Sono Mimmo Pino, psicologo-psicoterapeuta a orientamento cognitivo-comportamentale.
Mi occupo delle persone e del disagio che le può accompagnare in una fase della loro vita. Questo disagio può chiamarsi ansia, depressione, relazioni difficili, solitudine
28/09/2025
Le paure più comuni tra gli italiani
Le paure sono universali, ma ogni cultura e momento storico le colora in modo diverso.
Secondo recenti indagini (es. Eurispes, Censis), ecco alcune delle paure più diffuse oggi tra gli italiani:
🔹 Crisi economica e precarietà lavorativa
La paura di non avere stabilità e sicurezza per il futuro resta tra le prime.
🔹 Malattie e salute
Dopo la pandemia, cresce la sensibilità verso la salute fisica e mentale, con timori legati a malattie croniche e fragilità.
🔹 Solitudine e isolamento
Sempre più persone dichiarano di temere l’isolamento sociale, la mancanza di relazioni autentiche e di reti di supporto.
🔹 Cambiamenti globali
Clima, guerre, incertezze geopolitiche: paure che toccano la nostra percezione di sicurezza collettiva.
👉 Dal punto di vista psicologico, le paure non vanno negate: riconoscerle è il primo passo per affrontarle.
Spesso, dietro le grandi paure collettive, ci sono bisogni profondi: sicurezza, appartenenza, salute, stabilità.
💡 Trasformare la paura in azione significa trovare strategie concrete per sentirsi meno vulnerabili e più padroni della propria vita.
✨ E tu?
Qual è la paura che senti più presente nella tua quotidianità?
21/09/2025
Perché gli italiani sono così appassionati al calcio?
Il calcio in Italia non è solo sport: è identità, emozione e appartenenza.
Ma cosa succede, dal punto di vista psicologico, quando tifiamo con così tanta passione?
🔹 Identità sociale
Secondo la Social Identity Theory, sentirsi parte di un gruppo (come i tifosi della propria squadra) aumenta l’autostima e rafforza il senso di appartenenza.
🔹 Emozioni forti
Studi neuroscientifici mostrano che seguire una partita attiva i circuiti della ricompensa: la vittoria produce picchi di dopamina, la sconfitta genera frustrazione e rabbia. È come vivere una “montagna russa emotiva” condivisa.
🔹 Tradizione culturale
Il calcio è radicato nella storia sociale italiana: radio, tv e giornali lo hanno trasformato in un fenomeno collettivo, un linguaggio comune che unisce generazioni e territori.
🔹 Rituali e comunità
Cori, bandiere, curve e commenti online creano veri e propri rituali di gruppo: momenti che rafforzano il legame e trasformano il tifo in esperienza condivisa.
👉 In sintesi, il calcio ci appassiona così tanto perché risponde a bisogni profondi: sentirsi parte di un “noi”, vivere emozioni intense, trovare connessione e identità.
✨ E tu, che ruolo ha il calcio nella tua vita? Sei tifoso da stadio, spettatore da divano, “filosofo del pallone” o osservatore di questo "fenomeno"?
17/09/2025
Miss Italia e il tema dell’immagine corporea 👑✨
Lunedì è stata proclamata la nuova Miss Italia 2025, Katia Buchicchio. Ogni anno il concorso di Miss Italia accende i riflettori sulla bellezza. Ma da psicologo mi chiedo: che effetto hanno questi modelli estetici sulla percezione di sé e sull’immagine corporea?
🔹 Specchio sociale
Secondo la Social Comparison Theory (Festinger), tendiamo a confrontarci con gli altri. Quando i modelli sono “irraggiungibili”, il rischio è sentirsi inadeguati.
🔹 Immagine corporea e autostima
L’immagine corporea non è solo “come siamo”, ma soprattutto come ci vediamo. Una percezione negativa può alimentare insoddisfazione, ansia relativa all'immagine di sé ed essere un fattore di rischio per i Disturbi Alimentari. Studi dimostrano che l’esposizione a ideali di bellezza stereotipati aumenta l’autocritica, soprattutto nei più giovani.
