Chirurgia Mini-Invasiva Robotica

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06/08/2025

As more people aged 45-49 are getting screened for colon cancer, more early stage diagnoses are being made, according to new research from the American Cancer Society.

PERFORAZIONE DUODENALE La presenza di una grande ulcera post-bulbare (localizzata distalmente al bulbo duodenale) indica...
22/07/2025

PERFORAZIONE DUODENALE

La presenza di una grande ulcera post-bulbare (localizzata distalmente al bulbo duodenale) indica una forma grave e complicata di malattia peptica. Spesso tali lesioni sono profondamente penetranti e possono coinvolgere strutture adiacenti (pancreas, vie biliari), associandosi a stenosi, perforazione o emorragia massiva. In molti casi, la terapia medica risulta inefficace, richiedendo un trattamento chirurgico:

1. Antrectomia
Rimozione del segmento gastrico contenente la regione antrale, responsabile della maggior parte della produzione di gastrina e quindi della stimolazione acida.
• Obiettivo: Ridurre la secrezione acida gastrica, che contribuisce alla formazione e mantenimento dell’ulcera.
• Inoltre, consente un miglior controllo del sanguinamento e della lesione ulcerosa se questa si estende oltre il bulbo.
2. Sutura dell’ulcera
La sutura diretta dell’ulcera è utile nel controllo dell’emorragia o nella gestione di una perforazione locale.
• In ulcere di grosse dimensioni e profonde, la sola sutura può essere insufficiente, ma combinata con antrectomia può essere efficace.
3. Duodenostomia + drenaggio tipo Kehr (T-tube)
Utilizzata in presenza di:
• edema o stenosi post-ulcerosa;
• rischio di fuoriuscita biliare o coinvolgimento delle vie biliari;
• necessità di decompressione e drenaggio biliare.
Il drenaggio di Kehr (posizionato nella via biliare) consente il deflusso della bile evitando aumenti di pressione e il rischio di fistole.
4. Anastomosi gastro-digiunale (tipo Billroth II o Roux-en-Y)
Ricostruzione del transito alimentare dopo l’antrectomia.
• La gastro-digiunostomia permette il bypass del duodeno (potenzialmente danneggiato o stenotico).
• Riduce il contatto degli alimenti con la zona ulcerata, favorendo la guarigione.

La strategia chirurgica descritta rappresenta un approccio aggressivo ma spesso necessario per il trattamento di ulcere post-bulbari complicate. L’intervento combina una gestione definitiva della secrezione acida, un trattamento diretto della lesione ulcerosa, e una ricostruzione sicura del transito con protezione delle vie biliari.
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13/07/2025
Ernia iataleL’ernia iatale è una condizione in cui una parte dello stomaco risale attraverso il diaframma (il muscolo ch...
29/06/2025

Ernia iatale

L’ernia iatale è una condizione in cui una parte dello stomaco risale attraverso il diaframma (il muscolo che separa il torace dall’addome) e si inserisce nel torace attraverso un’apertura chiamata iato esofageo.



Tipi di ernia iatale
Type 1: Ernia iatale da scivolamento
• La più comune (circa il 90% dei casi).
• Lo stomaco e la giunzione esofago-gastrica “scivolano” nel torace.
• Spesso associata al reflusso gastroesofageo.
Type 2: Ernia iatale (paraesofagea) vera
• Più rara, ma potenzialmente più seria.
• Una parte dello stomaco “rotola” accanto all’esofago, ma la giunzione rimane nella posizione corretta.
Type 3: Ernia iatale mista
• Una combinazione delle due precedenti.
Type 4: quando altri organi “salgono” al di sopra del diaframma in torace
Sintomi

Molte persone con ernia iatale non presentano sintomi. Quando presenti, i sintomi possono includere:
• Bruciore di stomaco (pirosi)
• Reflusso acido
• Difficoltà a deglutire
• Dolore al petto o fastidio toracico
• Sensazione di pienezza dopo i pasti (tipica SAZIETÀ PREVOCE)
• Rigurgito di cibo o liquidi
• Nausea
Diagnosi

L’ernia iatale può essere diagnosticata con:
• Gastroscopia
• Radiografia con mezzo di contrasto (pasto baritato)
• Manometria esofagea (in alcuni casi)
Talvolta con Tac torace/addome

Cause e fattori di rischio

Le cause esatte non sono sempre chiare, ma possono contribuire:
• Obesità
• Gravidanza
• Tosse cronica
• Sollevamento di carichi pesanti
• Costipazione cronica
Trattamento

