Il Corpo Saggio - Metodo Feldenkrais

Il Corpo Saggio - Metodo Feldenkrais Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Il Corpo Saggio - Metodo Feldenkrais, Cesena.

Francesca Donini - Insegnante certificata Metodo Feldenkrais®, qualificata all'insegnamento per bambini con bisogni speciali.
🔸️ Lezioni collettive di Consapevolezza Attraverso il Movimento®
🔸️ Lezioni individuali di Integrazione Funzionale®

Il Metodo Feldenkrais per la scuola!L'importante lavoro della collega Marika Zampetti!
12/04/2025

Il Metodo Feldenkrais per la scuola!
L'importante lavoro della collega Marika Zampetti!

25/12/2024

Grazie per averci seguito in questo viaggio di attesa e rinascita.

Continua a stare con noi per scoprire le meraviglie del Metodo Feldenkrais® e vedrai che potrai sperimentare su di te tutti questi benefici e molti altri.

Buon Natale da tutti noi di Aiimf, più di 400 insegnanti che portano avanti la missione di Moshe Feldenkrais.

🎄💫⭐️

24/12/2024

La scarsa autostima, la sfiducia in noi stessi e nelle nostre capacità e, in ultimo, la mancanza di amore per noi stessi sono elementi molto frequenti in ognuno di noi e hanno radici molto antiche.

Risalgono infatti alle dinamiche famigliari all’interno delle quali, in totale buona fede, siamo stati “programmati” da parole, definizioni, etichette, aspettative, confronti con fratelli o compagni di scuola, tutto nell’errata convinzione che questi fossero sproni che ci stimolavano a dare il meglio.

E questo meglio, era uguale per tutti, era deciso da un voto, di nuovo dal confronto con altri coetanei, era raggiungere tutti un certo livello in cui nessuno si distingueva dall’altro - se non per livello di bravura - ma tutti si era costretti a puntare allo stesso traguardo senza guardare alle personali propensioni e passioni che rendono unico ogni essere umano.

Non è colpa di chi ci ha educato, genitori o insegnanti a loro volta vittime di questo sistema.

Non c’è nemmeno una colpa da andare a ricercare, benché questo modo di pensare abbia causato tanta sofferenza e frustrazione a generazioni di persone che hanno imparato a pensare di non essere mai abbastanza.

Il fatto è che solo da pochissimo tempo si è cominciato a gettar luce sulla preziosità del singolo individuo - in contrapposizione con l’omologazione collettiva -, sul fatto che ogni individuo è diverso da qualsiasi altro e che scoprire la propria unicità non fa che arricchire di bellezza e colori un campo fiorito.

Come si scopre la propria unicità? Iniziando un percorso di conoscenza di sé, di auto consapevolezza, che ci permette di scoprire davvero chi siamo, cosa ci piace, che talenti abbiamo, che difetti abbiamo senza però che questo ci getti in una spirale di perfezionismo impossibile da raggiungere.

Conoscere noi stessi, le nostre fragilità, ci radica alla Terra a cui apparteniamo, composta da tante persone come noi che hanno anch’esse le proprie fragilità e questo ci mette tutti a uno stesso livello. Non c’è qualcuno più bravo o più importante di noi, non c’è qualcuno meno bravo o meno importante.

Ciò significa che possiamo lasciare andare il concetto di vincere la gare fra chi è il più “bravo della classe” e possiamo essere tolleranti e amorevoli con noi stessi se non siamo riusciti a raggiungere il traguardo che gli altri attorno a noi hanno raggiunto, soprattutto se la vita ci ha posto tanti bastoni fra le ruote.

Conoscere noi stessi e le nostre reali passioni, i nostri talenti unici, scoprire ciò che realmente desideriamo e i veri traguardi a cui vogliamo arrivare (non quelli raggiunti da altri che ci hanno sempre detto essere i più bravi), scoprire le nostre potenzialità dal punto di vista fisico e intellettuale, tutto questo ci eleva e, liberati da ogni senso del dover uniformarci a qualcuno o a qualcosa, possiamo davvero costruire la nostra unicità che non farà altro che arricchire il mondo, così come quella di ogni altra persona.

Moshe Feldenkrais, in tempi non sospetti, lo sapeva benissimo.

