Dott.ssa Prisca Volta - Psicologa

Dott.ssa Prisca Volta - Psicologa Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Dott.ssa Prisca Volta - Psicologa, Psicologo, Pieve di Cento.

Di cosa mi occupo:
• Sostegno psicologico ad adulti, adolescenti e bambini in situazione di malessere, disagio psicologico o difficoltà relazionali.
• Consulenza psicologica al singolo o alla coppia.
• Percorsi di potenziamento degli apprendimenti.
• Consulenza alla genitorialità. Per le scuole:
• Sportello scolastico.
• Formazione agli insegnanti ed ai genitori.
• Cons

ulenza agli insegnanti e al dirigente scolastico.
• Osservazione del gruppo classe.
• Percorsi di sensibilizzazione rivolti agli studenti sulle tematiche legate alla prevenzione, alla promozione del benessere e della salute.

07/05/2025

Training Formativo Scuola Interazionista, Baia Salinedda, 29 Aprile - 3 Maggio 2025.

Tema: “A priori: inclinazioni, peculiarità emotive, credenze implicite nell’interazione con l’altro”

Tra il blu del mare morbido che abbraccia Baia Salinedda e un cielo azzurro sardo, caldo indizio di una nuova stagione estiva che sta per entrare in scena, un folto gruppo di futuri psicoterapeuti interazionisti ha iniziato un viaggio di incontro e talvolta scontro con le proprie pareti di cristallo. Abbiamo incontrato le nostre mappe, quelle invisibili, che ci consentono di leggere, guidare e interpretare (e talvolta giudicare) il mondo e gli altri che insieme a noi fanno del loro meglio per abitarlo.

Quegli occhiali che lentamente ci fanno scivolare nel tranello di credere che possiamo conoscere l’altro prima di incontrarlo o che forse “grazie” a qualche generalizzazione, un pochino lo conosciamo già.

Da questo incontro ne siamo usciti (e attraversati) con spirito di curiosità e connessione, talvolta acciaccati e affaticati ma con il tenero desiderio di ricordarci che ogni incontro - anche con noi stessi - può essere una preziosa possibilità aperta. Siamo spesso progettisti ciechi che tracciano mappe dell’altro e si aspettano che queste siano fedeli al territorio, poi però come la brezza che dà sollievo alle prime calure estive ci accorgiamo… ¿de qué depende? De según como se mire, todo depende.
Abbiamo realizzato che “ciò che pensiamo di sapere ci impedisce spesso di imparare"(Claude Bernard)

In questi giorni un lavoro intenso, graduale, con frenate e poi accelerate lungo i rettilinei delle nostre aspettative e le curve delle nostre domande, ognuno trovando la propria velocità di crociera, abbiamo provato a svestirci del nostro “so già che…” , “mi aspetto di…” “tu mi sembri…”. Ci siamo fatti carico e ci siamo presi cura del fatto che nell’incontro con l’altro non entriamo mai a mani vuote, portiamo con noi domande che spesso travestiamo di certezze, gli a priori, quelli che ci illudono di conoscere prima ancora di incontrare, che chiudono la possibilità di germogliare insieme all’altro come qualcosa di nuovo, impastato insieme e quindi sempre inedito. Nello spogliarci di questi occhiali la “vita”, “l’altro” ci appaiono d’un tratto diversi.
Un susseguirsi di sessioni di gruppo, ricerca etnografica, e cin cin a chiaro di luna… momenti di, nel e con il gruppo alla ricerca del sole o imbrogliandolo alla ricerca dell’ombra -in ogni caso in movimento- tra fiati e talvolta fiatoni, nel tentativo comune di espirare i nostri “a priori” e inspirare il friccicore dell’ignoto, dell’inaspettato. Appesantiti dalle nostre aspettative su di noi e sull’altro, abbiamo preso la rincorsa e ci siamo tuffati in un mare fresco in cui in un attimo… tu non sei più quello che pensavo fossi e io smetto di essere quello che pensavo di dover essere. Dentro e fuori lo studio, in quello spazio di vita che ci accomuna tutti. Ed è in questo spazio-tempo incerto, un po’ confuso, che hanno trovato spazio le moltitudini che sono in noi, nell’altro e soprattutto tra-noi.

Raccontare Baia Salinedda è come raccontare un non-tempo e un non-luogo, un po’ come quando da bambini si guardava i giocolieri e i maghi alle feste del paese: è l’incanto nel nostro sguardo che ci consente di vedere la magia che poi svanisce nel momento in cui si tenta di spiegarla.

