02/09/2022
Può capitare di guardarsi allo specchio e di non riconoscersi non solo fisicamente ma anche a un livello più profondo e intimo. Ci si può sentire ingabbiati dal condizionamento che la società ha su di noi, o dalla paura di deludere le persone a noi care. Qualunque sia la causa, la conseguenza è sempre la stessa: non sentirsi più padroni della propria vita e non accettare la nostra essenza.
Perdere il controllo di sé, innesca un senso di impotenza e molti stati d’animo negativi: frustrazione, insoddisfazione, conflitto con sé stessi e con gli altri. Queste sensazioni non fanno altro che mettere sotto attacco l’autostima e l’equilibrio emotivo.
La verità è che queste ferite possono iniziare a cicatrizzarsi proprio nel momento in cui iniziamo ad accettarle.
Senza questo processo di comprensione e di conoscenza verso noi stessi continueremo a non riconoscerci e la nostra immagine ci sembrerà sempre lontana o distorta.
Non dobbiamo rinnegare chi siamo o le scelte che abbiamo fatto e nemmeno negare i nostri difetti o giustificarli, ma accettarli e conviverci serenamente. Accettare vuol dire rinunciare a giudicarsi continuamente, queste sono le basi per una crescita interiore. In psicologia l’insieme dei giudizi costanti, negativi e limitanti viene chiamata “critica interna”. Quest’autocritica perenne può portare a vedere la realtà in modo errado.