Che Rabbia -

Che Rabbia - Un albo non commerciale, perché rivolto esclusivamente a una nicchia di bambini e bambine, ragazzi

... Con un semplice avviso su una porta, si cancellano i diritti del malato ... Di chi avrebbe bisogno di servizi di sec...
06/06/2024

... Con un semplice avviso su una porta, si cancellano i diritti del malato ... Di chi avrebbe bisogno di servizi di secondo livello, e quindi di essere monitorato nel tempo ...

29/05/2024

Bisogna essere felici di nulla,magari di una goccia d’acqua oppure di un filo di vento.

Di un animaletto che si posa sul tuo braccio o del profumo che viene dal giardino.

Bisogna camminare su questa terra con le braccia tese verso qualcosa che verrà avere occhi sereni per tutte le incertezze del destino.

Bisogna saper contare le stelle, amare tutti i palpiti del cielo e ricordarsi sempre di chi ci vuole bene.

Solo così il tempo passerà senza rimpianti e un giorno potremo raccontare di aver avuto tanto dalla Vita.

Manolo Alvarez, Poesia della Vita

23/12/2023
22/12/2023

Per una mamma e un babbo Natale è poter abbracciare ciascun figlio; per un figlio o una figlia Natale è poter abbracciare mamma e babbo.

Un grande ringraziamento ai miei nuovi follower! Sono felice di avervi tra noi! Stefano Ragionieri, Katiuscia Cappellini...
06/12/2023

Un grande ringraziamento ai miei nuovi follower! Sono felice di avervi tra noi! Stefano Ragionieri, Katiuscia Cappellini, Giuliano Corti, Ilaria Galloni, Silvia Comparini, Maria Nesi, Luciana D'Ermilis, Carlo Pucci, Carlo Masi, Luigi Cazzato, Angela Centi, Antonio Tremori. Spero tanto che questo mio progetto rimanga vivo...

08/09/2023

"Buonasera, vorrei ordinare un happy Meal per la mia piccola"
"Buonasera a lei signora, ci dispiace ma sono le 22 e la cucina è in chiusura, semmai potreste ve**re domani"
"Capisco ma sa, lei non può uscire, e l'happy meal ha la sorpresa, e io vorrei che la ricevesse stanotte, per San Lorenzo, non è detto che ci sia in cielo una stella cadente, ma capisco, fa nulla".
Poco dopo, al Mac Donald's Brignole, Genova.
"Senti, mi sbaglierò, ma quell'ordinazione veniva da una bimba ricoverata nel nostro ospedale, il Gaslini"
"Aspetta, un momento...sì, è proprio così...Che aspettiamo ragazzi, riapriamola questa cucina, e prepariamo il migliore happy meal che siam capaci di fare, e di sorprese mettiamone non una, ma tre"
È accaduto veramente, la notte di San Lorenzo, a Genova.
Quando una piccola, ricoverata in Oncologia al Gaslini, grazie a loro ha trascorso ore felici.
E poi ha voluto vedere chi fossero i ragazzi che le avevano mandato tre regali, invece che uno.
Ed erano loro, questi eroi sconosciuti.
No, non tutto è perduto. Finchè esisteranno persone come loro.❤

Piero Gurrieri

27/08/2023

La cosa più difficile è elaborare le emozioni gravose. È molto difficile starsene seduti a fianco a una persona in lacrime, distrutta o profondamente traumatizzata. A volte ascoltare, connettersi, essere vicini fisicamente è l'unica cosa veramente importante che si può fare.

05/08/2023

COSA E’ LA MORTE? RISPONDE UNA BAMBINA CON CANCRO TERMINALE

“Quando sarò morta, penso che la mia mamma avrà nostalgia, ma io non ho paura di morire. Non sono nata per questa vita!”
Come oncologo con 29 anni di esperienza professionale, posso affermare di essere cresciuto e cambiato a causa dei drammi vissuti dai miei pazienti. Non conosciamo la nostra reale dimensione fino a quando, in mezzo alle avversità, non scopriamo di essere capaci di andare molto più in là.

Ricordo con emozione l’Ospedale Oncologico di Pernambuco, dove ho mosso i primi passi come professionista. Ho iniziato a frequentare l’infermeria infantile e mi sono innamorato dell’oncopediatria.
Ho assistito al dramma dei miei pazienti, piccole vittime innocenti del cancro. Con la nascita della mia prima figlia, ho cominciato a sentirmi a disagio vedendo la sofferenza dei bambini. Fino al giorno in cui un angelo è passato accanto a me!

Vedo quell’angelo nelle sembianze di una bambina di 11 anni, spossata da due lunghi anni di trattamenti diversi, manipolazioni, iniezioni e tutti i problemi che comportano i programmi chimici e la radioterapia. Ma non ho mai visto cedere quel piccolo angelo. L’ho vista piangere molte volte; ho visto anche la paura nei suoi occhi, ma è umano!
Un giorno sono arrivato in ospedale presto e ho trovato il mio angioletto solo nella stanza. Ho chiesto dove fosse la sua mamma. Ancora oggi non riesco a raccontare la risposta che mi diede senza emozionarmi profondamente.

