12/07/2025
PILLOLE DI FILOSOFIA- ANAVA MALA
Anava mala è il primo oscuramento della Consapevolezza di essere Shiva, è il primo perché strettamente correlato alla dinamica psichica che ci permette l’esperienza di essere, praticamente senza anava mala non sarebbe possibile alcun processo cognitivo, ed è quindi difficile illuminarlo. L’esperienza è possibile perché separiamo il soggetto percepiente dall’oggetto percepito, quindi per sua natura divisiva. Questo è un costrutto necessario al processo ma non necessariamente “reale”.
L’esperienza meditativa è lo strumento più potente per esperire nuovi spazi interiore e coltivare nuove capacità della mente di vivere la realtà, riconnettendoci ad un sentire più profondo che si sofferma più sulla relazione che sulla separazione.
Nel processo meditativo noi sperimentiamo una conessione diversa con noi stessi e col mondo, la meditazione ci apre con gentilezza a spazi più ampi e delicati, ad un sentire n**o, non imprigionato nel giudizio, non divisivo.
Credo anche che coltivare il dubbio, l’umiltà e l’autoironia ci aiuti a riposizionarci in uno spazio meno ego-centrico. Siamo creature di passaggio, ricordarci che niente ci appartiene davvero, che anche il nostro nome è in prestito perché ha comunque una scadenza, ci invita a rendere un po’ più elastici i nostri confini e a guardare la vita da una prospettiva più aperta, autentica e generosa.
… ed è in questa apertura alla vita e al suo fluire che ci riconnettiamo alla pienezza e all’armonia.
p.s: tutto questo non ha niente a che vedere col “peace and love”,non si tratta di spennellare di rosa la nostra sofferenza o di voler bene e a tutti ma di riconoscere chi siamo veramente, collocandoci nella giusta prospettiva.