
11/02/2025
Introdotta in Romagna dalla dalla dottoressa Fabiola M. Comotti, la Psicologia in natura si propone come approccio che mette al centro gli effetti benefici della relazione con la natura sul benessere psicofisico.
Grazie ad una visione sistemica integrata, che include gli aspetti psicologico, corporeo, sociale ed ecologico, si assume che il contatto con la natura inserito in un percorso terapeutico favorisca il cambiamento.
La letteratura e gli studi confermano quanto il contatto con la natura possa avere effetti benefici per la riduzione della sintomatologia depressiva e ansiosa (Morita e colleghi, 2006), e contemporaneamente possa incrementare il senso di sicurezza e l'autostima (Barton e Pretty 2010). Inoltre, nella gestione dell'ADHD nell'infanzia si è rilevato in approccio efficace per quanto riguarda la capacità di controllo dell'impulsività e della iperattività oltre a favorire la concentrazione (Taylor e Kuo 2011).
Si configura come un orientamento trasversale derivante dalla psicologia ambientale.
La Psicologia in natura attraverso percorsi realizzati in contesti naturali confortevoli promuove il benessere, l'equilibrio mente-corpo e il cambiamento.
Sono percorsi consigliati per problematiche legate all’ansia (attacchi di panico, disagio post traumatico da stress, fobia sociale), agli stati depressivi, al comportamento ossessivo compulsivo, alle alterazioni del sonno, ai sintomi psicosomatici, alle neurodivergenze o a chi desidera intraprendere un percorso rigenerante e di crescita personale.
La stimolazione multisensoriale con le piante aromatiche rappresenta il principale intervento terapeutico della Psicologia in natura, assieme alla terapia nel bosco, all'abbraccio dell'albero e al percorso di rilassamento dell’acqua.