Annalisa Valsasina Psicologa Psicoterapeuta

Annalisa Valsasina Psicologa Psicoterapeuta Sono una Psicologa dei Diritti Umani e
una Psicoterapeuta Analitico Transazionale Per contattarmi vai al sito http:\\annalisavalsasina.com

Puoi rivolgerti a me per:
- Problematiche affettive e relazionali
- Disturbi d’ansia e depressione
- Problematiche di coppia
- Supporto psicologico durante la gravidanza e il post parto
- Depressione post partum e disturbi della relazione mamma - bambino
- Supporto alla genitorialità
- Supporto nelle scelte di conciliazione famiglia/lavoro e di accudimento del bambino
- Situazioni di violenza, mobbing, discriminazione
- Percorsi di coaching e sostegno individuale nel contesto professionale
- Obiettivi di crescita personale e autosviluppo

Sono iscritta all’Albo degli Psicologi della Lombardia (numero 2003/7114) e all’Albo degli Psicoterapeuti.

Oggi poche parole, le voci saranno già tantissime.Alcune di spegneranno, altre come la mia andranno avanti.Ho scelto una...
08/03/2025

Oggi poche parole, le voci saranno già tantissime.
Alcune di spegneranno, altre come la mia andranno avanti.

Ho scelto una poesia, di una straordinaria poeta.
Un richiamo al partire da sé per ogni rivoluzione e cambiamento.
Un invito a ri-trovare la parte autentica di noi, spesso soffocata dalla richieste sociali e di genere, che non possiamo permetterci di perdere.
Un’esortazione a farne un messaggio di libertà e scoperta per tutte.

🗣️Inizia la settimana che ci porterà all’8 marzo, Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne.Che non sia la “Festa ...
03/03/2025

🗣️Inizia la settimana che ci porterà all’8 marzo, Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne.
Che non sia la “Festa della Donna” forse è ormai chiaro.

❗️Se non lo fosse, i dati della survey realizzata e diffusa da Eurostat e European Institute for Gender Equality ci aiutano a capire che la situazione oggi è ancora lontana dall’essere positiva e che essere donna è un fattore di rischio.

Ne cito alcuni: 
👉 il 30,7 % di donne in Europa ha sperimentato nel corso della vita violenza fisica, minacce e/o violenza sessuale.
👉 In Italia, la percentuale di donne che dichiara di aver subito altri tipi di violenza (non sessuale) è del 12,9%, mentre il 18,8% dichiara di aver subito violenza sessuale.
👉 il 63,7% delle donne in Europa dichiara di aver raccontato l’esperienza a una persona della cerchia amicale o familiare, il 36,3% di donne ha scelto di tacere, mentre solo il 20,5% ha dichiarato di aver contattato il servizio sanitario o i servizi sociali preposti. il fenomeno dunque è ampiamente sommerso.
👉 Le molestie sul luogo di lavoro sono sperimentate dal 30,8% delle donne nei 27 paesi Ue: 55,4% in Svezia, 53% in Finlandia, 12,2% in Bulgaria e un 11% in Lituania. In Italia la percentuale è del 14,8%.

📣 Proprio nei paesi con un indice di parità di genere più alto, la quota di donne che dichiara di aver subito violenza e molestie è più elevata: questo ci dice che consapevolezza, conoscenza del fenomeno e delle risorse utili a contrastarla sono azioni fondamentali per agire sulla violenza di genere e fare dei luoghi di lavoro contesti sicuri in cui far emergere le situazioni critiche.

Poco da festeggiare dunque, ma molto da fare, anche in azienda. Per fortuna sappiamo come.

❓Cosa significa essere adolescente oggi in un mondo che è sempre più on - Life? ❓ Come la violenza di genere può manifes...
18/02/2025

❓Cosa significa essere adolescente oggi in un mondo che è sempre più on - Life?

❓ Come la violenza di genere può manifestarsi nel mondo digitale o trovare in questo spazio nuove e peculiari modalità di espressione?

🗓️ Ne parleremo il 21 febbraio alle 17.30 in un evento organizzato da Rizzoli Education rivolto a insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado ma anche a tutti gli adulti impegnati in una relazione educativa.

Con me ci saranno importanti voci del mondo della psicologia, dell’educazione, della ricerca e dell’editoria.

🔗 In Bio il link per iscriversi con tutte le informazioni

🔗 Sul canale YouTube di sarà possibile seguire la diretta

Vi aspetto!
Grazie Rizzoli Education per avermi coinvolta.

❗️Le recenti esternazioni di uno psichiatra sui fattori di infelicità delle donne “belle” dopo i 40 anni pongono importa...
10/02/2025

❗️Le recenti esternazioni di uno psichiatra sui fattori di infelicità delle donne “belle” dopo i 40 anni pongono importanti riflessioni sull’azione degli stereotipi di genere nella relazione terapeutica.

Il report del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi sullo stato della parità di genere nella comunità psicologica fa emergere risultati piuttosto inquietanti sul tema.

📊Gli psicologi mostrano, rispetto alle donne, una media più alta nei livelli di Sessismo Benevolo nei Confronti delle Donne e degli Uomini e di Sessismo Ostile nei Confronti delle Donne.

