03/07/2025
Questo è quello che può succedere quando il pubblico investe sul privato per ridurre le liste d'attesa, esattamente come si sta facendo nelle Marche...
«Succede che, pur di liberare una barella, perché magari quella persona è lì da giorni, il personale decida di trasferirla in una casa di cura. Ma nel giro di pochi giorni, a volte ore, il paziente torna in Pronto Soccorso e in alcuni casi muore in sala rossa o in rianimazione. Ho visto decine di pazienti rientrare con un dolore addominale non meglio definito, e si è scoperto che era un’occlusione, una perforazione, o una condizione che richiedeva un intervento urgente. Ma quei due giorni di ritardo – che consentono al privato accreditato di ottenere comunque il rimborso – in molti casi hanno compromesso tutto: la terapia, la prognosi e, a volte, la stessa sopravvivenza del paziente», racconta un medico del pronto soccorso che ha preferito restare anonimo per non rischiare il licenziamento.