06/08/2025
Tsutomu Yamaguchi era un ingegnere giapponese. Il 6 agosto 1945 si trovava a Hiroshima in viaggio di lavoro per conto della società per cui operava, la Mitsubishi Heavy Industries. Stava scendendo dal tram quando la prima bomba atomica, "Little Boy", fu sganciata sulla città ad appena 3 chilometri di distanza. Fu letteralmente investito dall'esplosione che gli provocò notevoli lesioni: distrusse i suoi timpani, lo accecò temporaneamente e gli lasciò gravi ustioni sulla metà superiore sinistra del suo corpo. Pur se in gravi condizioni, non perì: le sue ferite furono medicate e bendate, Yamaguchi divenne completamente calvo. Incredibilmente, sopravvisse. Restò in osservazione per tutta la notte successiva al 6 agosto all'interno di un rifugio antiaereo, prima di tornare alla sua città natale qualche giorno dopo: Nagasaki.
Giuntovi il 9 agosto, mentre stava spiegando ai suoi supervisori quanto vicino alla morte egli fosse stato, fu sganciata una seconda bomba atomica, "Fat Man". Di nuovo su una città, di nuovo a circa 3 chilometri di distanza da dove egli si trovava. La bomba atomica su Hiroshima causò la morte di 140.000 persone, quella su Nagasaki oltre 74.000. 80 anni dopo, nel mondo, vi sono 9 stati che dispongono di almeno 12.000 ordigni nucleari (Stati Uniti e Russia da soli ne hanno oltre 10.000): per estinguere l'uomo dal pianeta Terra basterebbe che ne esplodessero 600, appena il 5% del totale presente negli arsenali.
Yamaguchi sopravvisse anche alla seconda atomica e morì di cancro allo stomaco all'età di 93 anni, nella sua città natale, Nagasaki, qualche settimana dopo aver incontrato il regista canadese James Cameron per discutere sull'opportunità di girare un film sulla sua storia (che sarà realizzato grazie al romanzo in uscita "Ghosts of Hiroshima" di Charles Pellegrino, che narra proprio questa incredibile storia). Riguardo la sua esperienza, Yamaguchi disse: «La mia doppia esposizione alla bomba è ora un record ufficiale. Ciò può insegnare alle nuove generazioni l'orribile storia dei bombardamenti nucleari anche dopo la mia morte». Attraverso sua figlia, comunicò inoltre: «Non riuscirò mai a capire perché il mondo non possa capire l'agonia delle bombe nucleari. Come possono continuare a sviluppare simili armi?»
Istruzione, cibo, salute, ambiente, giustizia: le esigenze della nostra società cui occorrerebbe far fronte sono molteplici. Eppure, si ritiene necessario votare per il riarmo e il relativo aumento delle spese militari statali a discapito di tutto il resto. «Era mio destino che subissi ciò due volte e che sopravvivessi ad entrambi per testimoniare ciò che accadde», rifletteva Yamaguchi. E forse dovremmo farlo anche tutti noi.