Dott.sa Maria Francesca De Giacomo - psicologa

Dott.sa Maria Francesca De Giacomo - psicologa Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Dott.sa Maria Francesca De Giacomo - psicologa, Psicologo, Potenza.

Psicologa iscritta all'Ordine Degli Psicologi della Campania (n°8447)
Psicoterapeuta sistemico-relazionale in formazione
Supporto psicologico
Valutazione e stimolazione cognitiva per persone con demenze.

31/08/2024

Santorini - Ciao, mi chiamo Santorini e sono una meta turistica.
Maldive – Ciao.
Tokyo – Ciao.
Parigi – Ciao.
Ibiza – CIAO.
Maiorca – Ciao.
- Come ti senti oggi, Santorini?
Santorini – Come sempre. Stanca.
- Stanca per cosa?
Santorini – E me lo chiedi pure? Tre virgola quattro milioni di turisti.
- Ti va di condividere un po’ con gli altri?
Santorini – Ma è sempre la solita storia, loro lo sanno. Ogni estate arrivano in massa e si aspettano…
- Si aspettano?
Maldive – La versione migliore di noi.
Santorini – Esatto.
- Potete spiegarvi meglio.
Maiorca – Ieri da me ha piovuto. Non avete idea gli insulti. Ma che ci posso fare io? Non la controllo mica la pioggia.
Tokyo – Io ho tutti i ciliegi con l’alopecia.
- Prego?
Tokyo – Per forza! Li vogliono in fiore tutto l’anno. E così poi mi si ammalano.
Groenlandia – Questo è niente. Da me si aspettano l’aurora boreale tutte le volte che vengono.
- Non c’è ogni volta?
Groenlandia – Ma secondo te la faccio io con le tempere? C’hai l’urgenza di emozionarti e allora guardati una pozzanghera di benzina!
Thailandia – Brava. Stessa cosa coi monsoni. Tutti arrabbiati per i monsoni. Ma che posso fare? Fanno parte di me.
Petra – E se per un giorno io non lo volessi essere patrimonio dell’umanità?! Se volessi stare in ciabatte e braghe del pigiama?
Ibiza – SU QUELLE MANI!
- Ibiza, stai urlando.
Ibiza – CHE HA DETTO ORLANDO?
- Mi par di capire che si tratta di un problema comune a tutte voi.
Maiorca – Certo. Dobbiamo sempre essere perfette.
Groenlandia – Ve**re bene in foto.
Maldive - Avere sempre la luce giusta.
Tokyo - Sorridere.
Ibiza - NON AVERE MAI UNA GIORNATA GRIGIA!
Santorini – Essere sempre accoglienti.
Cinque Terre – Ahahah.
Santorini – Cosa?
Cinque Terre – No, mi ha fatto molto ridere “accoglienti”. Scusate, continuate pure.
Parigi – Pensi che io non posso permettermi neanche un museo chiuso.
- Altrimenti?
Parigi – Altrimenti? Legga qua, legga le recensioni. Legga cosa scrivono.
Ibiza – “MI ASPETTAVO MEGLIO!”.
Maiorca – “Noiosa”.
Parigi – “Fredda”.
Groenlandia – “Deludente”.
Londra – “Ha piovuto sempre”.
- C’è Venezia che vuole dire qualcosa.
Venezia – Nessuno mi considera più casa. Io sono un museo, un parco dei divertimenti. E guai che ci sia un’impalcatura. S’incazzano. Ma dico io, vecio sto qua da milleseicento anni, c’avrò pure il diritto di cadere a pezzi, o no?
Santorini – Nessuno ha idea dello stress…
Groenlandia – Dell’ansia…
Maiorca – La paura, gli attacchi di panico, la sensazione di non essere mai abbastanza.
- Per chi?
Maiorca – Eh?
- Hai detto “non essere mai abbastanza”. Per chi?
Maiorca – Per gli altri.
- D’accordo, ma chi sono questi altri?
Santorini – Be’, gli altri. La gente a cui piacciamo, che ci ama, che ci viene a vedere, a visitare.
- Temete che, se non siete sempre al massimo, non vi ameranno più? Non torneranno più?
Maldive – Esatto, e noi diventeremmo solo…
- Solo?
Maldive – Be’, Casalborgone.
Santorini – Guzzano.
Parigi – Barzana.
- E, secondo voi, Casalborgone o Barzana non sono felici con loro stessi?
Parigi – Non vedo come.
- Ho un’altra domanda. Queste persone, la cui approvazione è così fondamentale per voi, come vi lasciano?
Parigi – In che senso?
- Vi lasciano migliori o peggiori? Vi sentite amate o usate?
Santorini – Be’…
- Verrebbero a trovarvi anche con la pioggia?
Mykonos – Nessuno in inverno si preoccupa di sapere come sto.
Groenlandia – Tu hai l’inverno?
Mykonos – Lo vede?
- Voi vi concepite in funzione degli altri. E non c’è niente di male, lo fanno tutti. Il problema è che, a forza di farlo, adesso vi concepite solo in funzione degli altri. Proviamo una cosa, Venezia cerca di pensare a quello che vorresti tu, non gli altri, chi ti vive, chi ti visita e chi ti sfrutta, ma solo tu. Se potessi scegliere cosa vorresti essere?
Venezia – Abitata.
- Ibiza?
Ibiza – SILENZIOSA!
- Parigi?
Parigi – Sciatta.
- Tokyo?
Tokyo – Scortese.
- Maldive?
Maldive – Triste.
- E sono tutte cose che siete o che potete essere, solo che le nascondete per paura di deludere qualcuno che vi dà valore solo se corrispondete all’idea che si è fatto di voi. Alcune persone vi hanno appiccicato delle aspettative e queste aspettative non vi fanno bene perché non sono le vostre. Sono le loro. Sono loro che vi vogliono solari, accoglienti, disponibili. Che vi guardano senza volervi vedere davvero. Sono loro che hanno un’immagine di Venezia, di Santorini, di Parigi e voi che vi affannate a soddisfarla. Voi valete, non indipendentemente dagli altri, questo è impossibile. Ma dovete capire che valete per ciò che siete, non per quello che potreste essere.
Santorini – Io mi sveglio ogni mattina terrorizzata all’idea che tutti smettano di arrivare.
- Forse succederà, forse sarai piovosa e inospitale per un mese o per un anno, e nessuno verrà più. Essere sé stessi ha un prezzo. Forse ti sentirai sola, dimenticata, insignificante. Forse ti sentirai persino Casalborgone. Ma poi qualcuno verrà, magari non qualcuno che ti saresti aspettata, ma qualcuno verrà. Nonostante sia inverno, abbiate i musei chiusi, le ristrutturazioni in corso e nessuna aurora boreale da mostrare. Nonostante la pioggia.
Santorini - …
Maldive – E se non dovesse ve**re comunque nessuno?
Santorini – Esatto, se non viene più nessuno?
- Sapete perché Casalborgone sta bene?
Santorini – Perché?
- Perché sa esattamente chi è. E non gli fa paura.

