07/02/2024
pochi giorni fa ci ha lasciato una persona che ha lasciato un segno in tutti coloro che lo hanno conosciuto.
Questo il mio pensiero riportato su:
"scrivere esistere"
rivista scritta con gli occhi da malati di SLA ospiti presso La Meridiana
IL GIOCO DELLA VITA
La capacità di adattarsi è la nostra evoluzione.
Claudio ci ha trasmesso la sua eredità.
Qualche giorno fa ci ha lasciato un uomo che potremmo definire un “personaggio” della nostra struttura e la sensazione personale, come ha sempre fatto in questi anni, è che anche questa volta abbia deciso lui.
Claudio è arrivato in San Pietro tanti anni fa e fin dall’inizio il rapporto con la sua “personalità” è stato particolare. Il suo desiderio era quello di non mollare, anzi era convinto di guarire e forse così è stato.
Perché la domanda è: cosa è la guarigione?
Magari non è nel corpo, magari è nell’anima, nello spirito, chi lo sa… è in ciò che vogliamo noi. Forse in quello che neanche sappiamo, forse in una nuova esistenza con il nostro corpo, in una nuova dimensione.
Un senso al tempo che trascorre, dove a volte il senso sembra non esserci.
Nei primi giorni in cui lavoravamo insieme, con i miei trattamenti energetici, vedeva dei risultati sul movimento e lo faceva notare con lo spirito di un bambino che ha voglia di fare, di non mollare.
Spesso ci guardavamo negli occhi, anche con la sua compagna di sempre Fabiola, e cercavamo di comprendere dove ci portava, dove voleva andare.
Appassionato di musica e non solo, direi appassionato di vita… se entravi nella sua stanza non vivevi i suoi ricordi ma vedevi il suo presente, con il computer sempre connesso e pronto a riprovarci a rimettersi in gioco.
Viveva tutte le emozioni, sempre pronto anche con “ScriverEsistere” a raccontare, a dire la sua.
Quante domande di fianco a personaggi come Claudio, forse eravamo più noi a porcele, lui viveva osservando il mondo muoversi intorno a lui.
Questa è vita?
Si questa è vita!
Quante volte ha preso una decisione e liberamente l’ha cambiata.
Da anni il suo corpo lanciava messaggi di debolezza, di cedimento (almeno per il “pensiero comune” di chiunque cammini su due gambe e che possa andare in giro quando e dove vuole), ma Claudio riusciva a stupirci tutti e a trovare energie impensabili.
Quando a volte è stato male, molto male, ci guardavamo in reparto e dicevamo che questa situazione era seria e chissà, ma dopo poco ritrovavi gli occhi di Claudio che ti guardavano come se nulla fosse, come dire: “cosa c’è? Perché avete quello sguardo? Sono qui, dove è il mio pc?”.
La sua energia la conoscevo bene, questo è il mio “fare”; quante volte l’ho sentita muoversi, sparire e ritornare.
Quante volte gli ho chiesto: “vuoi che venga da te adesso?”
E la risposta era: “si, così mi rilasso”
GRAZIE.
Oramai aveva raggiunto una nuova consapevolezza, forse un nuovo modo di vivere.
Un’altalena su più piani vitali, un ottovolante che avrebbe fatto impazzire sulla carta la maggior parte di noi, ma per lui questa è vita, questa è la sua vita… la sua vitalità.
Attaccato alla vita?
Di certo
Capace di giocare con la morte?
Può essere
Capace di dialogare con Dio chiedendo e ottenendo tempo?
Forse
Claudio di certo aveva raggiunto una condizione particolare: il suo “stare” mi ha insegnato a non mollare e a saper trovare delle capacità che si possono comprendere solo in alcuni istanti dell’esistenza stessa, ma che poi restano dentro di noi come una lezione imparata.
Evoluzione.
Nelle vacanze di Natale di quest’anno si è innescata una situazione che ci ha fatto pensare al peggio fin da subito, ma dopo pochi giorni di nuovo eccolo li: Claudio che si riprende, che ci guarda.
Ma il suo vederci era diverso dal solito, più affaticato, non sempre lucido.
Non facile per tutti, soprattutto per i suoi cari, gestire questi “andare e tornare”, ma di nuovo Claudio era qui con noi, ma debilitato, stanco… Abbiamo osservato tutti se fosse riuscito a ritrovare di nuovo la sua strada, i suoi sassolini lasciati come nella favola per ritrovare la via di casa… ma chissà quale verso avevano a questo giro, quale era la direzione?
Una capacità che dovremmo studiare, comprendere meglio, dedicargli del tempo perché potrebbe essere di aiuto a tutti noi nei momenti no.
Ma questa volta Claudio “ha deciso” che era arrivato il momento, doveva ancora sistemare un paio di cose, forse dare del tempo ad altri di abituarsi, di comprendere e così ci ha regalato qualche giorno.
Ciao Claudio, grazie!
Riccardo.