
05/10/2025
GLUTINE, INFIAMMAZIONE E CANCRO
Perché ridurne l’assunzione può essere una scelta sensata in prevenzione e nel supporto integrato
Ridurre il glutine non è una crociata, ma una scelta di igiene biologica quando l’organismo è già impegnato su fronti come disbiosi, infiammazione di basso grado, stress ossidativo o malattia oncologica. Il motivo risiede in alcuni snodi immunologici ben descritti.
A livello di barriera intestinale, i peptidi del glutine (in particolare la frazione gliadinica) inducono il rilascio di zonulina, aprendo le tight junctions e aumentando la permeabilità: questo facilita il passaggio di antigeni e DAMP microbici, innescando cascata citochinica e “allarme” immunitario. La relazione fra gliadina-zonulina-leaky gut è documentata sia in vitro sia nell’uomo, e la rimozione del glutine normalizza la permeabilità in soggetti suscettibili. 
L’attivazione epiteliale e delle cellule presentanti l’antigene porta alla produzione di mediatori pro-infiammatori, fra cui spicca l’interleuchina-8 (IL-8/CXCL8). Oltre a richiamare neutrofili, IL-8 è una vera molecola pro-angiogenica e pro-invasiva: promuove germinazione capillare e dialogo tumore-stroma, correlando con progressione e aggressività in diversi istotipi. Anche proteine del frumento moderne possono aumentare IL-8 e destabilizzare le tight junctions in modelli epiteliali umani. In presenza di malattia oncologica, una dieta che amplifichi IL-8 non è desiderabile per l’ovvio legame con neoangiogenesi e migrazione cellulare. 
Il microbiota è il secondo snodo. Quando l’ecosistema si altera, aumentano batteri mucolitici come Ruminococcus gnavus e R. torques, capaci di degradare il muco e avvicinare gli antigeni alla mucosa, sostenendo l’infiammazione locale. L’abbondanza di questi taxa è ripetutamente associata a stati infiammatori intestinali e a “flare” di attività di malattia, con una strategia di utilizzo dei glicani mucinici ben caratterizzata. In un paziente oncologico, questo significa più transito di segnali pro-infiammatori dalla barriera al sistema sistemico. 
Un terzo tassello spesso trascurato è l’alfa-2-macroglobulina (A*M), proteina di fase acuta prodotta dal fegato. In infiammazione cronica i livelli di A*M aumentano; A*M intrappola proteasi tramite un “cage” molecolare e lega varie citochine (IL-2, IL-6, TNF-α, bFGF, TGF-β, PDGF), modulandone distribuzione e biodisponibilità. Questo “sequestro” riduce la comunicazione tra cellule immunitarie e può attenuare l’efficacia citotossica linfocitaria/NK che dipende da proteasi effettrici (granzimi), contribuendo a quell’apparente paradosso di infiammazione cronica con immunosorveglianza inefficiente tipica del microambiente tumorale. 
E l’IL-2? È la citochina cardine per l’espansione dei T citotossici e delle NK. In celiaci esposti al glutine l’IL-2 può aumentare rapidamente nel sangue come biomarcatore di attivazione dei T specifici, molto prima dei sintomi: utile per la diagnosi perché segnala un “picco acuto” di allarme. Nel medio-lungo periodo, però, l’eccesso di A*M e la disbiosi che spostano l’assetto citochinico possono ridurre la disponibilità funzionale di IL-2 al “target”, favorendo una risposta meno efficace. Questo chiarisce perché una dieta “gluten-light/gluten-free selettiva”, in un contesto infiammatorio-oncologico, abbia razionalità: si abbassa lo stimolo su zonulina e IL-8, si riduce la pressione mucolitica dei Ruminococcus, si limita l’induzione di fase acuta e il “trapping” citochinico da A*M, restituendo segnale più pulito all’immunità effettoria. 