Il testo è di Nicolò Targhetta e la grafica di Amandine Delclos.
Non è successo niente

Spesso si perseguono degli obiettivi perché la società, la famiglia o il proprio sé passato pensava fossero quelli 'gius...
27/01/2024

Spesso si perseguono degli obiettivi perché la società, la famiglia o il proprio sé passato pensava fossero quelli 'giusti', non prendendo in considerazione che bisogni e desideri sono soggettivi e possono mutare nel tempo. Per questo è utile domandarsi ogni tanto 'è questo ciò che desidero oggi per me?'

29/05/2023
13/05/2023

𝑪'𝒆̀ 𝒖𝒏'𝒆𝒑𝒊𝒅𝒆𝒎𝒊𝒂 𝒅𝒊 𝒔𝒐𝒍𝒊𝒕𝒖𝒅𝒊𝒏𝒆, 𝒄𝒊 𝒅𝒐𝒃𝒃𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒑𝒓𝒆𝒐𝒄𝒄𝒖𝒑𝒂𝒓𝒆?

𝒅𝒊 𝑫𝒂𝒗𝒊𝒅 𝑳𝒂𝒛𝒛𝒂𝒓𝒊

Ha fatto notizia la decisione del capo della sanità pubblica degli Stati Uniti Vivek Murthy di lanciare un allarme sui gravi rischi per la salute della solitudine, parlando di "epidemia di solitudine ed isolamento". Il tema non è nuovo ed è stato oggetto di numerosi studi ed iniziative anche da parte di governi come il Regno Unito ed il Giappone che hanno istituito dei ministeri per occuparsi del tema.

