23/04/2024
La paura del giudizio.
Perchè hai difficoltà ad esporti, a dire la tua opinione,
a far sentire la tua voce?
Temi di essere criticata, giudicata,di dire qualcosa
che possa urtare o innervosire qualcuno?
E poi,come ti senti quando vorresti dire la tua ma ti ritiri,
torni indietro, ti nascondi?
La paura del giudizio è qualcosa che proviamo tutti,
e seppur con differente intensità,
abbiamo tutti delle remore ad esporci, almeno all’ inizio.
Ogni volta che dobbiamo parlare davanti a delle persone,
ogni volta che comunichiamo attraverso un social,
ogni volta che ci esponiamo.
Ma da dove nasce questa paura.
Spesso ha a che fare con la nostra ‘’Ferita da Ingiustizia,
e dipende da quanto siamo state giudicate
nella nostra infanzia per il nostro aspetto,
ma anche per il nostro modo di essere, per le nostre opinioni,
per il modo in cui facevamo le cose.
Sarebbe bello pensare che tutte queste critiche
siano state fatte per il nostro bene…
Ma l’ effetto che hanno prodotto,
in realtà ha tuttora delle conseguenze nelle nostre vite.
Certo dirsi questo non basta,
per vincere la paura di essere noi stesse davanti al mondo.
Ma qualcosa possiamo cominciare a fare per questo.
Innanzitutto dovremmo osservarci e chiederci
quante delle cose che facciamo dipendono
dalle critiche che abbiamo ricevuto nell’ infanzia?
Come vi sentite se vi accorgete mentre siete in mezzo agli altri
di avere una bella macchia sulla maglia?
Mi è capitato proprio l’ altra mattina,
e ho con molta nonchalance
coperto con la sciarpetta che avevo al collo.
Ed ho pensato, beata infanzia, quando correvamo felici
con i piedi sporchi, il moccio al naso,
e medagliette di gelato al cioccolato.
Per cui tranqulli, non sono immune da tutto quello
che dico, e lo conosco poprio perchè mi appartiene.
Ma averci lavorato cambia le cose,
e devo dire la verità, da persona che ha avuto in passato
rigidità su questi aspetti,ora la vedo diversamente.
Vedo diversamente il mondo e gli altri.
Perchè la vera liberazione parte proprio da quello,
dal cominciare a guardarsi in giro
ed accettare quello che si vede.
Accettare il mondo, e gli altri, così come sono.
E penso quanto bello sarebbe stato
se quella libertà che ora mi concedo
l’ avessi potuta vivere prima.
Naturalmente non parlo della libertà
di portare orgogliosamente una macchia sulla maglietta,
ma di uscire di casa se ne ho voglia
senza cambiarmi, col maglione più deformato che possiedo.
Della libertà di prendere la vita con leggerezza
accettando che NON POSSO ESSERE PERFETTA,
e inevitabilmente sbaglierò qualcosa,
della libertà di poterlo dire a chiare lettere
a chi mi fa notare che ho sbagliato qualcosa!
La situazione più pazzesca che ho vissuto
rispetto a questo è accaduta qualche anno fa, nel mio anno sabbatico.
Ero al mare,e NB vivevo a pochi km dal mare, con una mia amica,
e mi arriva la telefonata dalla colonia estiva:
nessuno era andato a ritirare mio figlio.
Ero d' accordo con mia figlia, a cui avevo lasciato l’ auto di andare lei.
Ma si era dimenticata.
Dall’ altra parte del telefono una voce molto seccata:
‘’Signora deve ve**re a prendere suo figlio!!
io rispondo :’’ mi scusi, tempo di arrivare, sa ,sono in spiaggia!’’
La voce mi intimava che dovevo andarci subito,
ma io ero a un quarto d’ ora d’ auto .
Al che le ho risposto:’’ mi dispiace,
ma io ho rinunciato ad essere perfetta, già da tempo, sa!
Dall’ altra parte un silenzio
di chi era stato spiazzato letteralmente.
Quando sono arrivata ho ritirato mio figlio
senza che volasse una mosca.
Non è più accaduto perchè ho rispetto per gli altri,
ma la mia totale innocenza ,
ed il fatto di non essermi per nulla giustificata
ha fatto bene a tutti.
Ed infondo tutti , quando si va oltre il giudizio,
possiamo accettare le scontate imperfezioni nostre e degli altri.
E se proprio dobbiamo giudicare,
giudichiamo quella vocina che si affaccia alla nostra mente,
e che nella maggior parte dei casi non è nostra,
che ci fa guardare il mondo con sguardo critico.