25/07/2025
PANS/PANDAS: l’immunomodulazione come chiave terapeutica nella neuroinfiammazione pediatrica
*Riflessioni a partire dallo studio pubblicato su Journal of Child and Adolescent Psychopharmacology
Negli ultimi anni, la comprensione dei meccanismi neuroimmunitari alla base della sindrome PANS/PANDAS ha fatto passi significativi, spingendo la comunità scientifica a riconsiderare l’approccio terapeutico tradizionalmente centrato solo sui sintomi psichiatrici. Una delle pubblicazioni più rilevanti in questo ambito – Frankovich et al., 2017 – ha esplorato l’impiego dell’immunomodulazione come trattamento nei bambini con forme gravi di PANS/PANDAS.
Trattare la malattia, non solo i sintomi
Il paper sottolinea una verità clinica fondamentale: i pazienti affetti da PANS non manifestano solo disturbi ossessivo-compulsivi, tic, disturbi alimentari o ansia, ma soffrono di una disfunzione immunitaria e neuroinfiammatoria. Per questo, trattare esclusivamente il sintomo psichiatrico senza affrontare la radice infiammatoria rischia di rivelarsi inefficace, soprattutto nei casi più severi o resistenti.
⚖️ Il razionale clinico dell’immunoterapia
Lo studio propone un parallelismo tra la PANS e altre encefaliti autoimmuni pediatriche come l’encefalite autoimmune (AE) e il lupus neuropsichiatrico (NPSLE). I principi terapeutici utilizzati in questi ambiti sembrano applicabili anche ai bambini affetti da PANS, in particolare quando si osservano:
• un esordio acuto o recidivante,
• una traiettoria clinica peggiorativa,
• una resistenza alle terapie convenzionali.
Secondo la letteratura, i pazienti che ricevono una terapia immunomodulante (come corticosteroidi, IVIG, plasmaferesi o immunosoppressori) tendono a stare meglio e a recidivare meno frequentemente rispetto a quelli non trattati.
⏱️ Tempismo e intensità: due fattori determinanti
Un messaggio chiave dell’articolo è il valore del trattamento precoce. Intervenire subito, anche solo con FANS o brevi cicli di corticosteroidi orali, può portare a una remissione stabile nei casi di recente insorgenza. Al contrario, i bambini con sintomi di lunga durata o cronici richiedono spesso un trattamento più aggressivo e prolungato, compresa la seconda linea di immunoterapia (ad esempio Rituximab, ciclofosfamide, micofenolato mofetile).
📈 Evidenze cliniche a sostegno
Le conclusioni si basano anche su dati preesistenti, come quelli di Titulaer et al. (2013) e Nosadini et al. (2015), che dimostrano come l’immunoterapia migliori significativamente gli esiti nei pazienti con encefalite autoimmune, soprattutto se somministrata in tempi rapidi. È quindi ragionevole, suggerisce lo studio, estendere questo paradigma anche alla PANS, vista la crescente evidenza di un’origine immuno-mediata.
💬 Conclusione
L’immunoterapia non è più una “terapia sperimentale” nei casi selezionati di PANS/PANDAS, ma una opzione terapeutica necessaria nei quadri clinici più severi, refrattari o cronici. La chiave è riconoscere la malattia in tempo, valutarne la gravità e agire con decisione, trattando non solo la mente ma anche il sistema immunitario.
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📚 Riferimenti principali:
• Frankovich J, Swedo SE, Murphy TK, et al. Clinical Management of Pediatric Acute-Onset Neuropsychiatric Syndrome: Part II—Use of Immunomodulatory Therapies. J Child Adolesc Psychopharmacol. 2017;27(7):574-593. https://doi.org/10.1089/cap.2016.0148
• Titulaer MJ et al. Treatment and prognostic factors for long-term outcome in patients with anti-NMDA receptor encephalitis. Lancet Neurol. 2013.
• Nosadini M et al. Role of second-line treatments in pediatric autoimmune encephalitis. Neuropediatrics. 2015.
https://www.liebertpub.com/doi/10.1089/cap.2016.0148
Abstract Introduction: Pediatric Acute-onset Neuropsychiatric Syndrome (PANS) is a clinically heterogeneous disorder with a number of different etiologies and disease mechanisms. Inflammatory and postinfectious autoimmune presentations of PANS occur frequently, with some clinical series documenting....