Facciamo allora di questo spazio, un’occasione di gratitudine e rinnovata energia. “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” diceva Seneca, e sulla barca insieme a noi abbiamo avuto marinai pieni di umanità e premura, che con la delicatezza di chi ti prende per mano e ti insegna ad essere libero, ci hanno condotto tra i mari calmi e agitati tenendo salda la rotta ma aiutandoci anche ad apprezzare il vento che cambia, e che governato, può cambiare la direzione del nostro navigare : Carlo Massironi, Tania Fiorini con Tessa, Daniele Baron Toaldo, Giacomo Chiara, Lucia Cantafio, Luca Bidogia, Emiliano Subissi, Giuseppe Scarabello, Chiara Mazzini con Maya, insieme all’attento coordinamento della Direzione. È ora di andare: le auto iniziano a muoversi, gli aerei a decollare, il traghetto a salpare. Le lancette girano ma non indicano nulla. Sguardi, distanze, silenzi, presenze, timidezze, nuovi dubbi, abbracci. Grazie, è stato bello essere qui.

Grazie, è bello, da qui, andare altrove. Ogni parola si spezza in frammenti di intimità condivisa. Sospendere la trama dei ruoli e forse incontrarsi, incontrare davvero. Cogliamo l’invito fatto sotto un cielo nero e solo grazie a questo così meravigliosamente stellato: “ Y asì como todo cambia que yo cambie no es extraño […] Y lo que cambiò ayer tendrà que cambiar mañana Asì como cambio yo En esta tierra lejana. Cambia, todo cambia…"
D'altronde “si può crescere solo se si è disposti a cambiare”….
Valeria Lorusso

16/10/2024

Training Formativo Scuola Interazionista, Monte Maniva Bagolino, 11-13 ottobre 2024
Tema: Scoprirsi in imbarazzo. Scorci inattesi nella relazione clinica

"Nonostante tutto il suo lavoro, Lily non riusciva a liberarsi della sensazione di essere guardata, giudicata... La mano esitava ogni volta che cercava di aggiungere un colpo di pennello, e ogni sguardo degli altri sembrava rubarle un pezzo di fiducia."

Siamo alla fine degli anni ’20, sull’isola Skye, al largo della costa occidentale della Scozia.
Ci sono una casa isolata, una famiglia ed un faro remoto, lontano, eppure visibile. A dar parola a questa storia è Virginia Woolf che racconta in “Gita al faro” l’esperienza di Lily Briscoe, pittrice che cerca di esprimere sé stessa per mezzo dell’arte, attraversando profondi momenti di imbarazzo e insicurezza di fronte agli sguardi degli altri.
È una lotta interiore per affermare la propria identità, per veder riconosciute parti di sé nel confronto con gli altri, ed un invito a non perdere di vista quel che fa luce e continua ad aggiungere colore.

Il viaggio continua.

È autunno 2024 e sulle vette del Monte Maniva, a circa 1800 metri di altezza, ci sono più di cento specializzandi in Psicoterapia, isolati da tutto, eppure chiaramente visibili a loro stessi e a chi li accompagna.

Il tema è lo stesso, le pennellate sono tutte diverse. Nelle diverse tonalità di verde che disegnano i contorni, c’è imbarazzo e ci sono soglie da sondare e, possibilmente, superare. Guidati dai loro conduttori, i protagonisti si inerpicano lungo sentieri nuovi, esplorano rossori e clamori, riavvolgono insicurezze prestazionali e cantano canzoni che rimettono al centro le stelle delle proprie possibilità.

In un’evoluzione crescente, i pionieri degli scenari più inediti (gli specializzandi) scoprono che l’imbarazzo non è un sasso, ma uno scambio. Scalano storie che raccontano di impacci, talvolta scivolando dentro a precipizi fatti di paure rarefatte come l’aria delle alte vette, e si ritrovano agganciati ai compagni accanto.
Chi traballa, chi si pianta a terra, chi scivola, chi si rialza. Insieme, comunque.

Tutti dentro a discorsi e sguardi nuovi, che cambiano coordinate e riflessi, dis-creando le condizioni che prima ingessavano i movimenti e le idee su di sé.
C’è in ballo – mentre si balla oppure no – tanta energia: quella di chi si va a prendere questo mestiere con tutte le proprie forze. Quello delle alte quote, che non può esistere, né resistere, senza la responsabilità della gestione dei precipizi.

Il viaggio arriva alla sua conclusione. Il faro mostra la direzione e le vette invitano ad allargare lo sguardo dicendo a tutti la stessa cosa con le parole di Vitangelo Moscarda, personaggio di “Uno, nessuno e Centomila” di Pirandello:

"(Siamo) fermi ai primi passi di tante vie".

