
23/09/2025
L'Utopia del filosofo Ludovico Agostini XVI sec.
La storia di un filosofo pesarese dimenticato.
Ludovico Agostini (Pesaro, 1536 – Gradara, 1609) è stato un letterato, purtroppo dimenticato!
Ludovico Agostini nacque a Pesaro nel 1536 e morì a Gradara (Pesaro) nel 1609. Studiò legge a Padova e a Bologna, dove si laureò nel 1557. Fece quindi ritorno nella sua città natale, dove rimase fino al 1582, anno in cui si ritirò a vita privata nella sua villa di Soria. La sua produzione poetica riguarda sia temi amorosi sia politico-religiosi. Sostenne la causa dei duchi d'Urbino contro i Turchi; scrisse le Giornate soriane (1572-74), racconto di undici giornate di villeggiatura, in cui compaiono anche argomenti di carattere moralistico, religioso, politico.
Proprio durante il soggiorno a Soria si dedicò a studi più propriamente religiosi: lesse i testi sacri e nel 1582 scrisse le Esclamazioni a Dio.
Tra il 1583 e il 1590 compose la sua opera maggiore, L'Infinito Nel 1584 fece un viaggio in Terrasanta, di cui scrisse una relazione per il duca Francesco Maria II.
La sua storia
LUDOVICO viene avviato fin da piccolo alle pratiche del culto e della disciplina cristiana ma, allo stesso tempo, è influenzato dal clima brillante e cavalleresco che si respira nel ducato.
Cresce compiendo buoni studi classici e umanistici, apprendendo l'arte del poetare, del canto e delle buone maniere cortigiane e cavalleresche...
Si iscrive all'Università di Padova, per intraprendere la carriera di giurista...
A Padova, stando a quanto sostiene l'erudita Almerici, uccide nel 1554 in DUELLO un suo compagno di studi, Giovan Battista Zannoni di Padova.
LUDOVICO AGOSTINI è comunque costretto a fuggire, punito con il bando dalla città e si arruola nelle truppe imperiali...
Torna presto in italia, richiamato alla sua realtà di studi dall'orrore della guerra (come anche ricorda nel suo epistolario) e termina i suoi studi legali all'Università di Bologna...
A Bolognma ha una storia d'amore con una Nobile fanciulla di nome Gentile...
Si laurea il 29 settembre del 1557 e nel 1659 fa rientro a Pesaro iscrivendosi all'ordine dei legali pesaresi senza però esercitare la professione, pensando di condurre una vita da nobiluomo contando sulle ingenti ricchezze e sul prestigio della famiglia AGOSTINI.
Frequentando gli ambienti di corte, i ritrovi mondani e culturali, consoce diversi perrsonaggi della cultura dell'epoca (es. Torquato Tasso...)...
In quegli anni comincia a prendere forma il rpimo nucleo del Canzoinere...
Il giovane LUDOVICO ad Urbino si innamora (spiritualmente come sostiene lo stesso Ludovico) di Virginia, figlia del musicista toscano Pietro Vagnoli giunto in qualla città nel 1565, e nel 1569 Ludovico donerà a Virginia una raccolta di oltre 200 sue composizione poetiche chiedendone la mano ed il consenso alle nozze. Ottiene il consenso alle Nozze, ma dopo pochi mesi il fidanzamento viene rotto (forse per questioni economiche) Nel 1570 i Vagnoli lasciano definitivamente Urbino per recarsi alla corte di Massimiliano II e di nuovo in Toscana presso Cosimo II de' Medici che accasa Virginia con il celebre musicista mantovano Alòessandro Striggi.
Rotto dal dolore Ludovico AGOSTINI si dedica alla stesura de "Le giornate soriane", che descrive in modo nostalgico il fasto di un mondo ormai scomparso, quello delle giornate agostane trascorse nella fastosa villa Agostini del San Bartolo... con i personaggi più in vista della corte roveresca, oltre a personaggi di fantasia che riflettono una parte del carattere dell'Agostini.. (con Francesco Maria II Della Rovere - 1574 - cambia la vita di corte, improntandola alla cultura sp****la e ai canoni controriformistici imposti dal concilio di Trento, abbandonando così la gaia e spensierata della vita di corte) .....
