So_stare nella rete

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So_stare nella rete Sportello di pronto intervento per le violenze sul web, rivolto a adolescenti, genitori e insegnanti.

Nel corso degli anni si è assistito a un esponenziale progresso tecnologico sotto tanti punti di vista. Uno di questi si...
16/12/2023

Nel corso degli anni si è assistito a un esponenziale progresso tecnologico sotto tanti punti di vista. Uno di questi sicuramente ha a che fare con i videogames, i quali hanno avuto un forte impatto nella nostra vita quotidiana, sia da un punto di vista socio-relazionale che di salute mentale.
Negli ultimi anni, le sale giochi sono andate via via diminuendo, arrivando praticamente a scomparire: se prima esse rappresentavano dei luoghi di aggregazione, con il passare del tempo e l’affermarsi prima delle consolle e poi degli smartphone, i giocatori possono incontrarsi in spazi virtuali raggiungibili da qualsiasi luogo o senza la necessità di uscire di casa. Inoltre, esistono anche un’infinità di giochi che possono essere praticati singolarmente e che non prevedono alcuna forma d’interazione con altri giocatori.

Ad oggi i videogames rappresentano una delle forme d’intrattenimento più diffuse: negli Stati Uniti circa il 43% degli adulti e il 90% degli adolescenti dichiara di farne uso. All’interno di queste percentuali, però, vi è un certo numero di individui a rischio di sviluppare una serie di problematiche strettamente connesse alle modalità di utilizzo dei videogiochi, tant’è che il loro uso eccessivo ha attirato sempre di più negli ultimi anni l’attenzione da parte della comunità scientifica.

L’aumento dell’importanza di questa attività in termini di tempo e coinvolgimento nella vita quotidiana, porta al rischio di sfociare in una vera e propria dipendenza.
Il gioco online può sostituire molti momenti dedicati all’attività fisica e allo studio, ridurre le relazioni sociali e favorire l’isolamento.

Se vuoi saperne di più e sei interessato a tali tematiche o ti va di condividere con noi la tua esperienza puoi contattarci al numero 3279286519.
Lo sportello è finanziato dal Dipartimento per le politiche della Famiglia, promosso e attuato da IISS Einaudi Pareto Palermo e gestito dagli operatori di QANAT Coop. Sociale

I social media, oltre che veicolare stereotipi, pressioni e meccanismi di comparazione, rispetto ai “corpi ideali”, fung...
07/12/2023

I social media, oltre che veicolare stereotipi, pressioni e meccanismi di comparazione, rispetto ai “corpi ideali”, fungono da amplificatori di insulti e offese, facilitando, tramite l’anonimato o semplicemente per la percezione di “distanza” rispetto alla persona che viene presa di mira, le derisioni del corpo altrui, con commenti negativi e insistenti su foto personali, meme offensivi che deridono l'aspetto fisico delle persone e discussioni pubbliche sull'aspetto, ad esempio, delle celebrità che spesso vengono estese a chi commenta “in difesa”.

Tuttavia, è importante notare che negli stessi social media trovano spazio campagne di sensibilizzazione, movimenti e gruppi (vere e proprie “comunità di supporto”) che promuovono l'accettazione del corpo e una cultura inclusiva e rispettosa dell'aspetto fisico delle persone, cercando di contrastare tali manifestazioni.
Le stesse piattaforme online hanno una grande responsabilità nel rafforzare le politiche di moderazione dei contenuti violenti e offrire strumenti per segnalare e bloccare gli utenti che agiscono comportamenti dannosi.

Il ruolo del gruppo dei pari è fondamentale nel rafforzare l'idea di come dovrebbe essere un corpo "ideale", ma viceversa può anche avere un imprescindibile ruolo supportivo e solidale, contribuendo a decostruire tali stereotipi e neutralizzare certe pressioni, supportando l’dea della diversità di ogni corpo e della non centralità di quest’unico aspetto nel costruire la propria personalità e nella relazione con l’altro/a.
Il body shaming è un fenomeno che richiede un approccio educativo e preventivo. In tal senso, l’educazione all’affettività, all’emotività e alle competenze digitali sono azioni necessarie per prevenire forme di cyberbullismo e violenza online, per condividere le giuste informazioni sul corpo che cambia e affrontare le problematiche relative a tali aspetti.