In pratica, ridurre il glutine non è “terapia antitumorale” né sostituisce cure convenzionali, ma è una leva epigenetico-nutrizionale coerente con gli obiettivi di: riparare la barriera, calmare le citochine pro-angiogeniche, migliorare il tono dell’immunità cellulo-mediata e spegnere un eccesso di fase acuta che sequestra mediatori chiave. Nei pazienti con disbiosi/permeabilità aumentata o in trattamenti oncologici intensivi, questa fine regolazione può cambiare il “rumore di fondo” del microambiente.
Riferimenti principali (selezione, peer-review, PubMed/PMCID)
Zonulina, gliadina e permeabilità intestinale
Fasano A. Gastroenterology 2012; “Intestinal Permeability and its Regulation by Zonulin” (PMCID). 
Lammers KM et al. PLoS One 2008; gliadina → rilascio di zonulina e leaky gut (PMCID). 
Fasano A. Nutrients 2020; review aggiornata su zonulina e malattie croniche (PMCID). 
Gliadina/proteine del frumento → IL-8, danno giunzionale
Truzzi F et al. Nutrients 2020; proteine del frumento moderne aumentano IL-8 e alterano tight junctions (PMCID). 
Serena G et al. Front Immunol 2019; gliadina induce TNFα, IL-8, IL-1β ecc. (PMCID). 
IL-8/CXCL8, angiogenesi e progressione tumorale
Matsushima K. Cytokine 2022; IL-8 come target in neoplasie (PubMed). 
Asokan S et al. Cancers 2021; CXCL8 nel TME: angiogenesi, immune-escape, chemioresistenza (PubMed). 
Shi J et al. World J Gastroenterol 2015; IL-8 pro-angiogeno in carcinoma gastrico (PMCID). 
Fousek K et al. Cancers 2020; IL-8 al crocevia infiammazione-cancro (PMCID). 
Ruminococcus gnavus/torques, mucolitici e infiammazione
Png CW et al. Gut 2010; aumento >4-fold di R. gnavus e ~100-fold di R. torques in IBD (PubMed). 
Crost EH et al. Gut Microbes 2016; strategia di degradazione delle mucine da R. gnavus (PMCID). 
Hall AB et al. Genome Med 2017; clade di R. gnavus arricchito in IBD e “blooms” associati a flare (PubMed). 
Schaus SR et al. ISME J 2024; enzimi glicano-mucinici di R. torques (PubMed). 
Alfa-2-macroglobulina (A*M), legame citochine e intrappolamento proteasi
Vandooren J et al. Front Immunol 2021; A*M in infiammazione/immunità; legame con IL-2 e altre citochine (PMCID). 
LaMarre J et al. J Immunol 1991; A*M regola distribuzione/attività di molte citochine (PubMed). 
Chen X et al. Radiat Oncol 2014; A*M lega TNF-α, IL-1β, IL-2, IL-6 ecc. (PMCID). 
Harwood SL et al. J Biol Chem 2021; A*M come piattaforma di inibizione selettiva delle proteasi (full-text). 
IL-2 e risposta al glutine (biomarcatore acuto; implicazioni funzionali)
Tye-Din JA et al. Gut 2019; dopo ingerire glutine in celiaci, aumento precoce di IL-2, IL-8, IL-10 (PMCID; vedi anche Sci Adv 2019). 
Leonard MM et al. Gastroenterology 2020; IL-2 è il marker più sensibile di risposta acuta al glutine (PMCID). 
Moscatelli OG et al. Gastroenterology 2025; IL-2 come test ematico T-cell-based per diagnosi (ScienceDirect). 
Note di equilibrio clinico
Non esistono RCT che dimostrino che una dieta senza glutine riduca incidenza o recidive oncologiche nei non celiaci; le evidenze qui sintetizzate sono meccanicistiche e traslazionali, utili a sostenere una scelta “gluten-light” in profili infiammatori/disbiotici o durante percorsi oncologici integrati. L’applicazione clinica va personalizzata sul singolo paziente.