Pronti ai “colpi di pennello” che aggiungeremo – scalando e superando tutti gli imbarazzi che incontreremo.
Chiara Maggiore

Photo Francesco Gardona

Un sentito ringraziamento ai conduttori: Daniela Baciga, Daniele Baron Toaldo, Lucia Cantafio, Giacomo Chiara, Elimiano Tatanka Busissi, Carlo Massironi, Giuseppe Scarabello, Fabio Cinque

03/05/2024

Training Formativo Scuola Interazionista, 23-27 aprile 2024 Baia Salinedda (OT) Sardegna.
Tema: “Attraverso lo specchio”: fragilità, vulnerabilità, limiti negli spazi interattivi.

Racconto da un mare di specchi

“Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare…e quel mare si può navigare”.
Anche quest’anno, un centinaio di specializzandi delle sedi di Padova e Milano si sono messi in viaggio e, per quasi una settimana, sono approdati sulle coste di quell’ “Isola Sconosciuta” che Saramago raccontava come luogo della fantasia e che, per noi, ha preso le forme cangianti ed i colori intensi della Sardegna.
Un luogo dove conoscere “i misteri del mondo”, così indicati dal nostro Responsabile Scientifico Alessandro Salvini.
E quei misteri e quei mondi, siamo proprio noi.

Tra una passeggiata al mare, gustosi pasti preparati a più mani e notti trascorse sotto le stelle a suon di danze e risate, siamo stati divisi in gruppi da 12-13 persone. Da qui è iniziato un percorso radicale eppure lieve, condotto dai nostri instancabili e generosi conduttori: Carlo Massironi, Giacomo Chiara, Daniele Baron Toaldo, Chiara Girola., Emiliano Subissi, Fabio Cinque e Lucia Cantafio.

Una sola regola a guidarci: per far succedere le cose, “partecipare partecipare e partecipare”.
Prendendo alla lettera l’invito iniziale della Direzione, non ci siamo risparmiati e ci siamo immersi - “testa e pancia” – nei nostri limiti e nelle nostre vulnerabilità, non più e non solo riflettendo in termini professionali, ma mettendoci cuore, paure e speranze personali.
Un modo per ‘credere’ nella nostra scelta professionale, a patto di essere credibili.
Ci siamo posti come fonte e direzione dell’apprendimento, cogliendo sul piano esperienziale quanto quel conoscersi e giocarsi-nell’interazione rappresenti un’operazione imprescindibile per diventare psicoterapeuti.
Abbiamo raccontato l’indicibile, scritto lettere a noi stessi, abbracciato storie lontane anni luce e costruito collettivamente alternative possibili. Abbiamo fatto del movimento la solidità; della paura un’opportunità da attraversare e svelato la forza dell’acqua che supera quella della quercia.
Tra lacrime, abbracci e silenzi, abbiamo dato vita ad un nuovo vocabolario da usare nelle nostre vicende personali e, nondimeno, con le persone che incontreremo nei nostri contesti di vita e lavoro.
E proprio di “contesto” abbiamo parlato con Alessandro Salvini, parola spesso svuotata della potenzialità che la riguarda e logorata dal suo uso improprio e superficiale.
Con il suo sguardo libero e sapiente, abbiamo posto l’accento sulla peculiarità della nostra professione, storicamente inciampata più e più volte nella definizione di categorie universali per raccontare storie particolari e uniche.
Un errore di cui prendersi cura e che ci richiede di essere sì psicologi, ma anche antropologi ed etnografi capaci di conoscere i sistemi narrativo-rappresentazionali dei nostri interlocutori e dei luoghi e dei valori che abitano.
Applicazione che non abbiamo tardato a realizzare mediante la scoperta di paesi, musei e tradizioni locali, che ci hanno parlato con una lingua sconosciuta e che ci ha obbligato a superare la nostra “sordità selettiva” di fronte all’ignoto.
Siamo giunti così alla fine del viaggio, per scoprire che iniziava di nuovo.
Quel mare navigato ci ha restituito uno specchio tra le mani. Lo stesso con il quale tutto era iniziato.
Abbiamo sentito, così, le parole del coreografo George Balanchine risuonare dentro: “Lo specchio non sei te stesso, ma tu che guardi.”
E proprio quel ‘guardare’ è cambiato nelle continue danze dei nostri incontri.
Un lavoro corale che è entrato nella storia di ciascuno di noi e che ora continua, come un abbraccio stretto in cerchio, che mentre ci fa oscillare, ci dona stabilità e ci fa restare in piedi.

