20/05/2025
🦄Sfatiamo un Mito: la Gestione della Dieta BARF in Famiglie con Più Gatti
✅L'adozione di un'alimentazione BARF per i propri gatti solleva talvolta perplessità in contesti con più animali. Una preoccupazione comune riguarda la difficoltà nel monitorare l'assunzione specifica di ciascun componente della dieta – come polpa, ossa polpose, fegato e altri organi – da parte di ogni singolo gatto, quando questi vengono offerti contemporaneamente. Questa preoccupazione si basa su un presupposto che non tiene conto dei principi fondamentali della dieta BARF: il bilanciamento nutrizionale sul lungo periodo e l'elevata biodisponibilità dei nutrienti presenti negli alimenti naturali.
✅Contrariamente alle diete commerciali processate, come le crocchette, che mirano a fornire un profilo nutrizionale completo e statico in ogni singolo pasto, l'approccio BARF si ispira al modello alimentare ancestrale dei felini. In natura, un gatto non consuma prede che offrono un bilanciamento perfetto di tutti i nutrienti ad ogni pasto. Piuttosto, l'equilibrio nutrizionale si realizza attraverso la varietà delle prede consumate nell'arco di giorni o settimane. Un giorno potrebbe cacciare un piccolo roditore, un altro un uc***lo, assumendo così proporzioni variabili di muscolo, ossa, organi e grassi.
✅Questo concetto di bilanciamento sul lungo periodo è cruciale. L'organismo del gatto, adattato evolutivamente a questo tipo di alimentazione, è in grado di immagazzinare e utilizzare efficientemente i nutrienti assunti nel tempo. Pertanto, una lieve variazione nell'assunzione di un specifico alimento (ad esempio, un gatto che un giorno mangia più fegato e meno ossa polpose rispetto a un altro) non rappresenta un problema, a condizione che la dieta complessiva offerta nell'arco di una o due settimane sia varia e includa tutte le componenti necessarie nelle giuste proporzioni generali
✅Un altro pilastro fondamentale è l'alta biodisponibilità dei nutrienti negli alimenti crudi e naturali. La biodisponibilità si riferisce alla frazione di un nutriente ingerito che viene effettivamente assorbita e utilizzata dall'organismo per le sue funzioni fisiologiche. Studi comparativi e principi di fisiologia nutrizionale suggeriscono che i nutrienti presenti negli alimenti freschi e non trasformati si trovano in una forma più complessa e sinergica, spesso accompagnati da enzimi e cofattori naturali che ne facilitano l'assorbimento e l'utilizzo.
✅Ad esempio, le vitamine e i minerali presenti nelle carni crude e negli organi sono generalmente riconosciuti e assimilati più efficacemente rispetto ai loro omologhi sintetici aggiunti agli alimenti processati. Questi ultimi, sebbene formulati per soddisfare i fabbisogni teorici, possono talvolta essere meno biodisponibili o non interagire nell'organismo con la stessa efficacia delle loro controparti naturali. La struttura chimica, la presenza di altri composti nell'alimento e il processo digestivo stesso influenzano come un nutriente viene utilizzato. Fonti scientifiche indicano che l'organismo animale si è evoluto per processare nutrienti dal cibo intero, riconoscendo e utilizzando complessi di nutrienti piuttosto che singole molecole isolate.
✅Di conseguenza, anche se un gatto assume una quantità leggermente inferiore di un particolare organo ricco di una specifica vitamina in un pasto, l'elevata efficienza con cui il suo corpo può estrarre e utilizzare quel nutriente dalla fonte naturale fa sì che carenze a breve termine siano altamente improbabili, specialmente quando la dieta è varia. L'alternanza dei diversi tipi di carne, ossa polpose e organi nel corso della settimana garantisce che, nel complesso, tutti i fabbisogni nutrizionali vengano soddisfatti proprio grazie a questa superiore biodisponibilità.
✅In conclusione, la preoccupazione di non poter tracciare l'esatta assunzione di ogni singolo componente BARF da parte di ciascun gatto in un ambiente multi-gatto è un falso problema. L'eccezionale biodisponibilità dei nutrienti presenti negli alimenti crudi assicura un utilizzo efficiente anche di quantità variabili assunte nei singoli pasti. L'importante è fornire una rotazione completa e ben proporzionata degli ingredienti nell'arco settimanale o bisettimanale, permettendo così ai gatti di autoregolarsi e di beneficiare appieno di una dieta biologicamente appropriata.