08/12/2025
Quando ti senti di troppo
Stasera sono tornata a casa con un peso addosso difficile da spiegare. Non è successo niente di grave, solo una di quelle giornate in cui fai fatica a trovare il tuo posto, anche nel luogo in cui vorresti essere più utile.
In reparto oggi l’aria era più tesa del solito: infermiere che correvano, allarmi insistenti, e io che cercavo un angolo in cui dare una mano senza intralciare. Ma non è semplice quando qualcuno ti guarda come se stessi occupando spazio, come se il tuo gesto fosse un capriccio e non un aiuto.
Mi sono sentita… di troppo. Non per quello che mi è stato detto, ma per quello che non è stato detto: uno sguardo scocciato, una mano che ti sposta, un “Lascia, facciamo noi”.
Per un attimo ho dubitato: stavo davvero aiutando?
Poi, mentre tenevo in braccio un bimbo minuscolo, è passata un’infermiera che sorride anche con la mascherina. Mi ha toccato la spalla e ha sussurrato:
“Grazie. Se non ci foste voi, certe giornate sarebbero impossibili.”
E lì ho ritrovato il senso di tutto.
Perché non è sempre così: spesso veniamo accolti come parte del reparto. E poi ci sono i genitori. All’inizio diffidenti, certo. Ma quando ci vedono tornare, giorno dopo giorno, con le magliette azzurre e il nostro tempo regalato, qualcosa in loro si scioglie. In quel momento capisci che ti stanno affidando la cosa più preziosa che hanno al mondo. E quel gesto vale più di qualunque riconoscimento.
Ma ci sono giornate come questa, in cui tornare a casa fa un po’ più male. In cui vorresti che qualcuno ricordasse che sei lì gratuitamente, che potresti essere ovunque altrove, che incastri la tua vita per esserci.
E invece sei lì. Perché ci credi. Perché sai quanto può fare la differenza un’ora di contatto, una voce, una presenza calma nel caos.
Forse scrivere mi serve anche a questo: ricordarmi perché lo faccio, quando altri sembrano dimenticarlo.
Mi porto a casa un po’ di amarezza, sì. Ma anche la certezza che domani tornerò.
Perché c’è sempre un bambino che aspetta un abbraccio che nessuno gli deve ma che tutti gli dovrebbero.
E questo, per me, basta