Approccio conservativo (nella maggior parte dei casi del Type 1):
• Modifiche allo stile di vita:
• Evitare pasti abbondanti
• Non sdraiarsi subito dopo mangiato
• Sollevare la testata del letto
• Perdere peso (se necessario)
• Farmaci:
• Antiacidi
• Inibitori di p***a protonica (es. omeprazolo)
• H2-antagonisti

Trattamento chirurgico:

Indicato solo in caso di:
• Ernia paraesofagea con rischio di complicanze (strangolamento, ostruzione) per rotazione ORGANOASSISLE o MESENTERICOASSIALE
• Sintomi severi non controllabili con farmaci
• Complicanze del reflusso (esofagite grave, ulcere, stenosi)

L’intervento più comune è la fundoplicatio (di solito per via laparoscopica O MEGLIO ROBOTICA ), che mira a rinforzare la valvola tra esofago e stomaco.

Prognosi

La maggior parte dei casi di ernia iatale, soprattutto quelli da scivolamento, può essere gestita efficacemente con un trattamento conservativo. Tuttavia, è importante controllare i sintomi per evitare complicazioni come l’esofagite, l’ulcera o l’anemia da perdita cronica di sangue.
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L’ernia di Petersen è una complicanza rara ma potenzialmente grave che può insorgere dopo interventi di chirurgia bariat...
29/05/2025

L’ernia di Petersen è una complicanza rara ma potenzialmente grave che può insorgere dopo interventi di chirurgia bariatrica o gastrointestinale, in particolare dopo un bypass gastrico Roux-en-Y. Si tratta di un’ernia interna che si forma nello spazio tra il mesocolon trasverso e il mesentere dell’ansa alimentare, chiamato appunto “spazio di Petersen”.
L’ernia di Petersen si sviluppa quando, a seguito della creazione del bypass gastrico, si crea uno spazio potenziale tra le anse intestinali e il mesentere. In presenza di questo spazio, l’intestino può insinuarsi, causando:
• Strangolamento intestinale
• Ischemia
• Occlusione intestinale acuta.
La diagnosi dell’ernia di Petersen è spesso difficile per via dei sintomi aspecifici. I pazienti possono presentare:
• Dolore addominale intermittente o acuto
• Vomito
• Distensione addominale
• Segni di occlusione
La TC addome con mezzo di contrasto è l’esame diagnostico di scelta, anche se può non sempre essere dirimente. I segni radiologici più comuni includono la “whirlpool sign” (torsione dei vasi mesenterici) e l’edema mesenterico.
Il trattamento dell’ernia di Petersen è esclusivamente chirurgico e deve essere eseguito con urgenza per prevenire ischemia intestinale. Le fasi principali dell’intervento includono:
Riduzione dell’ernia
• L’intestino viene delicatamente liberato dallo spazio erniario.
• Valutazione della vitalità intestinale: in caso di necrosi, è necessaria la resezione intestinale.
Chiusura dello spazio di Petersen
• Lo spazio viene chiuso con punti di sutura non riassorbibili per prevenire recidive.
Se trattata precocemente, la prognosi è generalmente buona. Tuttavia, in caso di ritardo diagnostico, le complicanze possono includere:
• Necrosi intestinale con necessità di resezione estesa
• Sepsi
• Shock
• Mortalità
Durante l’intervento iniziale di bypass gastrico, è raccomandata la chiusura profilattica dello spazio di Petersen e degli altri difetti mesenterici, soprattutto nei pazienti sottoposti a chirurgia laparoscopica.

L’ernia di Petersen è una condizione chirurgica rara ma pericolosa che richiede un’alta soglia di sospetto clinico e una gestione chirurgica tempestiva. La prevenzione, con chiusura dei difetti mesenterici durante la chirurgia bariatrica primaria, è la strategia più efficace per ridurre l’incidenza di questa complicanza

L’ ileo biliare (GALLSTONE ILEUS) è una complicanza rara ma grave della colelitiasi, caratterizzata dall’occlusione inte...
09/05/2025

L’ ileo biliare (GALLSTONE ILEUS) è una complicanza rara ma grave della colelitiasi, caratterizzata dall’occlusione intestinale causata dalla migrazione di uno o più calcoli biliari nel tratto gastrointestinale. L’ostruzione si verifica più frequentemente a livello dell’ileo terminale, il tratto più stretto dell’intestino tenue.

Epidemiologia:
Rappresenta circa l’1-4% di tutte le cause di occlusione intestinale e fino al 25% nei pazienti anziani. Colpisce prevalentemente donne sopra i 65 anni, con una storia di colelitiasi o colecistite cronica.