La cosa può sembrare vaga ed estemporanea ed ha bisogno di precisazioni. Dal punto di vista evolutivo della specie umana l'isolamento sociale è vissuto, dalla mente e dal corpo, come un potenziale pericolo, perché essere soli voleva dire essere più esposti e meno protetti di fronte ad eventuali minacce. La solitudine è invece un vissuto soggettivo, una condizione psicologica (posso sentirmi solo anche in mezzo alla gente), ma genera nel nostro corpo conseguenze analoghe. Questo perché psiche e corpo sono profondamente legati ed interdipendenti e perché il corpo vive come reali i vissuti psichici (pensate di avere in bocca una fetta aspra di limone per alcuni istanti e vedete cosa accade).

𝐒𝐭𝐫𝐞𝐬𝐬 𝐞 𝐦𝐚𝐥𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞

Quindi isolamento sociale e vissuto di solitudine generano stress e, quando questo si protrae nel tempo, ci sono le conseguenze ampiamente documentate dalla scienza: dal malessere psicofisico, ai disturbi funzionali sino alle malattie in senso stretto.

Ecco quindi che gli studi ci consegnano un panorama in cui il vissuto di solitudine così come lo stress psicologico è un fattore di rischio di primaria importanza per la salute, persino più del colesterolo. Basti pensare che aumenta le alterazioni metaboliche come il diabete, le patologie cardiovascolare del 90% e di morte del 30%. Il vissuto di solitudine porta ad ansia e depressione, raddoppia i livelli di markers infiammatori nell'organismo così come altera la reattività immunitaria agli stressor sociali, altera le strutture cerebrali e aumenta le possibilità di demenza. (Es. Cole e al. 2015, Lam e al. 2021, Pourriyahi e al. 2021, Bermick & Schaller 2022).

Si tratta della ennesima conferma che lo stress generato dal malessere e disagio psicologico è uno dei principali, se non il principale, fattore di rischio per la salute nei Paesi più sviluppati economicamente.

𝐈𝐥 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞

Il costo umano, sociale ed economico che genera il malessere della psiche sta incidendo sempre di più sulle società, al punto che lo stesso World Economic Forum ha lanciato l'allarme, e l'aumento delle malattie mentali e fisiche che determina rischia di rendere insostenibili i sistemi sanitari pubblici.
La medicina da ormai molti anni ha convinto le istituzioni e agenzie sociali a promuovere azioni - si pensi al controllo degli inquinanti, all'attività fisica, agli screening fisici, all'alimentazione - per ridurre alcuni fattori di rischio e agire così "a monte" dei processi che generano malattie. La psicologia si sta spendendo per fare qualcosa di analogo, con evidenze scientifiche ed epidemiologiche che arrivano più tardi ma che sono molto forti e convincenti.

𝐋𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞𝐠𝐢𝐞

Esistono strategie possibili ed efficaci da mettere in campo ed è ora di prenderle in seria considerazione. Anche qui forse è ora di aggiornare visioni ormai obsolete e iper-semplificate che rischiano di farci pagare un prezzo molto caro. Dovrebbe far riflettere una dato che la scienza ha scoperto: i centri del dolore fisico e psichico (come il vissuto di solitudine) nel nostro cervello sono praticamente gli stessi, a confermare come per il corpo siano equivalenti e come la nostra salute non distingue tra "ferite del corpo" e "ferite dell'anima".

la Repubblica

07/05/2023

Come misurare il successo «oltre le apparenze»

https://youtu.be/PnDgZuGIhHs
04/03/2023

https://youtu.be/PnDgZuGIhHs

To celebrate Pride Month, we’ve created limited edition Love Has No Labels Pride apparel so you can wear your pride on your sleeve. Check out our Teespring s...

