioca un ruolo determinante in più di 300 reazioni biochimiche, tra cui:

funzionalità muscolare e nervosa;
regolazione battito cardiaco;
implementazione sistema immunitario;
rafforzamento del tessuto osseo.

E' importantissimo lo stile di vita , alimentazione e l'integrazione .

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L’aloe vera è un rimedio naturale particolarmente versatile e utile nel trattamento di diversi disturbi. L’indigestione ...
31/01/2024

L’aloe vera è un rimedio naturale particolarmente versatile e utile nel trattamento di diversi disturbi. L’indigestione è uno dei disturbi più comuni. I sintomi di questo malessere possono variare dal mal di stomaco alla nausea, dal gonfiore ad eccessivi movimenti intestinali. A coloro che soffrono di problemi digestivi viene spesso consigliato di modificare la propria dieta aumentando l’apporto di frutta e verdura ricche di fibre e inoltre di bere molto per aiutare le funzioni intestinali. Il gel di aloe vera è rinomato per le sue proprietà curative. È utile per le problematiche della pelle, per aiutare il sistema immunitario nelle sue funzioni, per alcuni problemi respiratori e ovviamente per la salute di stomaco e intestino. Il succo di Aloe Vera contiene sostanze nutritive bilanciate in modo ideale per la salute del nostro organismo. Non si tratta di un rimedio miracoloso o della panacea per tutti i mali, ma contiene sostanze benefiche significative che possono aiutare il nostro corpo a eliminare le tossine e nel processo di guarigione.

Detox
Il succo di Aloe Vera è noto innanzitutto come rimedio utile per depurare l’organismo. Il nostro stile di vita spesso include stress, inquinamento e cibo poco sano. Ecco perché di tanto in tanto abbiamo bisogno di purificare il nostro corpo. Il succo di Aloe Vera aiuta nella fase di detox e grazie a vitamine e minerali è utile per superare lo stress.

Migliorare la digestione
Un sistema digestivo sano è necessario per assicurare che il nostro organismo sia in grado di assorbire tutte le sostanze nutritive presenti negli alimenti di cui ha bisogno. Il succo di Aloe Vera può migliorare l’assorbimento delle proteine e la regolarità intestinale. Può anche riequilibrare la flora batterica intestinale e ridurre problemi digestivi come il bruciore di stomaco.

Proteggere il cuore
Il succo di Aloe Vera protegge il cuore perché contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo LDL nel sangue. Le proprietà disintossicanti del succo di Aloe Vera inoltre aiutano a purificare il sangue dalle impurità. Questo processo contribuisce alla rigenerazione delle cellule del sangue e a mantenere i vasi sanguigni in salute.

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I sali minerali sono sostanze inorganiche (prive di carbonio) essenziali per l’organismo poiché regolano l’equilibrio id...
27/01/2024