“Se noi conosciamo i nostri limiti, non sono più limiti perché li possiamo usare.”
Adesso lo sappiamo.
E siamo pronti per salpare verso tutte le Isole Sconosciute che verranno.
Chiara Maggiore

Photo Francesco Gardona

Inizia la settimana di formazione!! 😎🤓
23/04/2024

Inizia la settimana di formazione!! 😎🤓

MIZARCosì siamo stati battezzati all'inizio del nostro viaggio. ⭐MIZAR è una stella dell' Orsa Maggiore, la più luminosa...
04/02/2024

MIZAR

Così siamo stati battezzati all'inizio del nostro viaggio. ⭐
MIZAR è una stella dell' Orsa Maggiore, la più luminosa da tutte che giuda i naviganti per quasi tutto l'anno!

Alla fine di questo primo weekend mi sento un po' come se anche io, insieme a tanti altri naviganti, continuassi a seguire la rotta, illuminata da questa stella. 🌟⛵
L'entusiasmo di costruire una nuova rete, occasioni di lavoro e nuovi strumenti di conoscenza illumina e scalda la via.

E mi ritrovo qui, dopo quattro ore dall' ultimo saluto, con la testa ancora sulle riflessioni fatte durante questi primi due giorni... 🧠

08/01/2024

[ ]
Si cambia.
A volte miglioriamo.
Altre ci chiudiamo nelle nostre convinzioni.
Intrisi di paure e ansie…
Comunque, il tempo passa e noi non siamo più quelli di tempo fa.
Perché, volenti o nolenti, il tempo è l’unico attore sempre presente.
E quindi quando incontri qualcuno che ha conosciuto una versione di te che oggi nemmeno tu riconosci più, cosa fai?

25/12/2023

BUON NATALE A TUTTI!!!! 🎄🎄🎄

Ognuno dedica al Natale un significato diverso: per alcuni è fortemente legato alla fede Cattolica, per cui si festeggia la nascita di Gesù, per altri è una festa, un'occasione per ricevere regali, per altri è un giorno triste che ricorda le persone che non prendono più parte alle nostre tavolate...

Potrei continuare all'infinito...

Per me Natale è un pensiero o un gesto gentile verso coloro che amiamo. Non deve essere necessariamente sfarzoso o appariscente... Il Natale è fatto di piccoli gesti (un pensiero sotto l'albero, cucinare il piatto preferito, ecc.) che dicono: "Io sono qui, ti voglio bene."
Questo, in forme diverse lo si può fare anche per chi abbiamo perduto. ❤️

Voi che significato date al Natale?

10/10/2023

Vi ricordo gli eventi gratuiti di questa settimana!!🤓Le iscrizioni sono ancora aperte!! 🙂
09/10/2023

Vi ricordo gli eventi gratuiti di questa settimana!!🤓

Le iscrizioni sono ancora aperte!! 🙂

08/10/2023

[ ]
Quanto illogicità nella logica di chi trova scuse e alibi…

08/10/2023

Ecco la nostra equipe!👩‍⚕️
Per informazioni potete contattarci via mail:

📩 infostudiopsicologiaesalute@gmail.com

Saremo felici di accogliervi e rispondere a tutte le vostre domande!

04/10/2023

✔️CONOSCI LA NOSTRA EQUIPE✔️

🟢DOTT.SSA PRISCA VOLTA🟢

PSICOLOGA

Lavora con adulti, adolescenti e bambini che vivono situazioni di difficoltà relazionali (relazioni in crisi o conflittuali, difficoltà nel contesto scolastico, lavorativo o sociale...); persone che vivono con disagio il proprio corpo o la propria sessualità; persone che portano vissuti di ansia, attacchi di panico, depressione; persone che attraversano periodi di dubbio di fronte a scelte importanti per la propria vita (scelta del proprio percorso di studio, cambio lavoro, chiusura di rapporti significativi, trasferimenti, gravidanza o interruzione di gravidanza..); persone che stanno affrontando l'elaborazione o la gestione di eventi stressanti o traumatici (quali esperienze di malattia, ospedalizzazione, fine vita, lutti… ); genitori che si interrogano rispetto al proprio ruolo (conciliazione tempi di cura e di lavoro, gestione del rapporto coi figli nelle diverse fasi di crescita, rapporto con la scuola, prevenzione e gestione di episodi di bullismo e cyberbullismo..).

Per iscrivervi al suo evento “Social Network: Cosa sono e come li usano bambini e ragazzi ” potete usare il seguente link:
https://forms.gle/a4LpMRkqjBqCkYR9A
oppure contattarci via mail

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