➡️ “Ciò significa che gli uomini tenderanno maggiormente a considerare le donne sia come creature fragili (sessismo benevolo), sia come manipolatrici (sessismo ostile) e tenderanno a considerare gli altri uomini come creature bisognose delle cure femminili (sessismo benevolo).”.

➡️ Anche le psicologhe mostrano livelli di Sessismo Ostile nei Confronti degli Uomini tendenzialmente alti, al pari dei colleghi, così come alti livelli di Sessismo Ostile e Benevolo nei confronti delle donne.

Il campione esaminato non rappresenta naturalmente tutta la comunità psicologica, ma pone delle questioni importanti.

Queste visioni di genere, se da un lato, sono comprensibili perché di tipo culturale dall’altro sono filtri dannosi e fuorvianti nella relazione con le persone che incontriamo come pazienti. 

📣 E’ urgente e necessario per questo che le tematiche di genere siano introdotte nei percorsi formativi delle scuole di psicoterapia, cosa ancora poco diffusa.
Parlare di sessualità, relazioni, genitorialità, lavoro senza avere una prospettiva di genere è limitante e potenzialmente dannoso.

Grazie al CNOP per l’attenzione a queste tematiche nella nostra comunità.

🔻 Il 68% delle donne ritiene che gli stereotipi sociali influenzino negativamente la percezione delle proprie capacità. ...
21/01/2025

🔻 Il 68% delle donne ritiene che gli stereotipi sociali influenzino negativamente la percezione delle proprie capacità. (Istat, 2023)

🔻 Solo il 29% delle donne in Italia si sente libera di esprimere le proprie ambizioni senza paura di giudizi sociali. (Deloitte Global, 2023)

🟪 (Hers)² nasce proprio per affrontare queste sfide: è un laboratorio che offre alle donne uno spazio di confronto, riflessione e crescita. Un luogo dove esplorare il potere personale, il coraggio, la sorellanza e il dialogo con il maschile, per superare limiti e costruire nuove possibilità.

❇️ Un’opportunità per le aziende di trasformarsi in spazi dove il potenziale delle donne di tutte le generazioni non solo viene riconosciuto, ma possa trovare un terreno fertile per crescere ed esprimersi.

Vuoi scoprire come portare (Hers)² nella tua azienda in occasione della Giornata Internazionale della Donna?

➡️ Scrivimi per iscriverti al webinar di presentazione del 24 gennaio 2025, alle ore 12:00

📣 L’8 marzo non è una giornata in cui farsi gli auguri. È un’occasione per riflettere su cosa significa essere donna ogg...
15/01/2025

📣 L’8 marzo non è una giornata in cui farsi gli auguri.

È un’occasione per riflettere su cosa significa essere donna oggi, sul lavoro e nella società, sui limiti che la cultura impone ai generi, su ciò che serve per superarli.

Per le aziende, questo significa affrontare stereotipi, aspettative e diseguaglianze che possono condizionare le relazioni tra le persone e offrire loro un’opportunità di consapevolezza e cambiamento.

🟪 Con Giorgia Ortu La Barbera, abbiamo ideato (Hers)²: un laboratorio di empowerment e sorellanza che unisce e mette a confronto donne e uomini di diverse generazioni, con l’obiettivo di trasformare l’8 marzo in un momento di sviluppo personale e di gruppo, di ascolto e azione.

(Hers)² è un workshop che invita i generi a confrontarsi su coraggio, potere personale, sorellanza e dialogo tra maschile e femminile, tematiche fondamentali per riconoscere il proprio valore e scoprire nuove possibilità, abbattendo la barriera degli stereotipi.

🗓️ Vieni a scoprire (Hers)² al nostro webinar di presentazione il 24 gennaio 2025 alle ore 12:00! Iscriviti inviando una mail agli indirizzi che trovi nel carosello.

🤝 Perché celebrare non cambia le cose, agire insieme invece sì.

Bro ❤️
01/01/2025

Bro ❤️

Gran finale. #2024
31/12/2024

Gran finale.
#2024

📍 Che legame c’è tra dipendenza affettiva e violenza di genere? La dipendenza affettiva è una condizione psicologica car...
28/06/2024

📍 Che legame c’è tra dipendenza affettiva e violenza di genere?

La dipendenza affettiva è una condizione psicologica caratterizzata da un attaccamento eccessivo e patologico verso un'altra persona che compromette l'autonomia e il nostro benessere emotivo e relazionale.

Può essere un fattore di rischio per la violenza all’interno della coppia e per questo è importante riconoscerla e affrontarla.

Sensibilizzare e diffondere chiavi di lettura sulle nostre relazioni è un compito di noi psicologhe e psicologi e di chi svolge professioni di cura.

Spesso si parla dell’importanza di attivare dei percorsi di educazione affettiva nelle scuole, ma anche i contesti organizzativi possono svolgere questo ruolo per responsabilità e cura verso le proprie persone e per sviluppare un contesti di lavoro sano e sicuro.