🔹 Verso un ideale più inclusivo
Negli ultimi anni, la psicologia promuove approcci più sani: body neutrality (accettare il corpo per ciò che é, non solo per come appare) e self compassion (trattarsi con gentilezza, invece che con giudizio).
👉 Guardare Miss Italia può essere un momento di intrattenimento, ma è importante ricordare che la bellezza non ha un solo volto o una sola misura.
Il valore personale va ben oltre lo specchio. 💡
✨ Ti va di raccontarmi?
Quando ti guardi allo specchio, ti soffermi più sui difetti o sulle risorse che il tuo corpo ti offre ogni giorno?
16/09/2025
“Ordinary People – quando il dolore non trova parole” 🎬🧠
Oggi è venuto a mancare Robert Redford, attore, antidivo e regista. Vorrei ricordare un film del 1980 che mi ha particolarmente appassionato. Ordinary People (Gente Comune), film che ha vinto l’Oscar e che ancora oggi è un riferimento per chi si occupa di psicologia.
La storia racconta una famiglia segnata da un lutto improvviso e da un dolore che nessuno riesce a nominare.
Il figlio adolescente precipita in depressione, tra senso di colpa e isolamento, mentre i genitori faticano a comunicare davvero.
👉 Dal punto di vista psicologico, il film ci ricorda:
- che il dolore non espresso rischia di diventare un muro tra noi e gli altri;
- che la depressione non è “debolezza”, ma spesso il segno di un trauma non elaborato;
- che la terapia può trasformarsi in uno spazio sicuro dove dare finalmente voce alle emozioni.
💡 Ogni famiglia può attraversare momenti difficili. Ma affrontarli con coraggio, chiedendo aiuto, è il primo passo per ricostruire legami e speranza.
✨ E tu?
C’è un film che ti ha fatto riflettere sulle emozioni o sulla forza della psicologia?
14/09/2025
“Lo stress dopo la pandemia: cosa dicono i giovani universitari in Italia”
🔍 Uno studio recente su studenti universitari italiani ha trovato che oltre il 70% degli studenti segnala stress significativo, più della metà vive sentimenti di solitudine, e buona parte lamenta calo di motivazione nello studio.
Perché succede? Alcuni fattori chiave:
• Le difficoltà nel regolare le emozioni (cioè capire cosa si prova, saper gestire le reazioni)
• Periodi lunghi di isolamento o cambiamenti improvvisi (lezioni online, distanziamento)
• Meno occasioni di socialità reale, che aiutano a ricaricare le energie mentali
✅ Alcune strategie che possono aiutare:
• Praticare attività che favoriscono la regolazione emotiva: scrittura, mindfulness, respirazione diaframmatica
• Stabilire routine giornaliere con pause (studio, riposo, socialità reale on virtuale)
• Creare spazi di incontro/relazione: anche piccoli gruppi amici, attività che piacciono
• Se lo stress è troppo, chiedere aiuto professionale, che non è un segno di debolezza, ma di intelligenza e cura verso se stessi
✨ Sappiamo che il percorso non è facile, ma ogni passo verso la consapevolezza è una vittoria!
12/09/2025
“Quanti di noi stanno consumando troppo tempo sui social… senza accorgersene?”
Ti è mai successo di scrollare feed dopo feed, poi chiudere Instagram o Facebook e avere la sensazione che il tempo sia “volato” e ti senti più ansioso o insoddisfatto?
Studi recenti mostrano che ridurre l’uso dei social media a circa 30 minuti al giorno può ridurre significativamente ansia, sensazione di solitudine e pensieri negativi. (📉)
Ecco alcuni suggerimenti pratici per usare i social in modo più consapevole:
Fissa dei limiti di tempo (ad es. “uso solo 30 minuti dopo cena”)
Disattiva le notifiche push per evitare interruzioni continue
Scegli contenuti che ti nutrono (informativi, positivi, empatici), non solo quelli che “intrattengono”
Fai check-giornalieri: come mi sono sentito dopo l’uso? Gli schermi mi hanno aiutato o depresso?