Le piante sono un po' come le persone: se trascurate e senza nuova linfa tendono ad appassire, ma basta un minimo di cur...
25/12/2022

Le piante sono un po' come le persone: se trascurate e senza nuova linfa tendono ad appassire, ma basta un minimo di cura, un po' di terra nuova e col tempo possono rifiorire 🌷 vi auguro di trovare sulla vostra strada persone che possano aiutarvi a rifiorire sempre e di essere voi stessi giardinieri amorevoli lungo le strade altrui! Buon Natale 🎅🎄

04/12/2022

"Un fallimento non è sempre uno sbaglio; potrebbe semplicemente essere il meglio che uno possa fare in certe circostanze.
Il vero sbaglio è smettere di provare."
Burrhus Frederic Skinner

Gentilezza verso gli altri ma anche verso se stessi!
13/11/2022

Gentilezza verso gli altri ma anche verso se stessi!

Sempre più studi dimostrano i benefici psicologici del compiere atti di gentilezza. Essere altruisti infatti riduce ansia, sintomi depressivi e aumenta la felicità.
Ottimi motivi per essere gentili non solo oggi ma ogni giorno.

30/07/2022

Questa foto è incredibilmente forte.
Mostra il nuotatore paralimpico Antonios Tsapatakis in piedi davanti alla sua sedia a rotelle sott'acqua. Divento’ nuotatore paraolimpico dopo che un incidente ha interrotto bruscamente la sua carriera nelle forze dell'ordine, ma con pura tenacia è tornato alle forze dell'ordine dopo aver gareggiato con successo negli sport olimpici.
L'immagine è una bella rappresentazione di come l'ambiente in cui ci troviamo a volte influisce su ciò che possiamo fare e di cui siamo capaci. Ecco perché la "cultura" e quello che ci circonda è così importante

Le parole di un adulto significativo possono ferire, scoraggiare, dispiacere. Se quelle parole poi vengono interiorizzat...
22/07/2022

Le parole di un adulto significativo possono ferire, scoraggiare, dispiacere. Se quelle parole poi vengono interiorizzate e diventano la vocina interiore che scoraggerà un domani, diventano ancora più pesanti.
Per questo è importante pesare le parole, ma anche capire che quella vocina scoraggiante non ha sempre ragione.
Dopotutto cosa significa essere bravi? è così importante?
Se coltivassimo ognuno le proprie passioni, senza badare troppo alla prestazione, saremmo mediocri o felici?

Tutti, consapevolmente o meno, siamo soggetti a dei bias cognitivi che ci portano a vedere la realtà in un certo modo. I...
06/07/2022

Tutti, consapevolmente o meno, siamo soggetti a dei bias cognitivi che ci portano a vedere la realtà in un certo modo. I bias sono procedimenti mentali intuitivi che strutturano la nostra percezione della realtà che permettono giungere rapidamente a delle conclusioni e agire. Possiamo eliminarli? No, ma possiamo contenerli! Come?
'Accettare la nostra parzialità, accettare l’idea che non vediamo le cose come sono ma per come siamo, che tendiamo a creare una nostra realtà soggettiva non necessariamente corrispondente all’evidenza data è il primo e più importante passo da compiere per poterci liberare, almeno parzialmente, dal dominio delle distorsioni cognitive.'
Per saperne di più ▶️ https://www.stateofmind.it/.../bias-cognitivi-mente-realta/

Secondo una recente ricerca condotta dall’Università di Stanford, l’87% delle persone ritiene di avere una visione della realtà superiore alla media e il 63% giudica se stesso oggettivo e privo di pregiudizi.
La causa di questa convinzione diffusa può essere rintracciata nei bias e, in particolare, nel bias del punto cieco, un termine introdotto dalla psicologa Emily Pronin dell’Università di Princeton, che si riferisce alla difficoltà di rilevare i nostri stessi pregiudizi.
Accettare la nostra parzialità, accettare l’idea che non vediamo le cose come sono ma per come siamo, che tendiamo a creare una nostra realtà soggettiva non necessariamente corrispondente all’evidenza data è il primo e più importante passo da compiere per poterci liberare, almeno parzialmente, dal dominio delle distorsioni cognitive.