Eziopatogenesi:
Il meccanismo patogenetico principale è la formazione di una fistola colecisto-intestinale, solitamente tra la colecisti e il duodeno, attraverso la quale un calcolo biliare di grandi dimensioni (>2-2,5 cm) passa nel lume intestinale. Se il calcolo è troppo grande per attraversare l’intestino, si arresta, causando un’ostruzione meccanica.

Quadro clinico:
I sintomi sono spesso insidiosi e intermittenti. I più comuni includono:
• Dolore addominale colico
• Vomito
• Addome disteso
• Stipsi o assenza di feci e gas
• Possibile febbre se presente infezione

Un segno radiologico caratteristico è la triade di Rigler, visibile alla radiografia addominale o TC:
1. Aria nelle vie biliari (pneumobilia)
2. Calcolo ectopico (radiopaco nel 10-20% dei casi)
3. Ostruzione intestinale

Diagnosi:
La diagnosi si basa su:
• TC addome con mezzo di contrasto (esame più sensibile e specifico)
• RX addome (spesso indicativa ma meno sensibile)
• Ecografia addominale (può mostrare colecisti con pareti ispessite e aria nel lume)

Trattamento:
Il trattamento è chirurgico nella maggior parte dei casi:
• Enterolitotomia: rimozione del calcolo tramite apertura dell’intestino
• In alcuni casi si associa colecistectomia e chiusura della fistola, ma ciò comporta un intervento più lungo e rischioso (soprattutto nei pazienti anziani o fragili)

In pazienti ad alto rischio operatorio può essere considerato un trattamento meno invasivo, seppur raramente risolutivo.

Prognosi:
La prognosi dipende dall’età, dalle condizioni generali del paziente e dal tempo intercorso prima della diagnosi. La mortalità può raggiungere il 15-20%, principalmente a causa del ritardo diagnostico e delle comorbidità nei pazienti anziani.

Lower GASTROINTESTINAL BLEEDING: lesioni dell’iintestino tenue.Il sanguinamento gastrointestinale (GI) è una condizione ...
22/03/2025

Lower GASTROINTESTINAL BLEEDING: lesioni dell’iintestino tenue.

Il sanguinamento gastrointestinale (GI) è una condizione clinica che può manifestarsi in modo acuto o cronico, con conseguenze che variano da lievi a potenzialmente fatali. Il piccolo intestino (intestino tenue) è una sede relativamente rara di sanguinamento rispetto allo stomaco o al colon, ma può rappresentare una sfida diagnostica significativa a causa della difficoltà di accesso e della scarsa sensibilità dei metodi diagnostici convenzionali. L’anemizzazione progressiva dovuta a lesioni del piccolo intestino è spesso un segnale clinico rilevante, che richiede un approccio sistematico per l’identificazione della causa.
Le principali patologie responsabili di sanguinamento a livello del piccolo intestino includono:
• Angiodisplasie
• Tumori: benigni (o maligni 1%)
• Malattie infiammatorie
• Ulcere e lesioni da FANS
• Diverticoli del piccolo intestino.
Il sanguinamento da lesioni del piccolo intestino può presentarsi con:
• Anemia sideropenica
• Melena o ematochezia
• Dolore addominale
• Segni di instabilità emodinamica nei casi più gravi di sanguinamento acuto.
La diagnosi del sanguinamento da piccolo intestino richiede un approccio metodico con utilizzo di diverse tecniche diagnostiche.
1. Anamnesi e valutazione clinica
2. Esami di laboratorio
esami ematochimici e
Ricerca del sangue occulto nelle feci (FOBT): utile per confermare microperdite.
3. Endoscopia digestiva (EGDS) e colonscopia
• Primo step per escludere cause di sanguinamento a livello gastrico o colico.
• Se negativi, orientano la ricerca al piccolo intestino.
4. Videocapsula endoscopica
• Esame di riferimento per la diagnosi di sanguinamenti di origine oscura.
• Permette di visualizzare l’intero piccolo intestino e individuare angiodisplasie, ulcere, tumori o altre lesioni.
5. Enteroscopia con doppio pallone
• Indicata se la videocapsula ha evidenziato una lesione, permettendo biopsie e, in alcuni casi, trattamento terapeutico e tatuaggio della lesione per poi essere trattata per via laparoscopica.
Nei casi di sanguinamento attivo risultano utili:
la Angio-TC o la Scintigrafia con globuli rossi marcati sensibili manpoco specifici e solamente diagnostici
Nei casi di sanguinamento attivo importante risulta utile la Angiografia selettiva che permette di effettuare una embolizzazione terapeutica.
Il trattamento chirurgico dipende dalla causa del sanguinamento e trova un ruolo importante l’approccio LAPAROSCOPICO dopo identificazione e tatuaggio della lesione.
Il sanguinamento da lesioni del piccolo intestino rappresenta una sfida diagnostica e richiede un iter ben strutturato. L’uso combinato di endoscopia, videocapsula e imaging avanzato consente di identificare la causa in un’elevata percentuale di casi, guidando la scelta del trattamento più appropriato.
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Il trattamento dei traumi splenici dipende dalla gravità della lesione, dalla stabilità emodinamica del paziente e dalla...
14/03/2025