“A volte la mia mamma esce dalla stanza per piangere di nascosto in corridoio. Quando sarò morta, penso che la mia mamma avrà nostalgia, ma io non ho paura di morire. Non sono nata per questa vita!”

“Cosa rappresenta la morte per te, tesoro?”, le chiesi.

“Quando siamo piccoli, a volte andiamo a dormire nel letto dei nostri genitori e il giorno dopo ci svegliamo nel nostro letto, vero? (Mi sono ricordato delle mie figlie, che all’epoca avevano 6 e 2 anni, e con loro succedeva proprio questo)”.

“È così. Un giorno dormirò e mio Padre verrà a prendermi. Mi risveglierò in casa Sua, nella mia vera vita!”

Rimasi sbalordito, non sapendo cosa dire. Ero scioccato dalla maturità con cui la sofferenza aveva accelerato la spiritualità di quella bambina.

“E la mia mamma avrà nostalgia”, aggiunse.

Emozionato, trattenendo a stento le lacrime, chiesi: “E cos’è la nostalgia per te, tesoro?”

“La nostalgia è l’amore che rimane!”

Oggi, a 53 anni, sfido chiunque a dare una definizione migliore, più diretta e più semplice della parola “nostalgia”: è l’amore che rimane!

Il mio angioletto se ne è andato già molti anni fa, ma mi ha lasciato una grande lezione che mi ha aiutato a migliorare la mia vita, a cercare di essere più umano e più affettuoso con i miei pazienti, a ripensare ai miei valori. Quando scende la notte, se il cielo è limpido e vedo una stella la chiamo il “mio angelo”, che brilla e risplende in cielo.

Immagino che nella sua nuova ed eterna casa sia una stella folgorante.

Grazie, angioletto, per la vita che ho avuto, per le lezioni che mi hai insegnato, per l’aiuto che mi hai dato. Che bello che esista la nostalgia! L’amore che è rimasto è eterno.

(Dr. Rogério Brandão, oncologo)

30/05/2023

Dopo il trattamento chemio (e immunoterapia), è vero che ci possono volere anni prima che ti senti di nuovo vivo... Con gli effetti collaterali della chemio e delle radiazioni, non sarai mai più al 100 % perché il tuo sistema immunitario è debole. Rovina matrimoni, famiglie e relazioni con gli amici. Perché dopo il cancro e le cure non siete più gli stessi.
Nei momenti più difficili sai chi sono i tuoi veri amici o chi sono le persone che ti apprezzano.
Purtroppo, come per la maggior parte delle amicizie, gli amici di Facebook ti lasceranno nel bel mezzo di una storia. Vogliono un post per ' ' mi piace ' ' ' per la storia, ma non leggono il tuo messaggio quando vedono che è lungo.
Più della metà ha smesso di leggere. Qualcuno potrebbe essere già andato al prossimo post nel suo newsfeed.
Ho deciso di pubblicare questo post a sostegno di parenti stretti, amici e parenti che hanno combattuto questa orribile malattia.
Ora mi concentro su chi si prende il tempo di leggere questo post fino in fondo... un piccolo test, giusto per vedere chi legge e chi condivide senza leggere.
Il cancro è un nemico molto aggressivo e distruttivo dei nostri corpi.
Anche dopo il trattamento, il corpo è devastato È un processo molto lungo.
Vorrei sapere su chi posso contare e su chi impiega il tempo per leggere questo.
Quando hai finito questo, scrivi ′′ Fatto ′′ nei commenti.
Purtroppo, il cancro è ancora la malattia del secolo. A differenza di altre, questa piccola petizione non avrà l'effetto di rimuovere gli amici dalla mia lista. Dato che ho un interesse personale per gli effetti del cancro, so che il 97 % di voi non lo trasmetterà ma i miei amici saranno il 3 % che lo farà. Per favore, in onore di qualcuno che è morto, o che sta combattendo contro il cancro.
Tutti dicono: ' Se hai bisogno di qualcosa, non esitare: io sarò lì per te. ′′ Allora farò una scommessa, senza essere pessimista: so che la mia famiglia e i miei amici la metteranno sulla loro bacheca. Basta copiare (non condividere)!!! È il mese della consapevolezza per questa malattia. L ' ho fatto per una persona molto speciale! Conosciamo tutti qualcuno che è stato davanti a noi, e che ha combattuto o che sta combattendo questa battaglia

