09/08/2022
(✏️ Luca Caglio) «Inizio a pensare che il mio futuro non sarà più qui, nella mia città». La città è Milano e chi minaccia l’addio è lo scrittore Jonathan Bazzi, 37 anni, cresciuto a Rozzano ma stabile nel capoluogo dagli studi universitari in Filosofia. E pur elogiandone il carattere di «terra promessa», un luogo dove l’accettazione del diverso è possibile, l’autore del romanzo Febbre punta il dito contro il caro affitti. Vorrebbe un appartamento più spazioso da condividere con il fidanzato e due gatti, ma i prezzi sui siti immobiliari sono come porte in faccia. Sabato lo sfogo condiviso su Twitter: «Ormai è prassi chiedere 700 euro per una stanza, mille per un monolocale, questi standard sono insostenibili».
Bazzi, lei è uno scrittore affermato. Ha difficoltà a pagare l’affitto?
«Me la passo meglio di quando facevo l’istruttore di yoga, sono meno in balia degli eventi, ma l’editoria è un settore con poche garanzie. Un po’ di popolarità non cancella oltre trent’anni di disagi. Ho contratti di collaborazione, non posso avere un mutuo né qualcuno che possa fare da garante. In banca, comunque, non sono andato: il mio compagno Marius è uno stylist precario, come possono finanziarci?».
Quindi?
«Stiamo cercando un altro appartamento in affitto, più grande. Adesso viviamo al quartiere Ortica, periferia est, in un monolocale mansardato di 45 metri quadri al primo piano. Fa parte di un complesso di loft che prima era una ex fabbrica della Richard Ginori. Lo spazio limitato non è l’unico problema, ci sono infiltrazioni e muffa, se piove otturiamo i sanitari per evitare che l’acqua strabordi». Leggi l'intervista completa sul Corriere 👉