Se vuoi saperne di più o ti va di condividere con noi la tua esperienza puoi contattarci al numero 3279286519.
Lo sportello è finanziato dal Dipartimento per le politiche della Famiglia, promosso e attuata da IISS Einaudi Pareto Palermo e gestito dagli operatori di QANAT Coop. Sociale.

Con l'espressione violenza di genere si indicano tutte quelle forme di violenza: da quella psicologica e fisica a quella...
22/11/2023

Con l'espressione violenza di genere si indicano tutte quelle forme di violenza: da quella psicologica e fisica a quella sessuale, dagli atti persecutori del cosiddetto stalking allo stupro, fino al femminicidio, che riguardano un vasto numero di persone discriminate in base al sesso.

Quali sono i segni e gli esiti della violenza?
Sul piano della salute psicologica i disturbi più frequenti sono soprattutto depressione, disturbi d’ansia, disturbo post traumatico da stress, disturbi del sonno e dell’alimentazione, ridotta autostima, difficoltà di concentrazione, ideazione suicidaria. È importante ricordare che il fatto che una donna vittima di violenza possa manifestare un disturbo psicopatologico a seguito della violenza non significa che la stessa fosse affetta da un disturbo prima della violenza stessa, o che fosse "debole" o "patologica": non si tratta di "donne malate", si tratta di donne che spesso diventano "malate" a seguito della relazione violenta e dei maltrattamenti subiti.
Le vittime di violenza andrebbero sostenute psicologicamente non in quanto “deboli” o “malate” (con il rischio che questa idea porti con sé anche un vissuto di colpa rispetto alla violenza: “è colpa mia perché sono debole”), ma proprio in quanto vittime. È importante poter riconoscere i gravi esiti che la violenza produce nella vittima sul piano psicologico, esiti dai quali la stessa ha il diritto di essere sollevata attraverso una adeguata presa in carico o psicoterapia, allo stesso modo in cui viene prontamente presa in carico per i traumi e le fratture sul piano della salute fisica.

Infine nelle vittime possiamo rilevare quale conseguenza della violenza anche comportamenti disfunzionali e disadattivi, quali abuso di sostanze o alcol, o comportamenti autolesivi, fino al suicidio.
Il tutto va ad agire negativamente anche sul piano delle relazioni in un modo molto complesso, agendo attraverso isolamento, colpevolizzazione, “schieramenti” dei familiari, difficoltà ad occuparsi dei figli, vissuti di impotenza e di impresentabilità sociale.

Se vuoi saperne di più e sei interessato a tali tematiche o ti va di condividere con noi la tua esperienza puoi contattarci al numero 3279286519.
Lo sportello è finanziato dal Dipartimento per le politiche della Famiglia, promosso e attuato da IISS Einaudi Pareto Palermo e gestito dagli operatori di QANAT Coop. Sociale

Negli ultimi giorni la notizia dello studente che si è suicidato a Palermo ha lasciato tutti senza parole. Il ragazzo, d...
15/11/2023

Negli ultimi giorni la notizia dello studente che si è suicidato a Palermo ha lasciato tutti senza parole. Il ragazzo, di 13 anni, alunno di una scuola media nel centro di Palermo, si è tolto la vita nella casa dove abitava con i genitori che lo scorso sabato sera, quando è accaduta la tragedia, erano usciti. Si sospetta che il ragazzo fosse vittima dei bulli che in più occasioni lo avevano deriso a causa del suo orientamento sessuale, secondo quanto riporta Repubblica.

Durante il periodo dell’adolescenza, il bullismo perpetrato a scuola è particolarmente rilevante per chi lo subisce a causa della grande quantità di tempo trascorsa in classe e della forte influenza che hanno i pari a questa età.
Le conseguenze del bullismo a livello psicologico sono molteplici e gravi: dalla perdita dell’autostima, della fiducia negli altri, ripercussioni sui legami di amicizia, isolamento sociale e allontanamento dal gruppo dei pari, fino a disagi più complessi.
Nei casi in cui la vittima è ridotta a una condizione di sofferenza psicologica, d’isolamento ed emarginazione, se non ben identificata, la sofferenza, può condurre la vittima a desiderare di non esistere più e arrivare a decidere di porre fine alle vessazioni attraverso il suicidio.
In situazioni del genere bisogna tenere a mente che non si è mai del tutto soli come spesso si pensa, infatti chiedere aiuto a una figura di riferimento e/o rivolgersi ad un professionista è determinante.