Citiamo alcune frasi dall’introduzione a un workshop che tenne a New York nel 1980:

“[…] La buona ragione è che ognuno di noi sa che non ha realizzato i propri sogni, e perciò non è ancora riuscito a rendere la propria vita gradevole e confortevole come desidererebbe. Può avere un sacco di denaro, può avere l’amore, ma non tutti e due; e anche in quel caso, non ha realizzato il tipo di realtà che ha sempre voluto diventare. Magari sei medico e volevi diventare pianista, o attore.

[…] Così, vi dirò che cosa intendo. Voglio dire: alcuni di voi sentono che la loro postura non è buona. Alcuni sentono che il loro modo di respirare non va bene. Alcuni sentono che il loro amore non li soddisfa,. Alcuni sentono internamente che qualcosa di loro non li soddisfa, e pensano che potrebbe valere la pena di andare in un qualche posto dove gli hanno detto che succederà qualcosa. Sono convinto che le persone che tengono a se stesse cercano di fare così, vanno a fare quella cosa che sentono dentro, e che non hanno mai rivelato a nessuno.

Perciò, persone che hanno a cuore il proprio benessere, e che sono pronte a spendere il tempo per questo tipo di apprendimento, anche se non sanno veramente che cosa si farà, io penso che siano persone straordinarie. Hanno la curiosità, e perciò possono imparare, e vedrete che imparare, nel senso che intendiamo noi, non significa imparare la matematica o l’architettura, la medicina, o altre cose del genere: c’è qualcosa, un tipo di apprendimento molto più fondamentale di quelli, ed è l’apprendimento grazie al quale la persona impara ad avere fiducia in se stessa, a diventare un essere umano sicuro di sé nella società umana.

[…] E quella è naturalmente la cosa per cui venite qui: per quel cambiamento che … … non sono io che vi cambierò: il cambiamento che troverete voi stessi. Troverete quel cambiamento che non avete mai saputo come arrivarci: ad essere padroni di voi stessi con dignità; e questa è una cosa straordinariamente difficile da fare, e la cosa più importante da fare.”

Ed era proprio questo quello a cui mirava Moshe quando ha messo a punto il suo Metodo.
E da grande precursore dei tempi qual era, ha capito che il miglior modo per cominciare a conoscersi fosse quello di partire dal corpo: sentire come funzioniamo, le differenze e le asimmetrie che abbiamo, le differenze fra il nostro corpo e quello di miliardi di altre persone.

Nessuno ha un corpo uguale a quello di un altro, dunque nessuno deve uniformarsi a un modello ideale ma deve trovare la sua scultura interiore. Solo allora la propria autostima crescerà e impareremo ad amare noi stessi, non in maniera egoica ma consapevole.

Buona vigilia di Natale a tutti 🎄🌟






23/12/2024

Così come fa perdere rigidità fisica, allo stesso modo il Metodo Feldenkrais®️, attraverso il lavoro sul corpo, permette di perdere rigidità mentale.

La rigidità mentale è quella che non ci permette di adattarci ai cambiamenti, alle situazioni della vita, non ci permette di essere resilienti e di trovare dentro di noi le risorse di cui abbiamo bisogno di volta in volta.

Moshe Feldenkrais diceva spesso: “Quello che cerco non sono corpi flessibili ma menti flessibili. Quello che cerco è restituire a ogni persona la sua dignità umana”.

Da queste poche parole si evince chiaro il pensiero di Moshe: avere una mente flessibile è una questione di dignità o forse sarebbe meglio dire che la dignità di essere umano ha a che fare sì con la possibilità di muoversi liberamente.

Ma soprattutto con la possibilità di poter sfruttare al massimo il potenziale della propria mente e perché questo succeda, è necessario che la mente non sia rigida e “bloccata” su pensieri e abitudini ma che acquisisca tutta la flessibilità possibile affinché possa adattarsi ad ogni cambiamento.

La teoria evolutiva è basata su questo: si sono evoluti solo gli esseri viventi che hanno saputo e potuto adattarsi ai cambiamenti ambientali.

Lo avresti mai detto che dietro una lezione di Metodo Feldenkrais®️ ci fosse tutto questo? Faccelo sapere nei commenti 👇🏼

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22/12/2024

Quello che si innesca, in effetti, durante una lezione di Metodo Feldenkrais®️ è un circolo virtuoso.

