25/07/2025
Tutte le malattie del colon, emotivamente, sono conflitti legati alla sopravvivenza: la persona vive situazioni in cui si sente incastrata, in un vicolo cieco.
Il colon è il responsabile di rilasciare e liberare tutto ciò che non è più utile e, fondamentalmente, i conflitti emotivi che danno luogo alle patologie del colon sono collegati a situazioni vissute come molto brutte che, dopo "ingoiate" e "digerite", non riusciamo a lasciarle andare: "non posso più con questa contrarietà", "la situazione mi arriva fino al collo", "non posso credere che mi abbiano tradito", "sono caduti troppo in basso, non avrei mai immaginato che mi avrebbero fatto questo scherzo".
Situazioni che viviamo come ingiuste perché derivano da qualcosa che non abbiamo fatto: "Io non ho fatto niente". "Sono stufa che tu mi dia la colpa".
Nel colon si verifica un riassorbimento dell'acqua contenuta nelle materie, così come la sua eliminazione e l'accumulo, l'acqua ha a che fare con la mamma (reale o simbolica). Se la patologia è collegata al processo di riassorbimento cercheremo un ri-sentire di: "Voglio recuperare l'amore di mia madre"; se è con quello di eliminazione: "Voglio togliermi mamma di dosso"; e, se è correlata a quello di accumulo: "Ho bisogno di più amore di mia madre".
Questa situazione è vissuta come "questo è un colpo basso, non me lo aspettavo da te", che mi porta inevitabilmente a rompere una relazione con una persona cara, a separarmi da qualcuno che è importante per me.
Cancro al colon:
Qui si trovano i "grandi tradimenti" che vengono vissuti con paura e colera:
- Colon ascendente
Il tradimento me lo rende uno dei miei ascendenti: padre/madre, nonno/a, capo, padrone...
-Colon transverso
Il tradimento me lo fa qualcuno che è nel mio stesso grado: fratello, cugino, marito/, moglie, colleghi, amico...
- Colon discendente
Il tradimento me lo rende uno dei miei discendenti: figli, nipoti, impiegati.
- Colon sigmoideo
Ci parla di "vecchi tradimenti", situazioni avvenute molto tempo fa, trattenute a causa della paura che ci fa liberarci da esse.
- Colon inferiore
Questo tratto del colon è l'unico i cui conflitti sono di tema diverso da quello della sopravvivenza: sono legati al territorio.
Quando si vive al femminile si collega a un conflitto d'identità: "non so dove sia il mio sito", "cosa ci faccio qui, se davvero non voglio stare? ”, "non so chi sono per la mia famiglia", "non ho il mio posto nel mio territorio";
Al maschile con un conflitto di rancore e ingiustizie sul territorio, situazioni in cui devo "sottomettermi" (davanti al capo, padre, compagno... ) anche se sento che mi trattano come una "persona senza valore".
Costipazione:
La costipazione può derivare da due conflitti:
Il primo di loro è quello che ha a che fare con il riassorbimento dell'acqua, che abbiamo già visto è "voglio recuperare l'amore di mia madre".
Il secondo riguarda il sentimento di mancanza. La persona vive con una grande sfiducia nella vita che fa sì che giorno dopo giorno abbia paura di non averne abbastanza (=denaro, amore, stato, lavoro... ). Questo la porta a "salvare e non mollare" per paura di perderlo.
Malattia di Crohn
Questa malattia infiammatoria cronica colpisce l'ultimo tratto dell'intestino tenue e parte del grosso. Le situazioni in cui vive la persona sono legate a conflitti di:
"Mi è impossibile digerire tanta cattiveria", "sto ingoiando troppa m***a di famiglia". Questi conflitti sono collegati al "non posso assimilarlo" più alla "paura di rimanere senza nulla" (c'è un sentimento di grande impotenza in relazione alla mancanza di cibo in un contesto di sopravvivenza estrema).
Dover tacere e ingoiare le continue critiche e/o molestie "indigesti" e ingiuste per evitare "che le cose in famiglia peggiorino".
Polipi:
Da un lato hanno a che fare con situazioni che viviamo come "piccoli tradimenti" e dall'altro con "aggrapparci ai nostri pregiudizi, anche se vorremmo liberarci da loro". Bisogna lavorare uno per uno, perché ogni polipo corrisponde a situazioni diverse.
Colon irritabile:
Si tratta di "cazzate regolari", cioè dietro una situazione ne esce un'altra e un'altra. Di solito sono persone insicure che vivono in un continuo stress. La sensazione che provano è di sentirsi "gestite", di "essere a disposizione dell'altro".
Diverticoli:
Possono verificarsi in una situazione in cui mi sento sotto pressione e dalla quale desidero fuggire, o anche qualcosa che vivo come un tradimento "molto sporco" che è meglio "tenere a casa".
Megacolon:
Appare quando "devo assimilare il più possibile". In questo caso cerchiamo nell'albero genealogico situazioni di carenza, come ad esempio mancanza di cibo durante la guerra.
Colite:
Ogni volta che sentiamo dolore è il risultato di un'alterazione dell'intestino crasso, poiché il sottile non ha terminazioni nervose. In questa malattia c'è un'infiammazione acuta o cronica del colon, il che ci indica (e questo è importante tenerne conto) che a livello psico-emotivo la persona ha risolto il proprio conflitto.
Tra i conflitti che hanno portato alla risposta della nostra biologia con una colite troviamo quello di "non poter digerire", quello di mantenere una lotta interna tra ciò che considero "buono o cattivo" per me e infine il conflitto del "Voglio togliermi mia madre di dosso".
Ci sono vari tipi di colite:
- Colite cronica:
Appare quando la persona vive situazioni "indigeste" che risolve ma che ripetono ancora e ancora, e anche in quei casi in cui sento che "non voglio essere questo che sono ma non so come mostrarmi diversamente".
-Colite spasmodica: Conflitto per non voler digerire questa "m***a", ma "non ho altra scelta... è il capo", "come mi opporrò, gli devo obbedienza", "se ne approfitta perché è il capo".
- Colite ulcerosa:
Dietro questa malattia c'è il timore di "che questa sia la fine", "questa è finita", vissuto con impotenza e rassegnazione. Può essere accompagnato da sintomi depressivi.
- Colite emorragica:
La situazione, che si vive con una grande paura viscerale, ha connotazioni "di tradimento e di non potermelo togliere di dosso", "che scherzo che mi hanno fatto". Poiché c'è sangue dobbiamo cercare in relazione alla famiglia, sempre reale o simbolica, perché sappiamo che l'inconscio non distingue tra le due.
Alla fine, la cosa più importante per te è che cerchi l'origine che ti ha portato a vivere la malattia; perché scoprirla starai creando la coscienza necessaria e compiendo il primo passo verso una guarigione.