Dr. Giuliano Manna - Dirigente Psicologo Psicoterapeuta

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Dr. Giuliano Manna - Dirigente Psicologo Psicoterapeuta Psicologo clinico specialisa in psicoterapia psicoanalitica
e dist. e psicopatologie dello sviluppo

𝘼𝙣𝙙𝙧𝙚́ 𝙂𝙧𝙚𝙚𝙣𝙇𝙖 𝙢𝙖𝙙𝙧𝙚 𝙢𝙤𝙧𝙩𝙖 - 𝙋𝙨𝙞𝙘𝙤𝙨𝙞 𝙗𝙞𝙖𝙣𝙘𝙖 Il complesso della madre morta è una rivelazione del transfert. Quando il so...
01/05/2025

𝘼𝙣𝙙𝙧𝙚́ 𝙂𝙧𝙚𝙚𝙣
𝙇𝙖 𝙢𝙖𝙙𝙧𝙚 𝙢𝙤𝙧𝙩𝙖 - 𝙋𝙨𝙞𝙘𝙤𝙨𝙞 𝙗𝙞𝙖𝙣𝙘𝙖

Il complesso della madre morta è una rivelazione del transfert. Quando il soggetto si presenta per la prima volta dall'analista, i sintomi di cui si lamenta non sono essenzialmente di tipo depressivo. Il più delle volte riflette lo scacco di una vita affettiva, sia per quello che riguarda l'amore, sia per quello che riguarda la professione: questi sintomi sottintendono conflitti più o meno intensi con gli oggetti. Non è infrequente che il paziente racconti spontaneamente una storia personale di cui l'analista pensa dentro di sé che là, in quel tal momento, avrebbe potuto comparire una depressione infantile, che il soggetto non menziona. Questa depressione, che, raramente, è talvolta tradotta in forma clinica, esploderà manifestamente solo nel transfert.

[...]
Il tratto essenziale di questa depressione è che essia si determina in presenza dell'oggetto, lui stesso assorbito in un lutto. La madre, per una ragione o per l'altra, si è depressa.

[...]
Bloccati nella loro capacità d'amare, i soggetti che sono sotto il dominio di una madre morta possono aspirare soltanto all'autarchia. La vita di coppia gli è preclusa: la solitudine, che era una condizione angosciante, da evitare, cambia di segno, da negativa diviene positiva. Il soggetto si chiude in un nido. Diventa la sua propria madre, ma rimane prigioniero della sua economia di sopravvivenza.

[...]
Questo nucleo freddo brucia e anestetizza come il ghiaccio, ma l'amore resta indisponibile, perché è avvertito come freddo ...

[...]
Il paziente passa la sua vita a nutrite il suo morto, come se fosse l'unico ad averne l'incarico, unico a possedere le chiavi della cripta, egli adempie in segreto la sua funzione di genitore adottivo: trattiene la madre morta, prigioniera, ed essa rimane il suo bene esclusivo. La madre è diventata il bambino del bambino. Spetta a lui riparare la ferita narcisistica.

A.Green (1980 - La madre morta, in "Narcisismo di vita narcisismo di morte")

"La madre morta è dunque, contrariamente a quanto si potrebbe credere, una madre che rimane in vita, ma che è, per così dire, psichicamente morta agli occhi del bambino piccolo di cui si prende cura”

(A.Green, 1983)

"... È facile mostrare che l'ideale dell'io risponde a tutti i requisiti che gli uomini si aspettano di trovare nell'ess...
24/12/2024

"... È facile mostrare che l'ideale dell'io risponde a tutti i requisiti che gli uomini si aspettano di trovare nell'essere superiore. Nella sua qualità di formazione sostitutiva della nostalgia del padre, l'ideale dell'Io contiene il germe dal quale si sono sviluppate tutte le religioni".

L'Io e l'Es (Freud, 1922)

10/08/2024

Il sintomo in psicoanalisi.

"Il sintomo è una formazione di compromesso nata da un conflitto che ha suscitato una difesa non riuscita. Derivando da fantasie sessuali, i sintomi sono, come i sogni, derivati deformati di realizzazioni di desideri; riproducendo dolorosamente processi molto precoci, il loro senso è sempre inconscio. Risultando da una rimozione, la loro formazione è apparentata con un ritorno del rimosso; sono pertanto il sostituto di un soddisfacimento sessuale che è mancato, o una difesa in reazione a esso; autoerotici, prescindono dall'oggetto e si distolgono dalla realtà. Le condizioni della loro comparsa dipendono dalla quantità di investimento dei termini del conflitto che li suscita; formati per evitare la situazione di pericolo segnalata dall'angoscia, sono sempre posteriori a quest'ultima. Il simbolo si comporta come un corpo estraneo impiantato nell'Io, che può trovare un certo interesse, pagato a caro prezzo, alla loro formazione, suscitando così forti resistenze alla loro analisi."

Estratto della voce "Sintomo" dal Diz. di Psicoanalisi di Claude Le Guen, 2008.

