24/10/2025
Nitazeni: il nuovo veleno che uccide in silenzio
Ancora una volta la droga colpisce i nostri ragazzi, il nostro futuro.
Serve parlare con i figli, seguirli, non dare nulla per scontato. Ascoltare i segnali di disagio, a casa come a scuola. L’adolescenza è un tunnel fatto di paure, silenzi e fragilità — e mentre la società sembra girarsi dall’altra parte, almeno i genitori devono restare presenti, vigili, pronti ad aiutare.
Settembre 2024, Brunico (Bolzano).
Un ragazzo di 28 anni perde la vita in circostanze misteriose. Solo mesi dopo, la verità: non cocaina, non eroina, ma una nuova e micidiale droga sintetica — la protonitazepina, appartenente alla famiglia dei Nitazeni, oppioidi potentissimi e letali anche in dosi minime.
Grazie alle indagini dei Carabinieri e alle analisi del RIS di Roma, il quadro è chiaro: la sostanza, acquistata online e spedita in Italia tramite pacchi postali, ha provocato un arresto cardiaco fulminante.
La protonitazepina altera il battito del cuore in modo imprevedibile, causando aritmie mortali. È un killer silenzioso, difficile da individuare, che si diffonde nel dark web e attraversa i confini europei nascosto nei pacchi postali.
Dietro la tragedia, un mercato nero in continua espansione: pacchi provenienti da Grecia e Polonia, pagamenti in criptovalute, giovani spacciatori che non si rendono conto del veleno che maneggiano.
La morte di Brunico non è un caso isolato: è un campanello d’allarme.
Oggi la sfida non è solo repressiva, ma educativa.
Serve informare, parlare, ascoltare, esserci.
Perché tra la curiosità e la dipendenza, tra una serata e la tragedia, spesso passa solo un respiro.
Lo Monaco -