Per saperne di più ▶️ https://www.stateofmind.it/2022/06/bias-cognitivi-mente-realta/

Quante volte ci si sente inadeguati guardando agli altri che ci sembrano più: più belli, più simpatici, più istruiti, pi...
01/06/2022

Quante volte ci si sente inadeguati guardando agli altri che ci sembrano più: più belli, più simpatici, più istruiti, più di successo, più ricchi, più coraggiosi, più intraprendenti e così via. In un lungo elenco di caratteristiche considerate desiderabili e nelle quali, paragonati con questi altri ci si sente inferiori.
Difficilmente si guarda a chi sembra meno.
E se non ci si concentrasse più su questi paragoni? Se se iniziasse a guardare a sé, alle proprie doti e capacità, ai propri successi e fallimenti, ai propri pregi e difetti?
Poter esplorare cosa è racchiuso nel proprio bocciolo, alimentarlo, così che quando fiorirà sarà il più raro e il più bello di tutti.🌻🌸🌺🪷🌷🌼

Oggi è la "Giornata della lentezza". Come mai c'è bisogno di una giornata per celebrare la lentezza? In un mondo che inv...
02/05/2022

Oggi è la "Giornata della lentezza".
Come mai c'è bisogno di una giornata per celebrare la lentezza?
In un mondo che invita a correre sempre, a fare presto, pieno di scadenze e ritmi sono sempre più frenetici, è importante fermarsi ogni tanto. Rallentare.
A volte si è troppo concentrati sulla meta, ci si proietta nel futuro e non si gode del presente. Fermati e osservarti nel qui ed ora. Stai.
O almeno rallenta. Quando cammini per strada prova ad andare piano e guardati intorno, scoprirai tanti particolari mai visti per le strade che percorri quotidianamente.
Impara, quando puoi, a darti il tempo necessario per fare le cose. Ad assaporare il momento, godere la lettura di un libro, la visione di un film o della tua serie preferita, lo sport che stai praticando, la musica che stai ascoltando o il silenzio, gusta un pasto o una chiacchierata con una persona cara.
Rallenta e respira.

Nel corso della vita si può soffrire e fare fatica per tanti motivi, non è facile chiedere aiuto, ma significa rimetters...
20/04/2022

Nel corso della vita si può soffrire e fare fatica per tanti motivi, non è facile chiedere aiuto, ma significa rimettersi al centro e dedicarsi alla cura di sé. Prendersi cura di sé è il presupposto per tutto il resto: essere un lavoratore, studente, amico, coniuge, compagno, genitore può essere estremamente faticoso altrimenti.
Per questo il messaggio di Sangiovanni è importante: la terapia è una possibilità di prendersi cura della propria salute mentale.
"ho dovuto chiedere aiuto e cercare qualcuno che mi tendesse una mano. Sono andato in terapia. Ho pagato qualcuno per ascoltarmi. Non una madre, un padre o una fidanzata, ma qualcuno a cui puoi dire tutto senza il rischio di ferirlo. E non ti giudica, e sta lì per aiutarti a stare bene. Raccontarsi non è facile, può essere doloroso. Ma la terapia è come la palestra, devi farla spesso e sentire la fatica, il sudore, i muscoli indolenziti. Sono sceso sul mio fondo e ho accettato la sofferenza che mi ci ha portato."
https://youtu.be/VAg9-yVFv2I

Guarda il video completo:https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/leiene/io-e-la-terapia-chiedere-aiuto-e-una-forza_F311678901010C03?wtk=youtubenp.autoprom...

"Molti sono i fattori che possono minacciare lo stato di benessere dell'individuo, di una coppia, di una famiglia, [...]...
08/04/2022

"Molti sono i fattori che possono minacciare lo stato di benessere dell'individuo, di una coppia, di una famiglia, [...] chi chiede un consulto con uno psicologo soffre dello sfinimento di strategie che hanno smesso di funzionare e con il nostro aiuto può sperimentare modi che stanchino meno e portino ad un maggiore benessere."