La dipendenza passionale...Essa implica un'incapacità al cambiamento di oggetto. Ciò che caratterizza la dipendenze pass...
23/07/2024

La dipendenza passionale...

Essa implica un'incapacità al cambiamento di oggetto. Ciò che caratterizza la dipendenze passionali, le une in rapporto alle altre, é il tipo di mezzi usati per assicurare un contatto il più stretto possibile con l'oggetto della loro "passione". I bambini affetti da fobia scolastica grave hanno una forma di dipendenza passionale alla loro madre tanto da non poterla lasciare per andare a scuola. Tutti i mezzi sono per loro buoni. Per restare a casa e per sfuggire a una situazione che per loro è traumatica. La perdita del contatto diretto con la madre fa scattare una disorganizzazione psichica, una depersonalizzazione. L'investimento tangibile, diretto, della persona della loro madre è necessario per scongiurare l'apparizione di questa tristezza psichica. Gli stati di dipendenza passionale amorosa si traducono più o meno allo stesso modo al punto di spossare così l'oggetto scelto di domande e di richieste sempre più impossibi da soddisfare. Si capisce bene che tali stati rendono insopportabile la relazione con una persona reale dotata di libero arbitrio e della capacità di abbandonare il soggetto. Le possibili alternative utilizzabili contro questo rischio consistono nell'investire un gruppo di persone i cui membri sono intercambiabili senza scegliervi una persona particolare, sia nel sostituire alle persone degli elementi su cui è possibile avere un dominio: passione per gli oggetti, come nel collezionismo, amore per un animale, ma soprattutto investimento in attività o in prodotti capaci di procurare sensazioni sostitutive delle soddisfazioni che una persona può permettere di costruire in rapporto con lei. Il movimento da dipendenza, la bulimia, la fame trattenuta dalla restrizione alimentare, l'uso di sostanze tossiche, di ogni tipo, ma anche la dipendenza da musica techno, ai suoi decibel più che al contenuto, sono essenzialmente produttori di sensazioni, ma non fanno vivere delle rappresentazioni, anche se può essere trovato un legame con delle rappresentazioni, sempre che l'analista sia interessato a trovarlo: l'ambito é quello della sensazione e non quello della coppia affetto-rappresentazione... Gli elementi scelti dalla dipendenza sono caratterizzati da un debole valore simbolico e da un forte valore "sensazionale".

Paul Denis, 2010, Rive e derive del Contro-transfert.

Immagine: Mark Rothko, No 14

“Ognuno di noi è portatore di un mandato transgenerazionale: possiamo affermare che il nostro albero della vita immerge ...
25/11/2023

“Ognuno di noi è portatore di un mandato transgenerazionale: possiamo affermare che il nostro albero della vita immerge le sue radici nella terra innaffiata dal sangue colato dalle ferite provocate dai conflitti infantili dei nostri genitori.
Tuttavia queste radici possono lasciare sviluppare l’albero della vita se non sono nascoste nella profondità della terra e inaccessibili” (Lebovici, 1955)

Questa frase di Lebovici introduce il mio intervento dal titolo "La transgenerazionalità nel disturbo da uso di sostanze" alla formazione ULSS6 "Famiglie in bilico: tra scelte di salute e uso di sostanze" tenutosi nei giorni 10 e 20 novembre 2023 presso il presidio ospedaliero di Camposampiero.

La letteratura psicoanalitica sulla trasmissione di contenuti psichici da una generazione all’altra è molto vasta e complessa e distingue diverse forme di comunicazione e trasmissione inconscia, attuando una separazione tra processi sani e patologici, tra processi di trasmissione intersoggetiva (dove sussiste l’esperienza della separatezza tra soggetto e oggetto) e transpsichica.

11/11/2023

“Diventare madre. All’ombra della memoria non cosciente”
di Monique Bydlowski

Recensione a cura di Elisabetta Marchiori

https://www.spiweb.it/la-ricerca/libri-psicoanalisi/diventare-madre-di-m-bydlowski-recensione-di-e-marchiori/

"Questo libro, in cui Monique Bydlowski ripercorre e attualizza il suo lavoro clinico, teorico e di ricerca nell’ambito della gravidanza e della maternità, consiste in poco più di duecento pagine densissime e coinvolgenti. Si leggono d’un fiato, non solo perché intrise di conoscenza e di esperienza, ma anche perché fanno cogliere la passione, la cultura, la saggezza, il profondo senso di umanità, nonché la “non comune capacità di sintesi” dell’autrice, come giustamente sottolinea Lenio Rizzo nell’introduzione all’edizione italiana"

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31/10/2023
Università degli studi di Padova, via Venezia 16, Aula T222-23 settembre 2023
17/09/2023

Università degli studi di Padova, via Venezia 16, Aula T2
22-23 settembre 2023

"Non senza ragione  il lattante attaccato al petto della madre è diventato il modello di ogni rapporto amoroso. Il rinve...
24/08/2023

"Non senza ragione il lattante attaccato al petto della madre è diventato il modello di ogni rapporto amoroso. Il rinvenimento dell'oggetto è propriamente una riscoperta.".

da Tre saggi sulla teoria sessuale, Freud (1905), in Opere vol. IV.

