11/07/2025
Il pendolo è un ottimo strumento diagnostico!
Sai, quando si parla di salute, di quella vera, quella che non è solo assenza di malattia ma presenza viva di benessere, equilibrio e vitalità, chi pratica la rabdomanzia parte davvero con una marcia in più. Non è presunzione, è esperienza diretta. È come se avessimo a disposizione una bussola interiore che, con l’aiuto del pendolo, ci permette di orientarci meglio in quel vasto oceano che è il nostro corpo e la nostra energia.
Certo, è verissimo quello che dicono i medici: “sei quello che mangi”. Ma diciamoci la verità, al giorno d’oggi sapere cosa stiamo davvero mangiando è diventato un enigma. Ecco dove entra in gioco il pendolo: non solo ti aiuta a percepire se un cibo è carico di vita o impregnato di tossine, ma può anche svelarti se mancano elementi importanti – quei minerali, quelle vitamine, quei piccoli ingredienti invisibili ma fondamentali per la nostra armonia. Perché tante volte i disturbi, anche quelli che sembrano casuali o leggeri, nascono proprio da una carenza sottile, da uno squilibrio silenzioso che però il nostro corpo percepisce eccome.
Con il pendolo, possiamo domandare. E ricevere. Non stiamo parlando di magia, ma di comunicazione profonda con l’intelligenza del corpo. La salute, infatti, non è solo una questione fisica. È un’alleanza tra corpo, emozioni e spirito. È uno stato in cui tutto dentro di noi fluisce con naturalezza. E quando questo flusso si blocca, anche la malattia trova spazio. Allora fermati, ascolta il tuo corpo, quella vocina sottile che ti parla attraverso il disagio, la tensione, il dolore. Fidati del tuo istinto. E poi conferma col pendolo: lui non ha filtri, non ha interessi, non giudica. Risponde.
E se senti che c’è qualcosa che non va — quel dolore che torna, quell’infiammazione che non passa, quel senso di stanchezza che non sai spiegarti — chiedi. “È questo? O è qualcos’altro?” È un po’ come giocare a “indovina chi”, ma qui si tratta della tua salute. E quando trovi la risposta giusta, la senti. È una vibrazione netta, chiara, come se tutto dentro dicesse “Ecco, è questo il punto”.
Puoi anche chiedere al tuo pendolo quale sia la strada migliore da percorrere: una pianta medicinale, un integratore, un semplice riposo, un trattamento. È come se la natura avesse già previsto le sue risposte, e tu devi solo sintonizzarti. E sai, è proprio qui che la rabdomanzia diventa uno strumento potente: ti aiuta a selezionare, ad evitare inutili sprechi, ad arrivare dritto al cuore della questione. Specialmente in tempi in cui anche le medicine, quelle più innovative, sono così costose da diventare quasi un lusso.
C’è gente che, purtroppo, arriva a spendere migliaia di euro per curarsi, magari senza nemmeno sapere se quel farmaco specifico sarà efficace per il suo caso. Il pendolo, in questo senso, può essere una bussola preziosa: ti guida a ciò che serve davvero. Non ti dice solo “questa medicina è buona”, ma ti fa andare ancora più a fondo: “questa è buona per te, adesso”. E questo cambia tutto.
Pensa alle piante, ad esempio. I nostri antenati le conoscevano bene. Le raccoglievano, le osservavano, le utilizzavano con rispetto e con fede. E funzionavano. Funzionano ancora. Solo che oggi, molte di queste piante sono dimenticate, lontane, magari in qualche foresta tropicale dall’altra parte del mondo. Ma se impari a usare il pendolo, puoi connetterti alla loro vibrazione, come se ne risvegliassi l’essenza dentro di te. Non servono a volte tonnellate di materia, ma gocce di energia pura, concentrate e mirate.
Con il tempo, con la pratica, diventi capace di riconoscere, anche solo con una fotografia del corpo umano, la parte dove nasce il problema. Sfogliando un atlante anatomico, puoi lasciarti guidare dal pendolo, pagina dopo pagina, come se stessi sfogliando i capitoli di un libro che parla di te. Finché arrivi lì, al punto esatto. E allora lo capisci: magari è un tendine, magari è un piccolo nervo, magari una valvola del cuore. Non servono doti speciali, serve solo cuore, attenzione e rispetto.
E poi, certo, serve agire. Una volta che hai ricevuto indicazioni, va bene affidarsi anche al medico, non si tratta di sostituirsi alla medicina ufficiale. Ma la rabdomanzia può essere un ponte tra ciò che senti e ciò che fai. Ti aiuta a capire prima, e a curarti meglio.
La verità è che tutti possiamo imparare. Non ci sono eletti. L’unica cosa che serve davvero è imparare a fare domande nel modo giusto, con chiarezza, senza ansia, senza forzature. A purificare il pendolo, come si farebbe con uno strumento sacro. A ottenere il permesso prima di iniziare. A proteggersi, come si farebbe prima di entrare in un luogo sacro. Perché il corpo è un tempio. La tua energia è un tempio.
E se un giorno ti ritrovi in un momento difficile, o se qualcuno vicino a te sta lottando con una malattia, anche seria, non sottovalutare il potere di questo piccolo strumento. Non serve crederci ciecamente, basta provarci con umiltà. Anche solo per verificare quali nutrienti, quali aminoacidi, quali rimedi naturali possano portare sollievo. Anche solo per evitare errori.
Perché sì, a volte un pendolo può davvero salvarti la vita.
E la cosa più bella è che, in tutto questo, non sei mai solo. C’è un dialogo continuo, invisibile ma reale, tra te, il tuo corpo, la tua anima e quella scintilla di intelligenza più grande che chiamiamo Vita. Sta a te ascoltarla, accoglierla, viverla. E magari, semplicemente, lasciarti guidare.
Ad Maiora, con cuore e spirito aperti.
© [2025] Cav. Luigi Albano. Testo originale ideato e scritto da me. Revisione ortografica e immagini a cura dell’intelligenza artificiale. Condivisibile solo citando l’autore e la fonte.