A volte si sente dire "Io non credo nella psicologia", come si trattasse di una sorta di arte divinatoria, qualcosa di magico, di mistico.
La psicologia invece è tutt'altro che una questione di fede, anzi non è proprio nulla di astratto.
Essa ha a che fare con la piena concretezza della vita; aiutare un individuo a sviluppare, sfruttare al meglio le proprie risorse personali e relazionali è il più concreto dei lavori che punta al più concreto dei risultati: la salute e il benessere, essere soddisfatti e vivere appieno la propria esistenza.
Molti sono i fattori che possono minacciare lo stato di benessere dell'individuo, di una coppia, di una famiglia, e causare periodi di disagio e malessere più o meno lunghi, più o meno profondi.
Si tratta di eventi consuenti (un nuovo lavoro, l'educazione dei figli, la nascita di un fratellino) o inattesi (un lutto, una malattia, una separazione), ciascuno di essi ci mette alla prova e non sempre si riesce a superarli da soli.
Chi bussa alla porta del nostro studio molto raramente è un matto...chi chiede un consulto con uno psicologo soffre dello sfinimento di strategie che hanno smesso di funzionare e con il nostro aiuto può sperimentare modi che stanchino meno e portino ad un maggiore benessere.
E' questo che rende differente lo psicologo dall'amico.
Non si tratta solo di una garanzia di accoglienza e privacy, di fondamentalmente differente c'è che noi, come psicologhe, siamo in possesso di strumenti che permettono di cercare e sperimentare INSIEME all'altro il miglior adattamento possibile.
A chi ci chiede come facciamo a sopportare questo lavoro, a tollerare il continuo racconto "delle disgrazie delle persone", rispondiamo che questo lavoro è un costante laboratorio dove si costruiscono speranze e possibilità e ogni giorno, insieme a tutte le persone che incontriamo, facciamo la meravigliosa esperienza che non esistono problemi insuperabili, ma solo problemi per i quali non si è ancora trovato l'adattamento migliore.

Gli stereotipi non hanno una natura buona o cattiva, sono modi di categorizzare la realtà, semplificarla per comprenderl...
24/03/2022

Gli stereotipi non hanno una natura buona o cattiva, sono modi di categorizzare la realtà, semplificarla per comprenderla e orientare il comportamento. Sono in qualche modo semplificazioni necessarie per elaborare l'enorme mole di informazioni che ci arrivano in ogni momento, spesso utili nelle situazioni che richiedono una rapida decisione, tuttavia possono generare conseguenze negative. Pensiamo ad un bambino piccolo: inizialmente indicherà qualunque animale che cammina a 4 zampe come 'cane', qualunque mezzo di trasporto come 'treno', solo successivamente imparerà a distinguere i vari animali e mezzi di trasporto, ampliando le sue categorie. Dunque é questo che possiamo fare: comprendere che non è la realtà che si deve adattare alle nostre conoscenze, siamo noi a dover aggiungere sempre nuove categorie per comprendere sfumature di significato nuove, per accogliere una ricchezza che altrimenti ci sfuggirebbe.

Gli stereotipi sono dei modelli di organizzazione delle informazioni sul mondo appresi attraverso la crescita. Lo stereotipo di genere è uno dei modelli di organizzazione più semplici da comprendere perché l’apparente appartenenza al genere maschile o femminile è una delle prime informazioni che si registrano anche solo incrociando una persona per strada. Questa ‘categorizzazione’ tuttavia è molto disfunzionale perché noi non sottoponiamo la nostra prima impressione a una verifica, ma cerchiamo di forzare quello che abbiamo visto a stare dentro la nostra ipotesi, notando tutti gli elementi che la confermano e ignorando quelli che invece la disconfermano.
Per approfondire ▶️ https://www.dire.it/21-03-2022/716930-psicologa-prima-arma-contro-gli-stereotipi-e-sapere-che-sono-automatismi/

La personalità è il caratteristico stile che marca il modo di sentire, pensare e agire di un individuo. Non è un concett...
21/03/2022

La personalità è il caratteristico stile che marca il modo di sentire, pensare e agire di un individuo. Non è un concetto facile da individuare e comprendere perché, anche se è relativamente stabile, presenta numerose sfaccettature.
Come vi descrivereste? Siete persone allegre, serie, fiduciose, irritabili, empatiche..? Se ci pensate bene ci sarà stata almeno un'occasione in cui quell'aggettivo che generalmente vi attribuite non era valido. Perché ci adattiamo in funzione del contesto, dell'umore, degli eventi che ci accadono, eppure quegli aggettivi non diventano per questo meno descrittivi.
Possiamo però sviluppare parti di noi che desideriamo ci appartengano, coltivare la nostra parte scherzosa, avventurosa, intellettuale che fino ad oggi non abbiamo mai alimentato, senza per questo negare quelle parti che pure sentiamo ci appartengono già.

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