In foto: particolare di Madonna col bambino, Michelangelo Buonarroti

Adolescenti, poliabuso, "nuovi" disturbi da uso di sostanze ....Come scrive Brambilla C. (2006), negli ultimi anni "abbi...
09/07/2023

Adolescenti, poliabuso, "nuovi" disturbi da uso di sostanze ....

Come scrive Brambilla C. (2006), negli ultimi anni "abbiamo assistito nel mondo delle dipendenze patologiche a un cambiamento repentino [...].
Ai tossicodipendenti, nell'asserzione classica del termine, si sono affiancati giovanissimi poli-assuntori [...]
Amano miscelare sostanze per ottenere un effetto sintonia con tutto ciò che è non-sé: l'esperienza della realtà è troppo frustrante da un punto di vista narcisistico, rispetto alla relazione; l'ostacolo viene aggirato grazie, oltre che all'effetto psicoattivo farmacologico, al ruolo mediatore delle sostanze e al loro potere distruttivo rispetto al pensiero.

[...] il tabù per questi nuovi giovani è il dolore mentale; sono stati bambini lasciati liberi, incontrastati, autonomi quasi da subito, come se l'infanzia e la fanciullezza potessero avvenire nell'isola che non c'è, dove tutto è gioco, dove non esiste la crescita perché crescere vuol dire dover rinunciare alla propria onnipotenza e accettare un futuro non controllabile magicamente, per il quale è necessaria la perdita, il lutto.
I genitori, e il mondo degli adulti, si sono impegnati a regalare ai propri figli questa felicità: li hanno protetti, tutelati e talvolta nascosti da tutti gli aspetti dolorosi del mondo reale. A tale scopo il linguaggio utilizzato è stato esageratamente esplicativo, troppo concreto, rispetto agli elementi di opposizione, al limite, alla regola, a tutto ciò che avrebbe potuto creare disagio e sofferenza nel bambino, come se la spiegazione avvenisse ...oltre il limite.
[...]
Durante l'adolescenza, scoprendo il mondo interno ed esterno, vengono a contatto, forse per la prima volta con il dolore depressivo, con la rabbia di perdita e di vuoto che diviene senso di noia che va colmato a qualsiasi costo. Si mostrano incapaci di sentire e affrontare le emozioni quotidiane: come rivisitare la dualità affettiva con l'altro? Come gestire un no dell'innamorata? Come tollerare un insuccesso scolastico (se ne esistono ancora: non ci sono più i rimandati, rari i bocciati: solo debitori o creditori ...)? Come confrontarsi con il futuro, l'ignoto?
Per questi giovani non è facile [...]

Da "Come cambia lo scenario delle dipendenze patologiche" C. Brambilla in Lo spazio dei Limiti (2006)

Risuona attuale il pensiero di Heidegger in Essere e Tempo. Credo che questo possa valere sia nel caso che questo discor...
09/06/2023

Risuona attuale il pensiero di Heidegger in Essere e Tempo. Credo che questo possa valere sia nel caso che questo discorso sia per noi declinato nella definizione del rapporto del soggetto con il sapere, con la conoscenza, sia che decidiamo di declinarlo rispetto al rapporto dell'uomo, in senso ontologico, con il soggetto dell'inconscio e quindi con la Sua verità.

Così scrive:

"L'infondaltezza della chiacchiera non é un impedimento per la sua diffusione pubblica, bensí un fattore che favorisce la diffusione stessa.

La chiacchiera é la possibilità di comprendere tutto senza alcuna appropriazione preliminare della cosa da comprendere.

La chiacchiera garantisce già in partenza dal pericolo di fallire in questa appropriazione.

La chiacchiera, che è alla portata di tutti, non solo esime dal compito di una comprensione genuina, ma diffonde una comprensione indifferente per la quale non esiste più nulla di inaccessibile."

Da Essere e tempo, Heidegger, 1927

Haydée Faimberg, analista della Société Psychanalytique de Paris (SPP), a proposito del narcisismo come 'modo di funzion...
08/06/2023

Haydée Faimberg, analista della Société Psychanalytique de Paris (SPP), a proposito del narcisismo come 'modo di funzionare', nel più ampio studio e trattazione dei legami narcisistici e delle identificazione alienanti, quali fattori di trasmissione psichica transgenerazionale, scrive:

"La configurazione narcisistica ha una sua caratteristica contraddittoria: nello stesso momento in cui esprime la sua autosufficienza, il soggetto ha bisogno dell'altro per confermare che egli é veramente autosufficiente e degno di ammirazione."

Da H. Faimberg, Ascoltando tre generazioni, legami narcisistici e identificazioni alienanti. (2006)

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