Per eseguire una lezione “correttamente” uno dei requisiti è mettere attenzione a ciò che si sta facendo.

Cosa che non è richiesta nella maggior parte di altre discipline (tranne nelle tecniche Corpo-Mente).

L’insegnate fa spesso domande che non richiedono una risposta verbale ma sono volte all’acquisire consapevolezza dei movimenti che si stanno eseguendo e a come vengono eseguiti.

Porre l’attenzione al movimento che si sta facendo, lo abbiamo detto tante volte, crea nuove connessioni neuronali che formano nuove abitudini di movimento stesso, posturali, di funzionamento in generale sia a livello motorio che mentale.

L’attenzione è una di queste abitudini.

Ci vuole quindi un po’ di attenzione per eseguire la lezione e uno dei risultati è che la stessa migliora esponenzialmente, affinandosi sempre di più, diventando sempre più precisa e duratura nel tempo.

Ciò ha tutta una serie di vantaggi sia nella vita adulta, in quanto permette di vivere nel “qui ed ora”, di essere più a se stessi in ogni momento della giornata, in ogni gesto ed azione quotidiani (hai presente quando entri in una stanza e hai dimenticato il perché? O quando non ricordi se hai chiuso il gas o la macchina?); e sia nella quotidianità di e i cui problemi, la stragrande maggioranza almeno, riguardano il rendimento scolastico e lo studio non fosse altro perché passano la maggior parte del tempo prima a scuola e poi a fare i compiti.

Come si è detto in qualche post fa, i bambini vengono messi troppo presto dietro a un banco e loro malgrado devono imparare a restare immobili.

In tanti pagano questa immobilità proprio nel rendimento scolastico con un calo di , di e fanno una fatica immensa ad .

La buona notizia è che esiste il Metodo Feldenkrais®️ che sempre più viene utilizzato con gruppi di bambini e ragazzi con ottimi risultati.

E tu, raccontaci del tuo livello di attenzione e di cosa fai per migliorarlo!👇🏼

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21/12/2024

Su questo argomento la letteratura Feldenkrais è ricca di spunti interessantissimi.

Tanti sono gli aforismi che Moshe Feldenkrais amava ripetere, uno fra questi è: “Se sai ciò che fai, puoi fare quello che vuoi”. Spesso parlava di auto-immagine e a questo proposito ti invitiamo a leggere l’introduzione di uno dei suoi libri più famosi “Conoscersi Attraverso il Movimento” ed. Celuc.

In questo libro racconta come tutti gli esseri umani abbiano una certa immagine di se stessi. Spesso però questa immagine è annebbiata, confusa o distorta e questo perché nella nostra cultura occidentale raramente ci viene insegnata la consapevolezza, l’ascolto di noi stessi fin da bambini. È una cosa che, se siamo fortunati, scopriamo da adulti.

Ma più o meno consapevoli che siano, tutti gli esseri umani hanno un’immagine di sé.

Vale a dire che nel nostro immaginario abbiamo una raffigurazione di noi stessi data dalla somma delle nostre abitudini motorie, comportamentali, posturali, eccetera. Non ce ne rendiamo conto, ma le nostre azioni quotidiane sono condizionate proprio da questa “figura”.

Le nostre abitudini sono costruite su fattori ereditari, culturali, di educazione.

Spesso pensiamo che un’abitudine, di qualunque natura essa sia (comportamentale, posturale, di pensiero…), non possa essere modificata.

Niente di più lontano dalla verità!

Per cambiare il nostro modo di agire, le nostre abitudini, dobbiamo cambiare proprio la nostra auto-immagine.

Ma per far questo, prima di tutto deve essere necessario che essa venga in superficie, che arrivi a un livello conscio, consapevole.

Una volta che acquisiamo quella consapevolezza di noi stessi possiamo cominciare a imparare cose nuove: nuovi modi di muoverci, nuovi modi di “funzionare”, possiamo imparare cose che pensavamo impossibili, anche se semplici.

Ecco che scopriamo il nostro pieno potenziale e quanto sia lontano da ciò che abbiamo sempre pensato.

Non è magnifico?

E tu che livello di consapevolezza hai? Raccontacelo nei commenti! 👇🏼

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20/12/2024

Il bulbo oculare è gestito da 6 piccoli muscoli che ne permettono il movimento.