Il trattamento dei traumi splenici dipende dalla gravità della lesione, dalla stabilità emodinamica del paziente e dalla presenza di comorbidità. Negli ultimi decenni si è assistito a un cambiamento di paradigma, con una crescente preferenza per il trattamento conservativo nei pazienti emodinamicamente stabili, grazie ai progressi nella diagnostica per immagini e all’embolizzazione selettiva dell’arteria splenica.
Nei casi di trauma splenico di basso grado (I-III secondo la classificazione AAST), l’osservazione clinica con monitoraggio intensivo e follow-up con imaging è spesso sufficiente. Tuttavia, nei traumi di grado elevato (IV-V) o in presenza di instabilità emodinamica, la splenectomia d’urgenza rimane il trattamento di scelta per prevenire il collasso cardiovascolare e il sanguinamento incontrollato.
Un aspetto importante da considerare è il rischio di infezione post-splenectomia, che impone una profilassi vaccinale contro pneumococco, meningococco e Haemophilus influenzae, oltre a una possibile profilassi antibiotica in pazienti ad alto rischio. Quando possibile, la splenorrafia o la tecnica di salvataggio parziale della milza rappresentano un’opzione per ridurre il rischio di immunosoppressione post-splenectomia.
Quindi, il trattamento dei traumi splenici deve essere personalizzato in base alla condizione clinica del paziente, con un approccio sempre più orientato alla conservazione d’organo nei casi indicati.
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Il sistema di specializzazione in chirurgia negli Stati Uniti è noto per la sua rigidità, selettività e intensità. Dopo ...
12/03/2025

Il sistema di specializzazione in chirurgia negli Stati Uniti è noto per la sua rigidità, selettività e intensità. Dopo la laurea in medicina (MD o DO), i futuri chirurghi devono superare un processo altamente competitivo per entrare in una residency chirurgica, che dura generalmente dai cinque ai sette anni, a seconda della specializzazione scelta.
Uno dei principali punti di forza del sistema è l’alta qualità della formazione pratica. I residenti sono esposti fin da subito a un volume elevato di casi clinici e interventi, spesso in ospedali di alto livello tecnologico e con mentori di fama mondiale. L’intensità della formazione garantisce che gli specialisti siano altamente qualificati al termine del percorso.
Tuttavia, il sistema presenta anche delle criticità. Il carico di lavoro è estremamente pesante, con turni che possono superare le 80 ore settimanali (nonostante le restrizioni ufficiali). Questo porta spesso a burnout e stress significativo tra i residenti (specializzandi).

In definitiva, il sistema di specializzazione chirurgica negli USA è tra i migliori al mondo in termini di preparazione tecnica, ma richiede enormi sacrifici e potrebbe beneficiare di riforme per ridurre lo stress sui residenti e migliorare la qualità della vita durante la formazione.

11/03/2025

continues for Colorectal Cancer Awareness Month—because when it comes to cancer, early detection saves lives.

Colorectal cancer is one of the deadliest cancers in the U.S., but it’s also one of the most preventable. Routine screenings can catch it early, long before symptoms appear, giving patients more options and better outcomes. Knowledge is power—stay informed, get screened, and spread awareness.

🔗 Learn more about colorectal cancer and the role of screenings: https://bit.ly/3D32t9z

Il trattamento chirurgico dei tumori periampullari si basa principalmente sulla duodenocefalopancreasectomia (DCP), nota...
08/03/2025

Il trattamento chirurgico dei tumori periampullari si basa principalmente sulla duodenocefalopancreasectomia (DCP), nota anche come intervento di Whipple, che rappresenta la terapia standard per le neoplasie resecabili in questa regione anatomica complessa.

Indirizzo

Messina
98100

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