
01/08/2025
Quando si parla di “guarigione da un disturbo alimentare”, una domanda che spesso sorge spontanea è: “chi sono senza il mio disturbo alimentare?”.
Intraprendendo un percorso finalizzato al trattamento della malattia, bisogna anche considerare questo, perché se sono abituat* a vivere con la malattia, se sono abituat* ad avere la sua compagnia e le sue attenzioni, se sono abituat* a rispondere alle sue esigenze, provocazioni e necessità, come faccio a pensare ad una vita senza la malattia? Per chi soffre di un disturbo alimentare è difficile da immaginare.
La malattia spesso diventa un rifugio che lentamente si trasforma in prigione. E allora guarire non è solo “mangiare di più” o “smettere di compensare”: guarire è anche perdere qualcosa che conosciamo bene e questo, giustamente, può farci sentire persi.
Per questo motivo il percorso di guarigione non è mai lineare. Ci vuole tempo, ma senza la malattia possiamo essere sicuramente più liberi e felici.
I disturbi alimentari si trattano in equipe.
È bello lavorare con psicologi e psichiatri, perché serve esattamente questo.
Ormai l’abbiamo capito: il cibo è solo la punta dell’iceberg. È tutto molto più complesso di così!
Chiedete aiuto. Si può guarire.
Grazie per tutto quello che mi regalate, per le vostre storie e le vostre vite!
Ne approfitto per comunicare che sarò in ferie dal 6 al 24 Agosto inclusi.
Buone vacanze 💜