Dott. Andrea Garampazzi - Medico di Famiglia e Agopuntore

Dott. Andrea Garampazzi - Medico di Famiglia e Agopuntore Medico Agopuntore e Medico di Medicina Generale convenzionato con ASL di Vercelli.

Daily steps and health outcomes in adults: a systematic review and dose-response meta-analysisDing D, del Pozo Cruz B, R...
07/08/2025

Daily steps and health outcomes in adults: a systematic review and dose-response meta-analysis

Ding D, del Pozo Cruz B, Rognmo Ø, Kraus WE, Ekelund U, Bauman AE, et al.
Lancet Public Health. 2025 Jul;10(7):e496–506.

02/07/2025

Il Fascicolo Sanitario Elettronico è lo strumento digitale che raccoglie e organizza le informazioni sanitarie di ogni cittadino in un unico spazio sicuro e ...

30/06/2025
05/06/2025

Le mani trasportano milioni di batteri: perché lavarle è un gesto fondamentale

Spesso ci si interroga se lavarsi le mani più volte al giorno sia davvero necessario o se stia diventando una forma d’ansia collettiva. Un semplice ma potente esperimento condotto da Tasha Sturm, assistente di laboratorio al Cabrillo College (California), ha fornito una risposta chiara, visiva e scientificamente fondata.

🧫 L’esperimento: una mano, una piastra, milioni di microrganismi

Un giorno, Tasha ha chiesto a suo figlio di 8 anni di premere la mano su una piastra di agar nutritivo (un terreno di coltura per batteri) dopo una normale giornata di scuola e gioco, senza essersi lavato le mani. La piastra è stata poi incubata a temperatura corporea per 48 ore. Il risultato è diventato virale: l’impronta della mano è apparsa letteralmente fiorita di colonie batteriche di diverse forme e colori.

Si stima che le mani possano ospitare anche 10 milioni di batteri, un numero che può raddoppiare ogni 20 minuti in condizioni favorevoli, soprattutto se la pelle è umida. Alcuni di questi batteri sono innocui o addirittura utili, ma altri possono essere patogeni e causare infezioni respiratorie, intestinali o cutanee.



🧬 I batteri non sono nemici, ma bisogna conoscerli

Il messaggio dell’esperimento non è allarmistico, né suggerisce di vivere in un ambiente sterile. I batteri fanno parte della nostra vita e del nostro corpo: la flora batterica è essenziale per la digestione, il sistema immunitario e persino per la pelle. Il problema non sono i microbi in sé, ma la trasmissione incontrollata di quelli potenzialmente pericolosi, soprattutto in contesti sensibili come scuole, ospedali, studi medici o in presenza di soggetti fragili.



🧼 Lavarsi le mani: il gesto più semplice e più efficace

Il lavaggio delle mani con acqua e sapone per almeno 20-30 secondi, soprattutto prima di mangiare, dopo essere stati in bagno o dopo aver toccato superfici comuni, è una delle misure più semplici e comprovate per prevenire la trasmissione di infezioni. Ancora più importante in ambito sanitario, dove può letteralmente salvare vite.

Non serve disinfettare tutto, né usare prodotti aggressivi. Serve invece educazione all’igiene consapevole, fin dall’infanzia.



👶 Educare, non spaventare

Mostrare ai bambini (e agli adulti) esperimenti come quello di Tasha Sturm ha un valore educativo straordinario: fa toccare con mano – in senso letterale – ciò che normalmente è invisibile, senza l’uso di toni allarmistici. Non si tratta di dire “i batteri fanno paura”, ma piuttosto: “le mani sporche possono veicolare microbi dannosi, ma lavarsele è una difesa semplice ed efficace”.

