26/03/2025
“Le persone che amiamo e quelle che ci hanno cresciuto vivono dentro di noi; proviamo il loro dolore emotivo, sogniamo i loro ricordi, conosciamo anche ciò che non ci è stato esplicitamente comunicato e tutto questo plasma la nostra vita in modi che non sempre comprendiamo.”
Galit Atlas esplora come le esperienze emotive non elaborate, i traumi e le dinamiche familiari possano essere trasmesse attraverso le generazioni e influenzare la vita psicologica degli individui. Le esperienze familiari, e, in particolare, le storie non dette o non comprese, vengono “trasmesse” dai genitori o dai nonni ai figli, anche senza parole. Si tratta di storie non raccontate, fatte di silenzi capaci di forti rumori; storie che, come fantasmi, “non completamente vive, ma nemmeno del tutto morte” continuano ad interferire con le nostre vite.
Queste storie, come radici invisibili, attraversano il tempo, intrecciandosi con noi e portando con sé ferite, speranze e segreti del passato.
Le esperienze non elaborate non scompaiono, ma ripresentano se stesse, agendosi nuovamente, di generazione in generazione.
La psicoterapia consente la narrazione di storie non dette. Offre la possibilità di liberarsi di ombre del passato attraverso un incontro di parole che lascia emergere ciò che è nascosto e che, inconsapevolmente, sedimenta nei vissuti delle nuove generazioni.
Quanto pesa ciò che è presente ma ancora sconosciuto?
È una delle tante domande che il processo psicoterapeutico può esplorare. È così che si apre la possibilità di riscrivere la propria narrazione, dando un nuovo significato e una nuova voce alla propria storia, senza però cancellare ciò che è stato.