Questi muscoli sono collegati ai muscoli della catena posteriore del nostro corpo.

Già da queste prime affermazioni si intuisce come il movimento del corpo possa influenzare quello degli occhi… e viceversa!

I nostri occhi sono sottoposti a continui stress, ore e ore davanti a computer o altri dispositivi, senza poter esercitare differenze di focale perché guardiamo sempre e solo alla stessa distanza, soprattutto se portiamo gli occhiali.

Tutta questa immobilita - cosi come si è detto nei giorni scorsi per il corpo - atrofizza i muscoli degli occhi e i meccanismi attraverso i quali mettiamo a fuoco ciò che guardiamo.

la conseguenza è un abbassamento della vista.

Chiariamo che i problemi alla vista possono essere di varia natura. L'immobilità dell'occhio è uno di questi.

Ci sono tantissime lezioni di Metodo Feldenkrais®️ che puntano l'attenzione agli occhi e alla loro relazione con altre parti corpo.

Tante persone hanno riscontrato giovamenti alla propria visione grazie ad esse.

E tu, come usi i tuoi occhi durante il giorno?
Raccontarcelo nei commenti! 👇🏼

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19/12/2024

Direttamente collegato a quello di ieri è il beneficio di oggi.

Migliorare gli schemi motori significa migliorare la postura.

L'idea di Moshe è che la configurazione fisica delle nostre articolazioni, gli atteggiamenti posturali, il nostro modo di agire con il suolo e con la gravità, in breve, i nostri abituali schemi neuro motori, sono fusi con le nostre abitudini emotive e mentali.

Atteggiamento corporeo e movimento, emozione e pensiero sono solo aspetti e funzioni diverse di una stessa realtà, cosicché l'evocazione di uno degli elementi richiama e riattiva immediatamente tutti quelli che fanno parte della stessa costellazione.

La postura corretta non significa molto se non si tiene conto dello stato di maturità, della situazione, delle risorse emotive e delle condizioni fisiche dell'individuo.

Essa è legata alla crescita emotiva e all'apprendimento e non la si acquisisce con il semplice esercizio meccanico basato sullo sforzo.
L'apprendimento consiste nel riconoscere nella situazione totale (ambiente, mente e corpo) una relazione.

Finché consideriamo la posizione eretta e seduta come posizioni statiche è difficile descriverle in modo che possano essere migliorate.

Dobbiamo inserire la descrizione all'interno di un contesto .

Da un punto di vista dinamico ogni posizione stabile fa parte di una serie di posizioni che costituiscono un movimento.

Secondo Moshe Feldenkrais la postura umana deve soddisfare due necessità biologiche ugualmente importanti: la stabilità (il sentirsi protetti e sicuri) e la mobilità (la capacità di far fronte a situazioni nuove e impreviste).

Essa si riferisce comunque all'azione e non al mantenimento di una posizione statica. Dato che implica il "mettere in atto", Moshe preferisce usare il termine di "attura" e nell'osservarla non prescinde dal contesto dell'azione.

Nel Metodo Feldenkrais® non esiste una postura ideale, esiste una postura personale.

Durante le lezioni l'insegnante non dimostra i movimenti da svolgere o le posizioni da assumere e l'allievo non cerca di uniformarsi a un modello ideale.

Ogni persona viene guidata verbalmente a trovare i movimenti più adatti alla sua organizzazione.

Il sistema di apprendimento è maggiormente basato sulla consapevolezza dei propri schemi, sulla sperimentazione di percorsi alternativi e sull'applicazione di continui aggiustamenti.

Sarà la parte più antica del sistema nervoso a decidere le modifiche possibili in base agli stimoli ricevuti.

Nella maggior parte dei casi la persona all'inizio non sa e non sente che la sua postura è inefficiente o impropria.

Per tale motivo migliorare una postura "scorretta" è un'impresa impossibile se non si rende la persona e le si fa sentire che sono possibili altri modi di stare in piedi e di muoversi.

E che questi modi possono essere più gradevoli, più facili e persino più estetici per lei.

Credit https://www.my-personaltrainer.it/postura/feldenkrais.html

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18/12/2024

Gli Schemi Motori di Base sono le unità di base della motricità umana.

Vengono definiti "di Base" perché sono strade d'attivazione neuro/motoria geneticamente prestabilite, proprie della specie umana (la cui caratteristica principale è la stazione eretta), necessarie alla sua sopravvivenza.

