Comitato Mamme del Frignano

Comitato Mamme del Frignano Perché il G393 torni a vivere se mai ha avuto un senso nessuno glielo può togliere

COMITATO PER IL MANTENIMENTO E MIGLIORAMENTO DEL REPARTO DI OSTETRICIA E DEL CONSULTORIO FAMILIARE DELL'OSPEDALE DI PAVULLO

18/06/2025

C’è chi dice che a scuola, a giugno, avvengano dei miracoli.
Tipo che certi studenti passano l’anno… così, per magia.
Non perché hanno studiato. Non perché si sono impegnati.
Ma perché – udite udite – hanno un PDP.
Come se fosse un passpartout. Un lasciapassare.
Un jolly da ti**re fuori a fine anno, quando le insufficienze iniziano a pesare.

Solo che no.
Il PDP non è un miracolo.
Il PDP è un atto dovuto.
È previsto dalla Legge 170/2010, dal DM 5669/2011, dalle Linee Guida del MIUR, e da almeno una dozzina di circolari successive.
Non vantaggi. Ma opportunità.

Un alunno DSA non è meno intelligente.
È solo che impiega più energie per leggere, scrivere, calcolare.
Fa il doppio della fatica, spesso nel silenzio.
Il PDP non gli regala nulla.
Gli permette solo di dimostrare quello che sa, senza essere frenato da quello che non automatizza.
È come togliere un sasso dallo zaino prima di una corsa.
Non gli stai dando il traguardo.
Gli stai dando la possibilità di correrci davvero.

E poi, vogliamo dirla tutta?
Questa storia del “una volta si studiava” funziona solo quando si finge di non sapere niente.
Perché una volta, semplicemente, non si diagnosticava nulla.
I dislessici venivano bocciati.
I discalculici venivano umiliati.
E i disgrafici? “Pigri”, “svogliati”, “irrecuperabili”.

Non erano miracoli.
Erano fallimenti educativi.

Vogliamo una scuola giusta?
Una scuola che seleziona i migliori?
Allora iniziamo col dire la verità:
i migliori non sono quelli che non hanno bisogno di aiuto.
Sono quelli che lo ricevono, e lo usano per crescere.

E no, non ci rovineranno il Paese gli studenti con un PDP.
Ce lo rovinerà l’ignoranza di chi quel PDP
non lo ha mai neppure letto.

27/05/2025

Galimberti e i DSA: Quando la fama supera la competenza.
🔹 Chi è Galimberti?
È un professore di antropologia culturale e filosofia della storia. Non è laureato in psicologia, non è neuropsichiatra infantile, né diagnostica i DSA.
Non ha mai somministrato test, redatto diagnosi o svolto colloqui clinici con bambini con DSA.

❌ Nonostante ciò, sfruttando la sua notorietà da saggista, ha dichiarato che oggi ci sono "troppi DSA", insinuando che siano un’esagerazione o il frutto di errori scolastici e famiglie inadeguate.

Ma i numeri parlano chiaro
✅ I DSA NON SONO AUMENTATI
Già nel 1950 la dislessia aveva una prevalenza fino all'8%, senza considerare gli altri DSA.

📊 IL PRIMO STUDIO EPIDEMIOLOGICO SULLA DISLESSIA
Nel 1950, Rutter e Yule trovarono una prevalenza fino all'8%. Dati confermati da Critchley (1964) e da un successivo studio di Rutter e Yule (1975), rimasti stabili fino ad oggi.

📈 L’aumento delle diagnosi non è un’inflazione, ma il risultato di una maggiore consapevolezza.
Oggi riconosciamo anche Disortografia, Disgrafia e Discalculia, il che porta naturalmente a un numero complessivo più alto.

Perché se ne parla di più?
❇️ I DSA SONO ANCORA SOTTOSTIMATI
Molti bambini non vengono diagnosticati in tempo, e in futuro il numero di riconoscimenti potrebbe crescere.

❇️ IN PASSATO I DSA ERANO INVISIBILI
Galimberti forse dimentica che un tempo chi aveva un DSA veniva bollato come svogliato o incapace.
Oggi, grazie alla ricerca, sappiamo che non è così. Possiamo riconoscerli e aiutarli a studiare al meglio.

STUDIARE O SMINUIRE I DSA: A TE LA SCELTA
🛑 Affermare che ci sono "troppi DSA" è una posizione errata e priva di fondamento scientifico.
La realtà è che oggi sappiamo riconoscerli meglio.

📌 Preferire opinioni superficiali alla scienza significa restare fermi alla retorica del "ai miei tempi", alimentando pregiudizi e ostacolando la crescita sociale.

