27/10/2018
Il Giornalista è diverso dal pennivendolo. Il Giornalista non scivola mai sulle facili notizie, il pennivendolo riporta anche i “sentito dire”. Per questo mi chiedo, non cari pennivendoli, se quando parlate di stupro parlate di una persona violata o se siete, culturalmente, fermi al e quindi utilizziate quel paradigma legislativo per fare (dis)informazione.
La mentalità italiana è una br**ta bestia, non si è ancora apprezzato, dal punto di vista social-evolutivo, il concetto di stupro.
Fino al 1996 lo stupro era considerato come evento di offesa della morale pubblica (si, avete letto bene 1996), solo successivamente al 1996 si inizia, timidamente, a parlare di delitto contro la persona.
Tanto è vero che il “se l’è andata a cercare” serpeggia nelle facili valutazioni dell” .
Non si riesce a comprendere che esiste una libertà sessuale nell’altra persona.
Non viene quindi compreso che il reato di stupro è un’offesa alla propria volontà di espressione di essere umano.
Ed allora la viene 2,3,4,5, n > volte.
Mi riferisco a storie sono facilmente riconoscibili, e mi chiedo: pensate davvero che raccontare i dettagli così particolareggiati, scabrosi e violenti sui media sia corretto? Esiste il confine tra diritto di cronaca e morbosità (repressa)?
Ma davvero i professionisti della non riescono a fare di meglio che solleticare fantasie malate a suon di input più o meno veritieri, di segreti istruttori violati, di notizie false che, tanto poi nel marasma generale, verranno inglobate con buona pace del lavoro di tutti i Tecnici?
La Carta di Treviso perde di valore di fronte alla Salma?
Non pensate nemmeno un secondo che determinati particolari, la Vittima, non vorrebbe che diventassero il vostro pane quotidiano?
Non vi sfiora nemmeno per un momento che forse la Vittima possa piangere e soffrire, anche vergognandosi, di un crimine così schifoso subito?
Non vi sfiora nemmeno per un momento che esiste una Famiglia superstite e che certi dettagli vorrebbe elaborarli come ritiene più corretto?
Ma se fosse vostra figlia, vostra sorella, l’amica di vostra figlia, vostra nipote, avreste la stessa carica “inchiostrifera” nel rendere dettagli di così delicata? Il concetto di sapete cos’è o vi improvvisate?
E non è vero che c’è il , c’è il , ma sapete cos’è?