I sali minerali sono sostanze inorganiche (prive di carbonio) essenziali per l’organismo poiché regolano l’equilibrio idrosalino, senza il quale non avviene il corretto funzionamento di numerosi processi vitali. nsieme alle vitamine, i sali minerali permettono numerose funzioni vitali, tra le quali:
costruzione di scheletro, ossa e denti,
coagulazione del sangue,
regolazione delle contrazioni muscolari (comprese quelle del cuore),
attività degli impulsi nervosi,
formazione delle proteine,
formazione delle molecole di RNA e DNA,
regolazione dell’eccitabilità neuro-muscolare,
mantenimento dell’equilibrio acido-base,
corretto funzionamento di tutti i muscoli,
controllo della ritenzione idrica,
regolazione della pressione osmotica. Le quantità da assumere di questi elementi dipendono dal peso della persona, dal sesso, dall'età e dallo stile di vita.
L’attività fisica costante e intensa, la gravidanza, la menopausa e la presenza di determinate patologie potrebbero richiedere apporti aggiuntivi di sali minerali. In caso di impossibilità di assunzione del completo fabbisogno tramite l’alimentazione è possibile fare ricorso a integratori alimentari bilanciati e specifici.
Considerando le caratteristiche di una persona adulta sana, con un’alimentazione equilibrata e diversificata, l’apporto quotidiano di sali minerali deve essere così classificato:
il rifornimento dei macroelementi deve essere superiore ai 100 mg al giorno;
il rifornimento dei microelementi deve essere tra 1 e 100 mg al giorno;
il rifornimento degli oligoelementi inferiore a 200 mcg al giorno.
I macroelementi sono le sostanze presenti nell’organismo in quantità elevate; ne fanno parte il potassio, il calcio, il cloro, il magnesio, il sodio, il fosforo e lo zolfo.
I microelementi sono costituiti da ferro, rame, zinco, fluoro, iodio, selenio, cobalto (assunto solo in forma organicata tramite l'apporto di vitamina B12), manganese, molibdeno.
Gli oligoelementi sono invece stati definiti da alcuni studiosi “inessenziali” e, se assunti in dosi elevate, risultano addirittura tossici. Proprio per questo la loro assunzione quotidiana deve essere di pochi microgrammi. Tra gli oligoelementi si riconoscono: arsenico, bromo, boro, cromo, germanio, nichel, silicio, stagno, vanadio, tungsteno1.Equilibrio idrosalino: come ripristinare i sali minerali
Per avere una funzione cellulare ottimale, bisogna mantenere anche l’equilibrio idrosalino dell’organismo, ovvero conservare il giusto livello di sali minerali nei comparti intra-ed extra-cellulari; infatti la membrana delle cellule del nostro corpo è semipermeabile, venendo attraversata dall’acqua e dagli ioni, anche attraverso specifiche strutture che attraversano la membrana cellulare stessa. Il nostro corpo ha bisogno di tutte le sostanze che sono nei cibi: macronutrienti, micronutrienti, proteine, carboidrati, grassi, acqua, fibre ecc.
Per questo consigliamo una dieta bilanciata e diversificata, che consenta di attingere da ciascun alimento tutte le sostanze di cui è ricco nella forma più altamente biodisponibile.
I sali minerali provengono soprattutto dalla frutta, dalle verdure, dalla frutta secca, dai legumi, dal pesce e dalle uova. Per Consulenze e Percorsi https://t.me/SimonaOlisticaQ

Le tossine tendono ad ostacolare i normali processi metabolici che avvengono nelle cellule e ad impedirne la spontanea r...
27/01/2024

Le tossine tendono ad ostacolare i normali processi metabolici che avvengono nelle cellule e ad impedirne la spontanea rigenerazione.
Le conseguenze di un corpo intossicato si possono manifestare con sintomi più o meno riconoscibili, a livello di uno o più organi: dal fegato all’intestino, dai reni al sistema immunitario, fino ad intaccare anche il piano dell’umore.
Un corpo intossicato manifesta alcuni inconfondibili sintomi, i quali sicuramente contribuiscono a peggiorare il tuo generale stato di salute, le tue risorse energetiche e, conseguentemente, il tuo aspetto fisico manifestando sintomi come:
problemi della pelle;
reflusso gastroesofageo e cattiva digestione;
gonfiore generalizzato e crampi addominali;
indebolimento del sistema immunitario;
ritenzione idrica;
stitichezza;
aumento del colesterolo;
stanchezza cronica;
aumento di peso e difficoltà a dimagrire.
Le più grandi tossine di cui il tuo corpo deve ripulirsi sono quelle che producono ossidazione. Gli ossidanti, chiamati anche radicali liberi, causano costantemente danni estesi al tuo DNA, alle proteine e ai lipidi.
In ogni caso, tutti beneficiano della ridotta esposizione ad alcune sostanze, quali:
alcol e caffeina;
eccessive quantità di carne;
sale;
cibi industriali;
medicinali;
inquinanti ambientali.
glutine
Zuccheri Raffinati
Fritture
insaccati
grassi saturi
Grazie alla Detox puoi eliminare tossine e ripristinare le cellule sane , quindi hai una maggiore salute globale .
Tra i benefici della dieta disintossicante si riscontrano:
una migliore energia;
una rapida perdita di peso;
una migliore digestione;
più lucidità mentale;
la sensazione di riposo al risveglio;
la riduzione di gonfiore e ritenzione idrica;
la riduzione di borse o occhiaie;
una grana della pelle liscia e luminosa;
meno dolori articolari e infezioni.
Per Consulenza e Percorsi
https://t.me/SimonaOlisticaQ

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