Risulta sempre più utile mettere in atto programmi di informazione, di buona educazione, di prevenzione e contrasto al fenomeno in tutti gli ambienti significativi per i più giovani, quali la scuola e i principali luoghi di aggregazione sociale.

✨Il nostro pensiero va a Gabriele, la sua famiglia e a tutta la comunità scolastica.

Se vuoi saperne di più e sei interessato a tali tematiche o ti va di condividere con noi la tua esperienza puoi contattarci al numero 3279286519.
Lo sportello è finanziato dal Dipartimento per le politiche della Famiglia, promosso e attuato da IISS Einaudi Pareto Palermo e gestito dagli operatori di QANAT Coop. Sociale.

L’OMS definisce la salute mentale come "uno stato di benessere nel quale una persona può realizzarsi, superare le tensio...
10/10/2023

L’OMS definisce la salute mentale come "uno stato di benessere nel quale una persona può realizzarsi, superare le tensioni della vita quotidiana, svolgere un lavoro produttivo e contribuire alla vita della propria comunità".
La salute mentale va intesa come un processo dinamico, che può modificarsi nel corso della vita e che dipende dalla complessa interazione di fattori biologici, personali, sociali e ambientali.
Prendersi cura di sé significa trovare consapevolezza ad attuare un cambiamento verso il proprio benessere.

In occasione della GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE MENTALE ricordiamo le iniziative da noi promosse:
🔹 Lo sportello di ascolto “So-stare nella rete” relativo alla prevenzione del fenomeno della violenza tra pari perpetrata anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie.
🔹 Il “percorso di sensibilizzazione di gruppo per gli adulti” rivolto a genitori, insegnanti e figure significative per i minori.

Il progetto è finanziato dal Dipartimento per le politiche della Famiglia, promosso e attuato da IISS Einaudi Pareto Palermo e gestito dagli operatori di QANAT Coop. Sociale

No Hate SpeechChe cos'è?Il fenomeno di “incitamento all’odio” o “discorso d’odio”, indica discorsi (post, immagini, comm...
27/09/2023

No Hate Speech

Che cos'è?
Il fenomeno di “incitamento all’odio” o “discorso d’odio”, indica discorsi (post, immagini, commenti, …) e pratiche (non solo online) che esprimono odio e intolleranza verso un gruppo o una persona (identificate come appartenente a un gruppo o categoria) e che rischiano di provocare reazioni violente, a catena.

Come prevenirlo?
È importante sviluppare adeguate competenze digitali. La media education assume in questo caso un ruolo centrale perché permette, ai giovani e non, di avere maggiore consapevolezza rispetto la presenza di tali dinamiche in rete.
Occorre fornire ai più giovani gli strumenti necessari per decostruire gli stereotipi su cui spesso si fondano varie forme di hate speech, e promuovere la partecipazione civica e l’impegno, anche attraverso l'utilizzo dei media digitali e i social network.

Il progetto è finanziato dal Dipartimento per le politiche della Famiglia, promosso e attuato da IISS Einaudi Pareto Palermo e gestito dagli operatori di QANAT Coop. Sociale

“Settembre è un mese perfetto per ricominciare" e anche noi ripartiamo con il nostro sportello aperto nei seguenti giorn...
13/09/2023

“Settembre è un mese perfetto per ricominciare" e anche noi ripartiamo con il nostro sportello aperto nei seguenti giorni e orari:
⌚️ Lunedì - Mercoledì - Venerdì dalle 10:00 alle 13:00;
⌚️ Martedì - Giovedì dalle 15:00 alle 19:00.
Puoi contattarci al numero 3279286519.

Lo sportello è finanziato dal Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali, promosso e attuato da IISS Einaudi Pareto Palermo e gestito dagli operatori di QANAT Coop. Sociale.

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