31/05/2025

La clinica come arte maieutica: riscoprire la storia del paziente nella medicina generale

Nel cuore della medicina generale risiede un principio semplice e rivoluzionario al tempo stesso: il paziente ci sta già raccontando la diagnosi. Non è un’idea nuova. Sir William Osler, padre della medicina moderna, la formulò oltre un secolo fa. Eppure, oggi più che mai, questa verità sembra smarrita nella nebbia di esami inutili, accertamenti ridondanti e percorsi diagnostici guidati più dal sospetto medico-legale che dal ragionamento clinico.

Come racconta un collega con 34 anni di esperienza, ciò che più lo allarma nella pratica contemporanea non è la complessità dei pazienti, ma l’eccesso di indagini che spesso sostituiscono – piuttosto che integrare – l’ascolto attivo. “Quello che servirebbe – scrive – è un orecchio attento, capace di dipanare cosa sta davvero succedendo nella vita del paziente e cosa conta davvero per lui”. Una riflessione disarmante nella sua verità, che interpella tutti noi.

L’anamnesi come strumento diagnostico e relazionale

Prendere una buona anamnesi non è un atto burocratico, ma un gesto clinico centrale. È il nostro “bisturi”, il nostro strumento principe. Eppure, troppo spesso, viene relegata a una routine frettolosa, come se non meritasse la stessa precisione e dedizione che un chirurgo dedica a un’incisione.

Ma come prendere un’anamnesi? Non basta raccogliere sintomi. Serve un approccio orientato alla persona intera – il cosiddetto whole person approach – capace di superare la frammentazione specialistica e la mentalità “partialista”. Non stiamo raccogliendo solo dati, ma una storia.

Allinearsi con il racconto del paziente significa saper esplorare non solo i sintomi, ma anche le sue preoccupazioni (Ideas), le sue paure (Concerns), le sue aspettative (Expectations). Significa comprendere l’impatto dell’evento clinico sulla sua vita quotidiana, sulle sue relazioni, sul suo equilibrio emotivo. Questa è medicina narrativa, ma anche medicina scientifica, perché è proprio da questi elementi che spesso emergono i fattori causali, i campanelli d’allarme e i segnali di malessere profondo.

La competenza del medico di famiglia: comunicare, ascoltare, pensare

In un’epoca in cui la tecnologia domina, noi dobbiamo rivendicare la competenza relazionale come la nostra specializzazione. Proprio come un chirurgo affina i suoi gesti tecnici, così il medico di medicina generale deve allenare quotidianamente le proprie capacità comunicative, empatiche, interpretative. È questo che ci rende “generalisti” nel senso più nobile del termine: specialisti dell’integrazione, dell’ascolto, della complessità umana.

Non si tratta di nostalgie umanistiche, ma di rigore clinico. Perché una buona anamnesi riduce gli errori, orienta le indagini, migliora l’aderenza terapeutica, costruisce alleanza e fiducia. E soprattutto, previene il rischio di medicalizzare ciò che è semplicemente una sofferenza dell’anima, un dolore della vita, una paura non detta.

Un appello per il futuro della medicina generale

Insegnare agli studenti a “prendere un’anamnesi” non dovrebbe ridursi a un esercizio di raccolta dati. Dobbiamo trasmettere l’importanza del contesto, delle parole non dette, dell’ascolto autentico. Questo richiede tempo, formazione, supervisione, riflessione. Ma soprattutto, richiede una visione della medicina generale come disciplina autonoma, rigorosa, colta.

Se vogliamo che la nostra professione abbia un futuro, dobbiamo avere il coraggio di affermare che il core business del medico di famiglia non è “scrivere ricette” o “inserire codici nel gestionale”, ma prendere storie e restituirle con significato clinico.

Perché, in fondo, ogni consulto è un atto diagnostico. E ogni buona diagnosi comincia da un buon ascolto.