Parlare di emozioni, relazioni e fragilità è possibile ovunque.

Buona lettura!

La dipendenza affettiva è un attaccamento eccessivo che compromette l'autonomia e il benessere emotivo.

🖐️ La scorsa settimana ho avuto il piacere di partecipare alla tavola rotonda organizzata da Maschile Plurale nell’ambit...
27/06/2024

🖐️ La scorsa settimana ho avuto il piacere di partecipare alla tavola rotonda organizzata da Maschile Plurale nell’ambito di due giorni di discussione sul tema della violenza di genere.
Abbiamo attivato un confronto sulle resistenze e difficoltà che incontriamo nel lavoro di contrasto alla violenza, ciascuno nei reciproci ambiti di azione.

📍 Io ho raccontato la mia esperienza rispetto al mondo del lavoro:

1. Si vuole parlare di violenza di genere, ma spesso l’idea di fondo è “facciamolo senza urtare nessuno”, soprattutto gli uomini, cosa che, naturalmente, non è l’obiettivo.
Il rischio è di neutralizzare un fenomeno che ha delle specificità e di spostare il focus. Si infantilizza inoltre il maschile, considerato non in grado di prendere le misure rispetto a quanto il tema parli di sé. Oltre al fatto che si può riflettere sulla violenza senza accuse e recriminazioni.

2. Il maschile partecipa poco, anche se sempre di più, alle iniziative verso l’equità di genere e contro la violenza. L’approccio prescrittivo non premia, occorre attivare anche negli uomini il desiderio del cambiamento dei modelli tradizionali di genere. La genitorialità è un punto di incontro, stimola la riflessione sui modelli di maschilità, così come sul valore della cura.
Attenzione però alla deriva paternalista e benevolmente sessista che può nascondersi anche su questo tema.

3. La violenza contro le donne fa paura, è più semplice considerarla qualcosa di patologico, deviante, che riguarda altri, sia nell’esserne vittima sia autore/autrice. C’è un “noi” e un “loro” nel racconto della violenza che influenza il livello di responsabilizzazione personale.
Ottime dunque tutte le iniziative che portano le persone a parlarsi e a decostruire le loro visioni stereotipate, come le Human Library.

❗ Superare queste resistenze è possibile.
È fondamentale la competenza e la preparazione di chi ha il ruolo di promuovere il cambiamento, tenendo il punto sulle cose importanti e introducendo un approccio continuativo e integrato che attivi progressivamente il desiderio delle persone di contribuire all'equità e a una più flessibile modalità di vivere il proprio genere.

🖐️ Come dice Stefano Ciccone: "Non si cambia per assunzione di responsabilità, ma per desiderio. Sta anche a noi contribuire ad accenderlo."

Grazie a chi era presente all’incontro.

21/06/2024

🔍 Sono già 18 le donne vittime di femminicidio nel 2024.

Un triste e costante dato, di fronte al quale non possiamo stare in attesa.

❓ Un’azienda può dare il suo contributo al contrasto della violenza contro le donne?

Certamente si, assumendosi la responsabilità di promuovere al proprio interno il benessere delle persone a tutto tondo, anche quando vivono difficoltà al di fuori del contesto organizzativo.

📝 Tra le varie azioni possibili vi è la sensibilizzazione rispetto al riconoscimento di alcuni comportamenti e modalità di relazione che possono configurarsi come violenza, sia da parte di chi le subisce sia da parte di chi le agisce.

È, infatti, fondamentale che le donne riconoscano i campanelli di allarme di un partner potenzialmente violento, ma non possiamo chiedere solo al femminile di sviluppare le competenze emotive per costruire relazioni sane e rispettose o per evitare situazioni violente.

💬 Continuiamo a parlare anche agli uomini, dunque, sul lavoro e non solo, supportando il riconoscimento di alcuni segnali di funzionamento individuale che con la violenza hanno a che fare.

Coglierli può facilitare la richiesta di aiuto e lo sviluppo di modalità di relazione sane e soddisfacenti. Ne gioverà anche il mondo del lavoro.

⬇️ Ecco, quindi, 7 campanelli di allarme che indicano una modalità di relazione con la partner disfunzionale e potenzialmente violenta, a cui è bene prestare attenzione.

19/06/2024

Molestie sul lavoro: sai riconoscerle?

🚫 Nella mia attività professionale mi trovo spesso a lavorare su un tema critico e ancora ampiamente sommerso: le molestie - di genere, ma non solo - sul lavoro.

Il fenomeno è complesso e, certamente, il primo passo per poterlo affrontare, come persone e organizzazioni, è quello di riconoscerlo, dando un nome preciso a comportamenti dannosi che spesso vengono definiti battute o goliardate.

Le molestie hanno una precisa definizione: sono azioni indesiderate, intenzionali o meno, che violano la dignità di una persona e contribuiscono a creare un ambiente degradante, ostile e intimidatorio.

🔍 Hanno conseguenze importanti sulle persone che le subiscono e possono assumere varie forme.

Solo parlandone e riconoscendole potremo affrontarle per promuovere ambienti di lavoro sani e rispettosi.

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Milan

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