30/08/2023
Quali le cause dell'alzheimer?
Nella quasi totalità dei pazienti (99%), il morbo di Alzheimer esordisce dopo i 65 anni e si manifesta come un “evento isolato” in un gruppo famigliare,infatti, si parla di Alzheimer Sporadico, il quale non implica alcuna ereditarietà. In percentuali esigue circa nel 3% dei casi, invece, accade che più componenti di una stessa famiglia possono avere forma di demenza prima dei 60,65 anni indicando una possibile trasmissione ereditaria ,definito alzheimer precoce. L’Alzheimer Ereditario è causato da una mutazione autosomica dominante, esistente fin dalla nascita. Ciascun figlio del genitore malato ha un rischio di ereditare il morbo di alzheimer pari al 50%, indipendentemente dal genere.
Per saperlo prima è possibile sottoporsi a test genetici per la diagnosi precoce dell’alzheimer. È stato dimostrato come nel 60% delle forme precoci, la malattia compaia in due o più persone appartenenti alla stessa famiglia,ciò significa che le persone con parenti che hanno mostrato sintomi in età presenile(60_65) potrebbero essere interessati dalla stessa mutazione genetica, responsabile dell’Alzheimer ereditario.
Il morbo di Alzheimer è la forma più comune di demenza degenerativa.
La patologia colpisce il 5% degli over 60 e più di 10 milioni di persone ogni anno in tutto il mondo. Tali numeri inevitabilmente obbligano ad una profonda riflessione e dimostrano quanto poco sia stato fatto in termini di studio, cura e prevenzione.
Le cause dell’Alzheimer restano ancora in gran parte sconosciute, non vi sono farmaci brevettati in grado di prevenire o perlomeno bloccare il progredire della malattia, i trattamenti disponibili servono soltanto ad alleviare e contenere i sintomi. Essa è provocata da un’alterazione profonda ed irreversibile delle funzioni cerebrali. Chi ne è affetto può sperimentare grosse difficoltà nel condurre le normali attività quotidiane e nel ricordare avvenimenti, cose o persone anche a lui familiari. Nella maggior parte dei casi, la patologia esordisce in maniera subdola e si evolve in maniera graduale. I pazienti cominciano a dimenticare alcune cose, finché non riescono a riconoscere neppure i loro stessi familiari, necessitando di assistenza per sbrigare anche le più semplici attività quotidiane.
Cosa avviene nel cervello?
Nel tessuto cerebrale si evidenzia la presenza di agglomerati, indicati col nome di placche amiloidi, e di altrettanti fasci di fibre aggrovigliate, definiti “gomitoli” neurofibrillari. Oltre alle placche e ai “gomitoli”, il morbo di Alzheimer è causato da una perdita di connessione tra i neuroni, condizione attribuita all’attività della proteina beta-amiloide, che tende a depositarsi intorno ai neuroni stessi, provoca anche una notevole diminuzione di acetilcolina che è un neurotrasmettitore che consente la comunicazione tra i neuroni, fondamentale per il corretto funzionamento della memoria e di altre facoltà intellettive. A causa di tali trasformazioni, i neuroni non sono più in grado di trasmettere impulsi nervosi, favorendo la progressiva atrofia del cervello. Questo spiega , l'incontinenza, la perdita di memoria, i cambiamenti d'umore i comportamenti "strani". Cosa fare? Stimolazione cognitiva,chiaramente sempre controlli clinici. I cargiver dal canto loro devono :evitare i rimproveri, evitare di fargli cambiare abitudini , casa, ritmi. Avere pazienza, imparare a capirli guardandoli negli occhi, far sentire loro il vostro affetto con carezze ,baci, modi sempre gentili e calmi, tono di voce sereno. Anche se non capiranno più le vostre parole continuate a parlarle con loro normalmente e lentamente guardandoli negli occhi tenendogli la mano. Quando non ci saranno piu questi saranno i ricordi più belli che avrete ed anche cio che vi mancherà. Non fa nulla se non vi riconoscono come figli , perche vi riconoscono come persone a loro care, mia madre fin pochi giorni prima della dipartita mi fece un sorriso , questo il mio ricordo più bello che ancor oggi mi fa lacrimare... Godeteveli fino alla fine , amateli, coccolateli, anche se siete stanchi distrutti, pensate che un giorno non ci saranno più...