
16/05/2025
Prima delle fotografie, fu la matita di Edward Lear a raccontare al mondo la maestosità dell'Aspromonte e di Reggio. Nel 1847, quando l'Italia era ancora un mosaico di stati, questo artista inglese attraversò la Calabria con taccuino e matite.
I suoi occhi stranieri catturarono paesaggi, villaggi e scene di vita quotidiana che oggi sono profondamente mutati. Dalle sue mani nacquero disegni che documentano una Calabria ormai quasi scomparsa.
Lear non era un semplice viaggiatore. Le sue opere, raccolte nei "Journals of a Landscape Painter in Southern Calabria", rappresentano una delle più preziose testimonianze visive della Calabria dell'Ottocento.
Quei tratti su carta sono finestre temporali su un mondo trasformato: borghi arroccati sulle montagne, contadini al lavoro nei campi, paesaggi incontaminati dove oggi sorgono strade e palazzi.
In quelle linee tracciate su carta si nasconde l'anima di una regione che, pur trasformata dal tempo, conserva ancora il suo carattere indomito. I disegni di Lear ci invitano a riscoprire le nostre radici, a vedere la Calabria con occhi nuovi, quelli di chi sa apprezzare ciò che era e ciò che è diventata.