02/03/2025
"Quando una donna ha la sua ostetrica che ha potuto conoscere, quando ha alle spalle un'ostetrica che ha stretto una relazione con la donna e il suo bambino sono al sicuro, quando lei è solo un ingranaggio su un nastro trasportatore senza persona specifica che si assume la responsabilità per lei, non è al sicuro. ”
- Caroline Flint -
Se cerchiamo la parola ‘𝑠𝑒𝑛𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀’ sul dizionario, la prima definizione che troviamo è:
"𝑪𝒂𝒑𝒂𝒄𝒊𝒕𝒂̀, 𝒂𝒕𝒕𝒊𝒕𝒖𝒅𝒊𝒏𝒆 𝒂 𝒓𝒊𝒄𝒆𝒗𝒆𝒓𝒆 𝒊𝒎𝒑𝒓𝒆𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒂𝒕𝒕𝒓𝒂𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐 𝒊 𝒔𝒆𝒏𝒔𝒊."
Per noi ostetriche, in particolare, l’uso delle mani non serve solo a raccogliere informazioni cliniche importanti, ma è soprattutto un mezzo per entrare in contatto con la donna incinta e il suo bambino.
Attraverso il tatto, ci conosciamo reciprocamente e 𝒄𝒐𝒔𝒕𝒓𝒖𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒖𝒏𝒂 𝒓𝒆𝒍𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒇𝒊𝒅𝒖𝒄𝒊𝒂 che diventa, a tutti gli effetti, una relazione di cura.
È ormai riconosciuto che, per partorire in sicurezza, una donna abbia bisogno prima di tutto di una relazione solida con la persona che la assiste, ancora prima della tecnologia medica.
𝑼𝒏𝒂 𝒅𝒐𝒏𝒏𝒂 𝒆 𝒊𝒍 𝒔𝒖𝒐 𝒃𝒂𝒎𝒃𝒊𝒏𝒐 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒂𝒍 𝒔𝒊𝒄𝒖𝒓𝒐 𝒔𝒆 -e solo se- 𝒄’𝒆̀ 𝒖𝒏 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒆𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏𝒊𝒔𝒕𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒕𝒊𝒆𝒏𝒆 𝒂 𝒍𝒆𝒊, si occupa di lei ed è responsabile per lei (cit. 𝐶𝑎𝑟𝑜𝑙𝑖𝑛𝑒 𝐹𝑙𝑖𝑛𝑡, ostetrica).
Dopotutto, se per tagliarci i capelli sentiamo il bisogno di affidarci a un parrucchiere di fiducia, non dovremmo assicurarci lo stesso livello di relazione e sicurezza quando mettiamo al mondo un bambino?