Tutta la motricità e tutte le successive attività di tipo sportivo sono costituite da questi elementi.

Imparare a utilizzare in modo efficace questi elementi di base significa, dal punto di vista Psico/Motorio, aver stimolato in modo adeguato gli apparati nervosi centrali e periferici deputati all'analisi, alla sintesi ed all'elaborazione dei dati percettivi e strutturato in modo compiuto il proprio "Schema Corporeo".

Dal punto di vista significa avere la possibilità di accedere a qualsiasi tipo di "abilità" motoria.

Gli Schemi Motori di Base come Camminare, Correre, Saltare, Lanciare ed Afferrare rappresentano le unità di base dei movimenti umani; sono di origine filogenetica (memoria della specie) e rappresentano le basi su cui si costruiscono gli apprendimenti motori.

Dal loro affinamento, combinazione, variazione, nascono le abilità sportive perché le successive attività di tipo sportivo sono costituite da questi elementi.

Come si sviluppano?

Si manifestano secondo una precisa sequenza:
❖La componente genetica
❖La maturazione biologica (precoce, tardiva)
❖Stimolazione ambientale

La sequenza è generale, il ritmo di sviluppo individuale, ognuno include il precedente.

Si formano e si consolidano in forma spontanea (senza un apprendimento cosciente), preferibilmente sotto forma di . Il loro sviluppo è favorito dalla ricchezza delle esperienze motorie.

Cominciano a svilupparsi fin dai primi mesi di vita: rotolare, strisciare, gattonare fino ad arrivare in piedi e camminare e poi da lì correre, saltare, arrampicarsi, lanciare, afferrare…

Dai 3 ai 7 anni si affinano gli schemi acquisti e si effettuano variazioni e combinazioni.

Se gli schemi motori si sviluppano correttamente, tutto il nostro sistema muscolo-scheletrico sarà ben organizzato.

Capita spesso però che non tutte le tappe evolutive vengano sviluppate e a causa di cattive abitudini posturali, l’ambiente che ci circonda, fattori ereditari e abitudini quotidiane, la nostra postura, il modo in cui ci muoviamo e il modo in cui ci sentiamo vengano influenzati.

Non a caso le lezioni di Metodo Feldenkrais®️ sono strutturate sul ripercorrere le tappe motorie del bambino per riappropriarsi di movimenti perduti o mai sperimentati in fase di crescita.

Essendo il cervello neuroplastico - e cioè che può imparare o re imparare fino all’ultimo giorno di vita - è sempre possibile re imparare e ripristinare gli schemi motori.

Le lezioni di Feldenkrais contribuiscono a far riorganizzare in maniera ottimale - significa col massimo risultato impiegando il minimo sforzo, esattamente come fanno i bambini - il sistema muscolo-scheletrico e quindi a restituire una qualità elevata nelle prestazioni sportive e anche nella vita di tutti i giorni.

Credit federginnastica.it

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17/12/2024

Moshe Feldenkrais soleva dire che il suo Metodo fosse in grado di “… rendere l’impossibile possibile, il possibile facile e il facile elegante”.

Non basta infatti imparare (o reimparare) un movimento.

Questo all’inizio risulterà impreciso e sì certo, potremmo vivere con un movimento approssimato per tutta la vita ma il nostro corpo, il nostro cervello sono strutturati per un processo di apprendimento molto più fine.

Tanto che all’inizio il nuovo movimento appreso è goffo (un passo di , una mossa di , l’utilizzo di un utensile…) ma con la pratica, cioè con la ripetizione consapevole del gesto, questo appunto diventa talmente facile da poterlo ripetere automaticamente.

E poi, quando è diventato facile, con l’ulteriore pratica consapevole può diventare addirittura elegante.

Ciò significa che se ne ha la completa padronanza e il completo controllo.

È questa eleganza che ci spinge ad andare a teatro a vedere un balletto, ad assistere a un’opera lirica; ad andare negli stadi o nei palazzetti a vedere gli sport che amiamo e l’eleganza con la quale in nostri atleti preferiti si destreggiano sotto i nostri occhi.

E tu? In quale attività sportiva o quotidiana senti di aver ottenuto una tale padronanza ed eleganza?

Scrivilo nei commenti 👇🏼

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