11/03/2025

18/02/2025

VACCINAZIONE ANTI-PNEUMOCCO E ANTI-HERPES ZOSTER

SI AVVISA CHE I PAZIENTI NATI DAL 1952 al 1960, I PAZIENTI AFFETTI DA DIABETE MELLITO, PATOLOGIE POLMONARI CRONICHE (ASMA E BPCO) e PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI DI QUALSIASI ETA’ POSSONO VACCINARSI GRATUITAMENTE PER IL PNEUMOCCO E L’HERPES ZOSTER DAL PROPRIO MEDICO DI FAMIGLIA. QUESTE VACCINAZIONI POSSONO ESSERE EFFETTUATE IN QUALSIASI MOMENTO DELL’ANNO INDIPENDENTEMENTE DALLA VACCINAZIONE ANTI-INFLUENZALE.
È NECESSARIO COMUNICARE LA PROPRIA ADESIONE AL MEDICO AL FINE DI PROGRAMMARE LA SEDUTA VACCINALE INVIANDO UNA MAIL (PREFERIBILMENTE) A garandrea@libero.it O TELEFONICAMENTE.

Nota Informativa sulla vaccinazione pneumococcica
Lo pneumococco è un batterio responsabile di alcune gravi malattie come polmoniti, meningiti, sepsi e otiti. Le persone più a rischio di ammalarsi sono i bambini nei primi anni di vita (al di sotto dei 5 anni), le persone anziane (a partire dai 65 anni)e i soggetti di qualunque età con malattie croniche (ad esempio cardiopatie, malattie polmonari gravi, malattie renali croniche, diabete mellito, tumori). Le meningiti e le sepsi da pneumococco si presentano in forma sporadica, ciò significa che non è indicata la profilassi antibiotica per chi è stato in contatto con un caso poiché non si verificano focolai epidemici. Esistono più di 90 tipi diversi di pneumococco, una parte dei quali prevenibili con vaccinazione che rappresenta lo strumento più efficace per proteggersi.

Nota Informativa sulla vaccinazione anti ZOSTER
L’Herpes Zoster (HZ), conosciuto anche come “fuoco di Sant’Antonio”, è una patologia comune e debilitante causata dalla riattivazione del virus della Varicella Zoster (VZV). In seguito all’infezione primaria, che si manifesta come varicella, il virus rimane latente nei gangli del sistema nervoso, e, soprattutto con l’aumentare dell’età (in particolare a partire dai 50 anni) e/o con la riduzione della risposta immunitaria cellulo-mediata, può riattivarsi dando luogo alle manifestazioni nervose e cutanee tipiche dell’HZ. Oltre all’età, alcune patologie croniche possono aumentare il rischio di sviluppare HZ e, soprattutto, la severità della patologia (Diabete, BPCO, Patologie cardiache).
Dr. Andrea Garampazzi

16/01/2025
04/12/2024

Nella classifica nazionale Agenas l’ASL Vercelli si attesta al primo posto, a livello nazionale, per la presa in carico a domicilio dei pazienti cronici ultrasessantacinquenni.
La valutazione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali è basata sui seguenti indicatori: dotazione dei servizi territoriali, cure primarie, presa in carico del territorio, ospedalizzazioni evitabili e consumo di prestazioni di specialistica ambulatoriale.
Di fatto la classifica va a sondare l’efficienza del servizio territoriale in termini di riduzione degli accessi inappropriati in Pronto soccorso, delle ospedalizzazioni per complicazioni per diabetici, per malati affetti da patologie respiratorie e per cardiopatici.
“Alla luce di questo importante risultato – commenta il Direttore generale, Eva Colombo – desideriamo ringraziare il direttore del Distretto, dottor Germano Giordano, e tutto il personale sanitario e amministrativo della Struttura per l’impegno e lo sforzo profuso, quale segnale di attenzione verso la popolazione del nostro territorio di riferimento”.
[In foto l'infografica apparsa su Dataroom del Corriere della Sera]

19/05/2024

In questa giornata speciale, SNAMI esprime la più profonda gratitudine per l’impegno costante, la dedizione e la cura che ogni giorno i medici di medicina generale dedicano ai pazienti. La competenza e l’umanità sono pilastri fondamentali per il benessere delle nostre comunità.

Buona Giornata del Medico di Famiglia 🧑‍🧑‍🧒

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