20/12/2024
Nella manovra di bilancio 2025 ci sono senza dubbio aspetti positivi, nuovi investimenti e misure di sostegno che vanno nella giusta direzione. Tuttavia, una scelta su tutte suscita una riflessione più critica, e per quanto mi riguarda, merita un giudizio fortemente negativo.
Il Governo, infatti, per contrastare il fenomeno delle liste d'attesa, ha previsto un incremento dello 0,5% per il 2025 e dell'1% dal 2026 per l'acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati. Questa, a mio parere, è una soluzione che non affronta le vere cause del problema.
È giusto e necessario che il privato abbia un ruolo nel nostro sistema sanitario, ma utilizzarlo come soluzione per le difficoltà strutturali del sistema pubblico è un errore. Il problema delle liste d'attesa non può essere risolto solo con maggiori risorse per il privato, bensì con un ripensamento serio e strutturale del sistema pubblico, delle sue strutture, degli investimenti necessari per quanto riguarda il personale e le tecnologie.
Il rischio di questa scelta è che, anziché avviare una riforma vera e propria, si preferisca optare per misure temporanee che non affrontano i nodi cruciali del nostro sistema sanitario nazionale. Il privato può essere una risorsa, ma non può sostituire un sistema pubblico che deve tornare a essere in grado di garantire un'assistenza universale e di qualità per tutti i cittadini.