12/04/2023

Il miracolo
«Questa è la storia vera di una bambina di otto anni che sapeva che l’amore può fare meraviglie.
Il suo fratellino era destinato a morire per un tumore al cervello.
I suoi genitori erano poveri, ma avevano fatto di tutto per salvarlo, spendendo tutti i loro risparmi.
Una sera, il papà disse alla mamma in lacrime:
“Non ce la facciamo più, cara.
Credo sia finita.
Solo un miracolo potrebbe salvarlo.”
La piccola, con il fiato sospeso, in un angolo della stanza aveva sentito.
Corse nella sua stanza, ruppe il salvadanaio e, senza far rumore, si diresse alla farmacia più vicina.
Attese pazientemente il suo turno.
Si avvicinò al bancone, si alzò sulla punta dei piedi e, davanti al farmacista meravigliato, posò sul banco tutte le monete.
“Per cos’è?
Che cosa vuoi piccola?” Chiese il farmacista.
“È per il mio fratellino, signor farmacista.
È molto malato e io sono venuta a comprare un miracolo.” rispose la bambina.
“Che cosa dici?” borbottò il farmacista.
“Si chiama Andrea, e ha una cosa che gli cresce dentro la testa, e papà ha detto alla mamma che è finita, non c’è più niente da fare e che ci vorrebbe un miracolo per salvarlo.
Vede, io voglio tanto bene al mio fratellino, per questo ho preso tutti i miei soldi e sono venuta a comperare un miracolo.” spiegò la bambina.
Il farmacista accennò un sorriso triste ed esclamò:
“Piccola mia, noi qui non vendiamo miracoli!”
“Ma se non bastano questi soldi posso darmi da fare per trovarne ancora.
Quanto costa un miracolo?” chiese nuovamente la bambina.
C’era nella farmacia un uomo alto ed elegante, dall’aria molto seria, che sembrava interessato alla strana conversazione.
Il farmacista allargò le braccia mortificato.
La bambina, con le lacrime agli occhi, cominciò a recuperare le sue monetine.
L’uomo si avvicinò a lei e le chiese:
“Perché piangi, piccola?
Che cosa ti succede?”
“Il signor farmacista non vuole vendermi un miracolo e neanche dirmi quanto costa…
È per il mio fratellino Andrea che è molto malato.
Mamma dice che ci vorrebbe un’operazione, ma papà dice che costa troppo e non possiamo pagare e che ci vorrebbe un miracolo per salvarlo.
Per questo ho portato tutto quello che ho!” rispose la bambina.
“Quanto hai?” Chiese il dottore.
“Un dollaro e undici centesimi… ma, sapete…” aggiunse con un filo di voce: “Posso trovare ancora qualcosa…”
L’uomo sorrise: “Guarda, non credo sia necessario.
Un dollaro e undici centesimi è esattamente il prezzo di un miracolo per il tuo fratellino!”
Con una mano raccolse la piccola somma e con l’altra prese dolcemente la manina della bambina.
“Portami a casa tua, piccola.
Voglio vedere il tuo fratellino e anche il tuo papà e la tua mamma e vedere con loro se possiamo trovare il piccolo miracolo di cui avete bisogno!”
Il signore alto ed elegante e la bambina uscirono tenendosi per mano.
Quell’uomo era il professor Carlton Armstrong, uno dei più grandi neurochirurghi del mondo.
Operò il piccolo Andrea, che poté tornare a casa qualche settimana dopo completamente guarito.
“Questa operazione,” mormorò la mamma “è un vero miracolo.
Mi chiedo quanto sia costata…”
La sorellina sorrise senza dire niente.
Lei sapeva quanto era costato il miracolo: un dollaro e undici centesimi…
più, naturalmente l’amore e la fede di una bambina».
(✍️Bruno Ferrero, brano tratto dal libro “C’è ancora qualcuno che danza, Elledici, 2009).
E.Merletto

12/04/2023

Un giorno l'ASINO di un contadino
cadde in un pozzo.
L'animale pianse e ragliò duramente per ore
mentre il contadino
cercava di fare qualcosa a riguardo.

Alla fine decise che l'asino era troppo vecchio
e il pozzo era asciutto da molto tempo
e aveva già bisogno di essere tappato,
pertanto non valeva davvero la pena
ti**re fuori l'asino dal pozzo.

Chiamò i suoi vicini, ognuno prese una pala
e iniziarono a gettare terra nel pozzo.
L'asino resosi conto
di quello che stava succedendo
si mise a piangere e ragliare orribilmente.

A un certo punto con sorpresa di tutti
l'asino smise di lamentarsi
dopo alcune palate di terra.
Il contadino guardò in fondo al pozzo
e si stupì di ciò che vide...

Con ogni palata di terra,
l'asino stava facendo qualcosa di incredibile:
batteva la terra con gli zoccoli
e faceva un passo sopra la terra.

Molto presto tutti videro con sorpresa
l'asino arrivare fino alla bocca del pozzo,
passare sopra il bordo e uscire trottando.
__________
La vita ti getterà a terra, ogni tipo di terra...
Il segreto per uscire dal pozzo
è batterla e usarla per fare un passo in alto.
Ogni nostro problema è un gradino verso l'alto.
Possiamo uscire dai pozzi più profondi
se non ci arrendiamo...
Usa la terra che ti gettano per andare avanti.
Ama di più, compatta la terra,
perchè in questa vita
bisogna essere una soluzione,
non un problema.
E lascia che i veri somari siano gli altri. 🤗

Esopo, VI sec. a. C.

Solo le scarpe fanno sorridere....
07/03/2023

Solo le scarpe fanno sorridere....

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