Usare i social può essere positivo, se lo si fa da padroni, non da schiavi. 💡
Se senti che l’utilizzo diventa opprimente, parlarne può aiutare tanto.
12/09/2025
👋 Ciao a tutti!
Dopo un po’ di tempo torno ad aggiornare questa pagina.
Qui troverete riflessioni, consigli e spunti di psicologia per affrontare ansia, stress e difficoltà quotidiane.
L’obiettivo è semplice: condividere strumenti concreti e accessibili per migliorare la qualità della vita e ritrovare equilibrio.
Grazie a chi mi seguirà in questo nuovo percorso 🌱
18/03/2024
Da oggi è attivo il bonus psicologo. Nel video info su come funziona e come richiederlo
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Sono Mimmo Pino, o Pino Mimmo, psicologo-psicoterapeuta ad orientamento cognitivo comportamentale. Mi sono appassionato alla psicologia quando, a 17 anni, la mia psicoterapeuta, percependo in me qualcosa, mi consigliò un libro, “La scoperta dell'inconscio” di H. Ellenberger, a prima vista un “mattone” di diverse decine di pagine. Eppure lo lessi in meno di una settimana, avevo capito e scelto cosa fare da grande!
Frequentando la Facoltà di Psicologia a Padova, con entusiasmo (non per tutti gli esami, sia chiaro!), ho imparato a capire e sviluppare la conoscenza della materia, ma soprattutto di me stesso e delle mie passioni. Ho affrontare difficoltà di tutti i tipi e alla fine mi sono laureato! Nel corso del tempo ho capito che per aiutare le persone a stare meglio avevo bisogno di un passaggio in più, dovevo imparare a curare!
Sempre più vicino all'orientamento cognitivo-comportamentale decido di iscrivermi alla Scuola di Specializzazione SPC (Scuola di Psicoterapia Cognitiva) di Verona e dopo 4 anni intensi ottengo il diploma.
Ho diverse passioni che faccio fatica a coltivare come vorrei. Il cinema, la cucina, il bricolage... Spesso mi sono utili per entrare in contatto con i miei pazienti e fornirgli un mezzo per accedere alle tematiche e alle dinamiche interne di cui vorrei fossero più consapevoli. Ad esempio spesso faccio riferimenti al cinema, citando scene di film o dando come compito la visione di un film. Amo la tecnologia e l'informatica... e mi piacciono le persone, interessarmi alle loro storie e alle loro conoscenze. Credo che da tutti si possa imparare qualcosa, ogni occasione è buona per accrescere il nostro sapere e apprendere lezioni di vita.
La terapia è un lavoro da fare insieme, in cooperazione. Ognuno di noi ha la propria conoscenza, io quella tecnica, tu quella della storia della tua vita. Insieme tracciamo la strada che porterà alla consapevolezza di come funziona la tua mente e con la tecnica e il tuo impegno cambiare ciò che non va. Un'ora a settimana parleremo di ciò che sta succedendo nella tua vita, di cosa ti fa stare male, in quali circoli viziosi ti sei infilato e da cui non riesci ad uscire, cosa può farti stare meglio.
Sono generico, lo so, ma ognuno è diverso dall'altro, siamo esseri unici con storie di vita diverse e la terapia, il processo di cambiamento sarà cucita su di te, sulla tua storia e su quello che vorrai fare ed essere.
Non rimproverarti per quello che sei o hai fatto, è stato il miglior modo che avevi per sopravvivere a questa vita, la tua storia è importante ed essere consapevole di ciò che ti è successo sarà il primo passo per stare meglio.
Non ti mento, non sarà una passeggiata, ma quando inizierai a vedere i primi risultati ti sentirai sempre più forte e ciò che ti ha intrappolato diventerà un ricordo da iscrivere nella tua vita, una fase difficile che sei riuscito a superare
Ve**re in terapia è il primo atto del tuo cambiamento!