14/02/2024
La digestione è un processo naturale e fisiologico del quale, per la maggior parte delle volte, non ci accorgiamo. La digestione lenta e difficile, definita anche dispepsia, è un disturbo molto diffuso che coinvolge il processo digestivo. I primi sintomi che ti avvisano della possibile presenza di questo problema sono: un’eccessiva pesantezza, spesso associata a gonfiore addominale, e un’inusuale sonnolenza subito dopo i pasti, anche se leggeri. Dispepsia è il termine medico per indicare una digestione difficile, o digestione lenta.
Dispepsia primitiva, o funzionale: disturbo cronico caratterizzato da dolore addominale. La causa è più spesso da ritrovare in uno stile di vita poco sano (abuso di alcol, fumo, vita sedentaria), ma può essere dovuta anche ad altri fattori che vedremo in seguito.
Dispepsia secondaria, o organica: è un disturbo cronico secondario, ovvero derivante da altre patologie. In primis quelle legate al tratto digestivo superiore (esofagite, gastrite, duodenite, pancreatite, epatite e malattie della via biliare).
Quali sono le cause di una digestione lenta e difficile ?
tra i fattori che possono scatenare una digestione lenta e difficile ci sono l’assunzione di cibi particolarmente pesanti (l’aglio per esempio, ma anche il latte o i fritti) o ricette elaborate (la parmigiana di melanzane può essere un valido esempio, per quanto squisita possa essere!). Anche un’errata masticazione, troppo veloce per esempio, o uno stato di ansia possono contribuire ad una digestione difficoltosa. Condizioni di sovrappeso, obesità, o sindrome metabolica, sono spesso associate a dispepsia (e malnutrizione secondaria dovuta dalla cattiva digestione). Così come molte persone intolleranti ad alcuni alimenti (glutine, lattosio) o con allergie.
Dieta sbagliata: tra le cause più comuni, una dieta ricca di grassi e pasti abbondanti rallenta la digestione.
Allergie e intolleranze: queste condizioni generano infiammazione intestinale che di per sé ostacola i processi digestivi.
Sovrappeso e obesità: in particolare l’accumulo di grasso a livello addominale.
Alcol e fumo di sigaretta: l’alcol ritarda i tempi di svuotamento gastrico, mentre il fumo aumenta la secrezione acida nello stomaco; insieme questi due elementi sono la combinazione perfetta per una cattiva digestione.
Cambiamenti ormonali: in momenti quali gravidanza, ciclo mestruale e menopausa si verificano squilibri ormonali (estrogeni e progesterone) che alterano la motilità intestinale e possono causare difficoltà digestive.
Patologie del tratto digerente: gastrite, ulcera duodenale, epatite, diabete, sindrome del colon irritabile, calcoli della colecisti, che causano disfunzioni della motilità gastro-intestinale.
Farmaci: molti farmaci di uso comune, come i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), sono particolarmente aggressivi sulle mucose del nostro sistema digerente e di conseguenza compromettere la digestione. Ecco perché i medici consigliano sempre di assumerli a stomaco pieno!
Stress e disturbi psicologici: stress, ansia, depressione e turbamenti emotivi sono spesso associati a difficoltà digestive. Che la “testa” influenzi il “corpo” è ormai noto dalle connessioni tra intestino e cervello (asse cerebro-intestinale). In più la serotonina, ormone della felicità, controlla molte funzioni intestinali, tra cui la motilità e le secrezioni.
Come capire se si tratta di digestione lenta? Tra i principali sintomi ci sono:
Crampi addominali.
Sensazione di costrizione dai vestiti che indossi.
Pancia gonfia.
Eruttazioni.
Nausea.
Sapore amaro in bocca.
Sonnolenza.
Meteorismo.
un valido aiuto per regolarizzare, e se necessario velocizzare, la digestione:
non mangiare di fretta! A volte dimentichiamo che la digestione inizia in bocca. E’ importante quindi masticare bene ogni boccone affinché gli step successivi di questo processo non ne risentano;
evitare la sedentarietà. L’attività fisica, fatta con criterio in relazione al proprio stato di salute, è un ottimo strumento per prendersi cura in modo globale del proprio benessere, anche per stimolare la digestione;
uno stile di vita sano, con una buona dose di regolare attività fisica e un corretto piano alimentare possono aiutare a ritrovare il benessere intestinale.
attenzione a fumo, alcol e caffè, fattori che possono irritare e peggiorare i sintomi legati ad una cattiva digestione;
L’alimentazione riveste un ruolo importante nella regolarizzazione del processo digestivo. È utile l’assunzione di probiotici sia attraverso la dieta sia eventualmente attraverso un’integrazione
L’aumento di peso potrebbe avere tra le sue cause una digestione lenta con un conseguente accumulo di tossine.
Cosa mangiare in caso di digestione lenta? Ecco quali cibi possono aiutarti:
Cibi semplici da digerire e poco lavorati.
Carni bianche magre e pesce, uova, formaggi magri.
Cereali non raffinati come il riso integrale, la quinoa, il miglio, il grano saraceno e l’amaranto.
Frutta e verdura di stagione, in particolare kiwi, pompelmo, mirtilli, ananas, ravanelli, carote, sedano, carciofi, finocchi.
l'uso di determinati integratori può aiutare anche a migliorare la situazione
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