🚨 Sminuire i DSA significa alimentare ignoranza, frustrazione e ostacoli per genitori, insegnanti e studenti – con e senza DSA.

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Con un cordiale saluto
Il Dr. Gianluca Lo Presti è Psicologo Professionista. Esperto nei Disturbi Specifici di Apprendimento. Svolge attività clinico-diagnostica-intervento gestendo una rete di servizi territoriali per l'aiuto nei disturbi di apprendimento (Dislessia e DSA). Socio AIRIPA; Iscritto Ordine degli Psicologi.

Autore dei testi:
- Diagnosi dei disturbi specifici dell'apprendimento (2022)
- Nostro figlio è dislessico (2016)
- Diagnosi dei disturbi evolutivi (2014)
- Il Trattamento della Dislessia; Il Trattamento della Disortografia. Capitoli del testo "Il trattamento dei DSA" (2022).
– Docente sui DSA in corsi ed eventi con ECM per gli Ordini professionali, Docente presso Scuole di specializzazione e Master Universitari ad indirizzo evolutivo e Webinar su Diagnosi, Trattamento e Tutor DSA.- Relatore in vari convegni sul tema dei DSA, già componente gruppo di lavoro DSA Ordine Psicologi Regione Siciliana, autore di articoli scientifici in tema di DSA e ADHD.

23/03/2025
12/03/2025

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08/03/2025
08/03/2025

Un papà che sta con i figli è un papà, non un mammo.
Un uomo che condivide con la propria partner il peso dei lavori di casa è un uomo che condivide con la propria partner il peso dei lavori di casa, non "uno che aiuta".
Una donna al vertice è una donna al vertice, non una che è andata a letto con le persone giuste.
Una donna al volante è una donna al volante, non un pericolo costante.
Una donna brizzolata è una donna brizzolata, non una che non si cura.
Una donna che lavora è una donna che lavora, non una che trascura la famiglia.
Una donna che nella vita ha avuto tanti partner è una donna che nella vita ha avuto tanti partner, non una ninfomane.
Una donna che parla in maniera assertiva delle cose che conosce bene è una donna che parla in maniera assertiva delle cose che conosce bene, non una aggressiva.
Una donna che ti dice no all'ultimo momento è una donna che ti dice no all'ultimo momento, non "dice no ma in realtà è sì".
Una donna che urla durante una lite è una donna arrabbiata, non un'isterica.
Una donna che vive da sola è una donna che vive da sola, non una zitella.
Una donna con figli è una donna con figli, non una Donna con la D maiuscola.
Una donna eccentrica è una donna eccentrica, non una pazza.
Una donna non sposata è una donna non sposata, non una signorina.
Una donna senza figli è una donna senza figli, non una madre mancata.
Una donna sessualmente disinibita è una donna sessualmente disinibita, non una tr*ia.
Una donna vestita in maniera sexy è una donna vestita in maniera sexy, non un "bocconcino".
Una femminista è una donna che desidera una società senza iniquità sociali, non una “che ce l’ha con gli uomini”.
Una professoressa è una professoressa, un'avvocata è un'avvocata, una medica è una medica, un'ingegnera è un'ingegnera, una giudice è una giudice, una dottoressa è una dottoressa, non una "signora".
Una ragazzina a cui piace vestirsi comoda è una ragazzina a cui piace vestirsi comoda, non un maschiaccio.

Vera Gheno

*Fotografia di Ilaria Magliocchetti Lombi

6 cose che puoi fare quando tuo figlio scrive così.1- Rispetta la SUA fatica. Se c’è una diagnosi di Disgrafia, una scri...
09/02/2025

6 cose che puoi fare quando tuo figlio scrive così.

1- Rispetta la SUA fatica. Se c’è una diagnosi di Disgrafia, una scrittura così non dipende dalla sua motivazione o dal suo impegno.

2- Osserva come impugna la penna. Se necessario usa penne con impugnature ergonomiche o gommini impugnafacili.

3- Sfiora il foglio in cui scrive con le tue stesse dita per “sentire” la SUA fatica. E rifletti: se si stanca il doppio degli altri, si stancherà prima degli altri.

4- Fallo esercitare per 15 minuti ogni giorno con i materiali che ti indicherò nel punto 5.

5- Usa esercizi sul pre-grafismo, anche se frequenta la scuola primaria o scuola media, una grafia così ha bisogno di alcune basi.

6- Il tuo obiettivo NON deve essere una bella grafia, ma la riduzione della SUA fatica. Appunto perchè, la cosa più importante, è… il rispetto della SUA fatica.

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Dr. Gianluca Lo Presti

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Pavullo Nel Frignano

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