LUDOVICO, oltre a prendersi cura dei genitori infermi e a seguire gli interessi economici della famiglia, diviene l'uomo di fiducia di Paolo Marfii, agente diplomatico del duca e poi vescovo di Cagli.
Spinto da più parti a prendere moglie, LUDOVICO fa qualche svogliato tentativo, ma sempre senza successo. Abbandonata l'idea del matrimonio, occupato dalle cure dedicate verso gli anziani genitori (la madre muore nel 1579, il padre nel 1582, LUDOVICO si lascia sempre più andare al suo esasperato RIGORISMO ETICO, frutto di un profondo e sincero sentimento religioso.
Ha due figli illegittimi (uno morirà in giovane età, l'altro, GIULIO CESARE, leggittimato, gli sopravviverà).
Nel 1582 alla mnorte del padre, chiude il palazzo di famiglia per ritirarsi nella villa del San Bartolo, per condurre una vita semplice e dedicarsi ai suoi studi.
Nerl 1584 parte per un lungo pellegrinaggio in Terra Santa imbarcandosi con molti nobili veneziani.
Come scrive nella lettera 72, avrebbe voluto stabilirsi definitivamente in Terra Santa ma i Turchi, sospettandolo come spia, lo costringono ad andarsene. Il vicario generale e commissario apostolico di Palestina, fra Cristoforo da Trento, prima di partire lo nomina sindaco e procuratore di Terra Santa e gli affida l'incarico, sulla strada di ritorno, di fermarsi presso il porntefice per esporre le precarie condizioni e i tanti pericoli cui sono sottoposti i pellegrini e i religiosi addetti al culto dei luoghi sacri. Dopo un'avventurosa attraversata sbarca a Messina e di lì si dirige, via terra, a Roma dove il 3 aprile del 1585 consegna nelle mani del papa Gregorio XIII il memoriale che, nel frattempo, avevva steso (lett. 95) Di questo viaggio Ludovico Agostini scriuve anche un vivace e fresco resoconto intolato: Viaggio di Terra Santa e di Gerusalemme.
Tornato alla villa di Soria sul monte San Bartolo, ncontinua la sua solitaria vita allietata dalle visite degli amici Guidobaldo Del Monte, Ippolito e Giuliano Della Rovere, e dalle rare soste della Corte nella vicina Villa Imperiale. Continua a lavorare a L'Infinito un dialogo tra due simbolici interlocutori che trae spunto dalla lettura della Genesi e dell'Esodo. La quarta parte di quest'opera è la celebre Repubblica Immaginaria, proposta di un utopico stato che attui "con rigorosa coerenza le istanze etiche e sociali della Controriforma".
In realtà LEOPOLDO AGOSTINI propone uno stato etico che intervengas non solo nella vita sociale e religiosa attraverso una serie di rigidde norme suntuarie, tese a rendere obbligatoria una ascetica frugalità in ogni manifestazione umana, ed una altrettanto rigida pianificazione della vita privata dei singoli. Alla religione poi spetta il compito fondamentale di compattare la popolazione attraverso una comune "sensibilità etica".....
Il duca nell'ottobre del 1604 gli affida mil governo della vetusta Rocca di Gradara. LUDOVICO reustaura le fortificazioni e derime le liti del contado.
Sentendo ve**re meno le forze, raccomanda al duca suo figlio GIULIO CESARE che aveva con onore retto la magistratura pesarese dell'annona.
Ormai vecchio e affaticato, si spegne nella rocca di GRADARA, il 29 luglio del 1612 all'età di 76 anni.
http://www.zam.it/biografia_Ludovico_Agostini
Le giornate soriane (Testi e docum. di lett. e di lingua) (2004)
http://www.zam.it/3.php?libro=9788884024404&id_autore=6544
È trascorso quasi mezzo secolo da quando Luigi Firpo riscattava dall'oblio l'opera del pesarese Ludovico Agostini (1534-1590), in seguito alla scoperta, tra le carte inedite dell'Agostini, di un "compiuto progetto di Stato ideale, che gli assicura a buon diritto un suo luogo non trascurabile nella storia dell'utopia politica e sociale". Queste "Giornate soriane" costituiscono un documento di un'importante fase di transizione dell'ordinamento sociale e della cultura rinascimentale alle soglie della Controriforma e sono un testo letterario di qualità capace d'interpretare originalmente il genere letterario del dialogo.