29/09/2025
🚴🏻♀️Gli atleti, in particolare quelli che praticano sport di endurance come corsa, ciclismo o triathlon, rappresentano una categoria particolarmente esposta al rischio di carenza di ferro.
L’attività fisica intensa, infatti, aumenta il fabbisogno di ferro per sostenere la produzione di emoglobina, globuli rossi e una maggiore vascolarizzazione dei tessuti. Allo stesso tempo, l’allenamento può determinare perdite più elevate di ferro attraverso la sudorazione, le urine, le feci e, in alcuni casi, per emolisi intravascolare, cioè la rottura dei globuli rossi dovuta a stress meccanici, come avviene frequentemente nella corsa. Anche disturbi gastrointestinali, comuni negli sport di resistenza, possono contribuire a ridurre l’assorbimento o aumentare la perdita di ferro❌
Per prevenire la carenza, è fondamentale che l’atleta curi attentamente le proprie abitudini alimentari. Un’alimentazione bilanciata, che includa fonti di ferro facilmente assorbibili, insieme a strategie che ne migliorano l’assorbimento (ad esempio, l’assunzione di vitamina C durante i pasti), può aiutare a mantenere adeguati livelli ematici💪🏼
È importante distinguere, tuttavia, la vera carenza di ferro da una condizione frequente tra gli atleti: la cosiddetta "anemia da diluizione" o "anemia sportiva". In questo caso, la riduzione dei valori di emoglobina, ematocrito e globuli rossi non è dovuta a una carenza nutrizionale, ma a un aumento del volume plasmatico indotto dall’allenamento aerobico. Si tratta di un adattamento fisiologico e temporaneo, che migliora l’efficienza circolatoria e non compromette le prestazioni sportive☝🏼
In sintesi, monitorare lo stato del ferro negli atleti è fondamentale per mantenere la salute e supportare la performance. Una corretta alimentazione, affiancata da una valutazione medica e nutrizionale, rappresenta il primo passo per prevenire o gestire eventuali carenze👩🏻⚕️
Fonte: SINU